Il fantastico galoppo del lungo Konchellah

Il fantastico galoppo del lungo Konchellah Gli 800 metri sembrano aver già trovato il loro re Il fantastico galoppo del lungo Konchellah Whiterspoon e Morìnière vittime illustri nelle batterie dello sprint DAL NOSTRO INVIATO ROMA — Due medaglie d'argento luccicano al collo di Andrei e Panetta e sono l'aspetto eclatante della prima giornata dei mondiali, in cui salgono sui podio uno svizzero (fatto inedito in manifestazioni di questa portata) nel peso, un keniota rinnovando la tradizione dei corridori dell'Altopiano nei 10.000 ed una piccola portoghese dai garretti d'acciaio per la maratona. A far decollare la prima giornata dei mondiali sono arrivati anche alcuni record dei campionati, quello di Lewis nella batterie dei 100, quelli a ripetizione nel peso, poi quello della Mota nella maratona, che davvero ha siglato una buona prestazione. Le impressioni maggiori della prima giornata, facendo della velocità maschile e femminile un capitolo a parte, sono venute forse dalla souplesse del lungagnone Konchellah sugli 800. Non che il crono sia stato sensazionale, ma è la sua facilità di corsa a impressionare, quell'accarezzare il terreno producendo accelerazioni violente che mettono quasi al passo gli avversari. Dicevamo la velocità, che non è stata solo Johnson e Lewis nelle avvisaglie e interpretazioni dell'odierno duello in finale, ma anche il giamaicano, ormai con passaporto britannico, Christie ed il suo connazionale, rimasto fedele alle origini, Stewart. Vittime illustri ce ne sono state, e più di una. Fin dal primo turno è uscito di scena l'atteso Whiterspoon, che solo una scelta assurda dei responsabili statunitensi ha voluto in pista, viste le sue precarie condizioni fisiche, con 11 risultato che è stato eliminato davvero ingloriosamente. Siamo sicuri che l'anziano Ciance, riserva designata, o tanto meglio Calvin Smith, avrebbero offerto ben altro rendimento. La legge dei Thais una volta in più ha confermato la sua assurdità. Poi, nel quarti di finale, è saltato Morinière, francese della Martinica, che aveva bene impressionato in precedenza. Probabilmente può recriminare perché oltre all'eliminazione ha rimediato anche uno strappo alla coscia destra, che gli impedirà di correre in staffetta, per aver affrontato la gara con eccessiva confidenza. Chi Invece è andato avanti con sicurezza è Pavoni. Pierfrancesco è stato ben reattivo in batteria, poi altrettanto nei quarti dove si ritrovava come avversari McRae e Imoh, uomini senz'altro da finale. Speriamo solo che l'acciacco accusato al traguardo non pregiudichi la sua prova odierna, dove divide con il sovietico Bryzgin l'ambizione di evitare una finale tutta di corridori neri. In campo femminile soltanto grazie ai tempi di ripescaggio la Goehr è in semifinale: è la conferma di un passaggio di consegne con Drechsler, Gladisch, Issayenko, Ottey, Marshall, Nuneva a contendersi la successione. g. bar.

Persone citate: Calvin Smith, Drechsler, Goehr, Issayenko, Johnson, Ottey, Panetta, Pavoni, Whiterspoon

Luoghi citati: Martinica, Roma