Un Ferragosto come d'abitudine di Franco Giliberto

Prese d'assalto le spiagge della Penisola, tutto esaurito anche in montagna e sui laghi Prese d'assalto le spiagge della Penisola, tutto esaurito anche in montagna e sui laghi Un Ferragosto come d'abitudine Ma per la primnumero di vitti DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA — Il giorno di Ferragosto e ieri un signore di mezza età — Pietro Feraboschl, 57 anni — vestito con una vaga pretesa d'eleganza, ha spazzato per ore, mattina e pomeriggio, piazza San Marco. Manovrava con perizia una scopa di saggina dal lungo manico, fra migliaia di turisti. .Lo faccio per dare l'esempio*. diceva al cronista che gli chiedeva 11 motivo di quella solerzia. E aggiungeva: «Se vai in qualche piazza di altre città europee e getti una carta di caramella per terra, quasi sempre c'è qualcuno che lo nota e te la fa raccogliere. A Venezia no. Scopo la piazza anche per insegnare qualcosa agli sporcaccioni*. Ma come sempre, la verità non possiede un unico aspetto. I commercianti che hanno 1 negozi affacciati su piazza San Marco gratificano chi con duemila chi con cinquemila lire al giorno il volenteroso spazzino, il quale tuttavia sostiene: -Non c'è l'obbligo di darmi la mancia. E sia chiaro, io non voglio rubare il mestiere a nessuno, nemmeno agli spazzini regolarmente assunti dal Comune'. Il Comune, si sa, è al centro di molte polemiche in questa stagione, accusato dì disorganizzazione, di non a volta le grandi città del Nord non si sono completamente svuotate - Un'estate segnata dall'impressionante me in incidenti stradali - Come cambiano le abitudini vacanziere degli italiani: il «boom» dell'agri turismo rità, dopo aver chiuso gli occhi per tanti anni, oggi si trovano alle prese con una questione incancrenita*. Venezia non ha soltanto questo problema. L'inquinamento e la sporcizia sono l'altra faccia della medaglia esibita ai turisti. In una vignetta, il pittore Vincenzo Eulisse immagina villeggianti in tenuta da sommozzatori a cavallo di una gondola subacquea, per evitare gli sciami di chironomidi, specie di zanzare che nascono a miliardi dal fondo lagunare degradato. In un'altra vignetta. Eulisse ritrae un topo-gondoliere che intona «O sole mio», e il riferimento al mancato espurgo dei canali veneziani e alla crescita della popolazione di ratti e .pantegane', e evidente. Per impotenza, a Venezia ci si diff.nde insomma anche sorridendo, di fronte ai guasti che l'uomo non ha saputo evitare. Un novello Pasquino ha infilato in moltissime cassette delle lettere dei cittadini una feroce poesia satirica anonima, prendendosela un po' con tutti i reggitori della cosa pubblica. Ma i veneziani commentano: *E' ariclw bello riderne un po', però la Città sta naufragando davvero-. Franco Giliberto

Persone citate: Eulisse, Pasquino, Vincenzo Eulisse

Luoghi citati: Venezia