"Sconfitto da un asso"

il Sconfitto dei m asso il Sconfitto dei m asso «Va bene così, mi accontento», assicura il primatista del mondo - «Peccato che all'inizio non carburassi» DAL NOSTRO INVIATO ROMA — L'espressione scontenta che è sembrato di leggere sul volto di Alessandro Andrei quando è salito sul podio per ricevere dal presidente Nebiolo la medaglia d'argento del peso, non fova riscontro nelle parole che l'azzurro pronuncia poco dopo alla conferenza stampa. «£' difficile spiegare come mai nei primi lanci non riuscissi a carburare, a trovare Iasione giusta. In fondo le ultime ore erano state abbastanza serene, la partecipazione del pubblico mi dava coraggio e vigore. Credo in ogni caso di poter essere soddisfatto: il secondo posto non è certo da disprezzarsi, perché ho perso contro un"' grande campione. Cuenthor era tra gli avversari che sapevo, fin dalla vigilia, mi avrebbero potuto mettere in grossa difficoltà: Si cercano raffronti, si chiede al primatista del mondo che cosa c'è stato di differenza tra questa gara e quella di Viareggio in cui siglò il limite di 22,91. «A Viareggio — risponde Andrei — la situazione era differente, senz'altro più favorevole. La gara si può dire era anche costruita in ragione del risultato che avrei potuto ottenere. Questa volta a giocare un ruolo enorme erano i fattori emozionali, la tensione, il confronto con tutti i maggiori protagonisti del peso mondiale. Per me è già una grossissima gioia poter dire di aver battuto i tedeschi orientali Andrei ha anche qualche motivo di recriminazione: «Dopo quel lancio nullo di ventidue metri, il quarto, confesso che mi sono sentito disperato. Non so neppure io cosa sia esattamente successo, forse ho forzato un po' il gesto e questo mi ha squilibrato portandomi a sbagliare*. g.bar.

Persone citate: Alessandro Andrei, Nebiolo

Luoghi citati: Roma, Viareggio