Hollywood chiama il gigante svizzero

Hollywood chiama il gigante svizzero I Hollywood chiama il gigante svizzero I DAL NOSTRO INVIATO L'emozione che attanaglia quando si sa di essere il più forte ha bloccato Alessandro Andrei per tre lanci: poi. liberatorio e rabbioso, è arrivato il quarto tentativo nel quale l'azione tornava ad essere incisiva. Solo 1 piedi tradivano il primatista del mondo, un nullo di pedana gli negava un risultato vicino ai 22 metri, ma il meccanismo si sbloccava e per l'allievo di Piga, alla quinta, ecco il 21,88 che vale la medaglia d'argento. La gara l'ha vinta Guenthoer, lo svizzero che ha cosi regalato il primo oro al suo Paese in una competizione assimilabile all'Olimpiade, con una misura di un centimetro (22,23) superiore a quella che lo scorso anno lo aveva «lanciato» dandogli l'oro agli •europei» di Stoccarda. Il gigante di Magglingen, cui occhieggia Hollywood per fame una star ci¬ nematografica, è stato magistrale: ha esordito con 21,63, poi ha reagito alla grande alla «sparata, di Brenner (21,75) rivelatosi molto meno sprovveduto di quanto non si pensasse. E' tornato in testa con 22,12, ha chiuso migliorandosi, proprio mentre una parte del pubblico romano dimostrava tutta la sua mancanza di educazione sportiva sommergendolo di fischi. Andrei, che nelle qualificazioni della mattinata era stato il migliore (21,57) pur senza offrire l'impressione che il suo gesto fosse particolarmente efficace, ha indubbiamente tardato a trovare la carburazione giusta. La gara d'altronde è vissuta in un clima di emotività estrema. Alla vigilia Piga aveva detto che, se qualcuno avesse azzeccato la botta giusta al primo lancio, il discorso poteva chiudersi subito. Tutti hanno però mostrato di patire la situazione, contratti, nervosi. Oli stranieri messi in soggezione dal nuovo carisma dato ad Andrei dal record del mondo, e l'azzurro troppo compreso nella sua parte, nella voglia di confermare di essere U più forte. E il pubblico, biasimevole per quel tifo «calcistico» che tanto ricorda quello degli Europei '74 quando in pedana nell'alto c'erano Ackermann e Slmeonl, era invece magnifico nel comprendere 11 dramma interiore del toscano e regalargli, al suo approssimarsi alla pedana, lunghi applausi dal suono incoraggiante. Forse, se Andrei avesse reagito prima, ce l'avrebbe anche fatta. I suoi lanci, più che di tecnica — quella tecnica messa a punto grazie anche al computer della Nasa ma non ancora pienamente assimilata in tutti 1 suoi dettagli — sono risultati di potenza, una reazione ad una sconfitta che giustamente Andrei, nella sua nuova dimensione di primatista del mondo, oltre che campione olimpico, non voleva né poteva accettare. Certo, se non ci fossero state le polemiche dei giorni scorsi, probabilmente Andrei si sarebbe presentato in pedana più sereno, più tranquillo, senza vivere ore difficili, oltre a quelle, naturali, che propone una gara come un campionato del mondo. Più tardi, nella conferenza stampa, gli verrà chiesto quanto abbia influito lo stress extra-pedana. Risposta: «.Non so quanto esattamente posso aver patito, penso comunque che ognuno possa trarre da solo le proprie conclusioni. Certo è che questa vicenda c'insegna che ci vorranno altri sistemi di controllo, maggiori, che tolgano dubbi a chicchessia. Per quello che mi riguarda, comunque, intendo tutelarmi come avevo già detto che avrei fatto, cioè per via legale*. Ma il discorso sulle polemiche è il classico senno di poi, ciò che conta è questa medaglia d'argento: vale molto e slamo felici che Alessandro lo abbia conquistato, non solo per ragioni nazionalistiche. Giorglo Barberis

Persone citate: Ackermann, Alessandro Andrei, Barberis, Brenner, Piga

Luoghi citati: Hollywood, Stoccarda