Maazel: il mio Gershwin di Armando Caruso

Maazel: il mio Gershwin Da stasera, il Settembre: domani c'è il direttore Usa Maazel: il mio Gershwin Dopo l'inaugurazione al Regio con Menta, arrivano l'orchestra di Francia e il pianista Gelber che eseguiranno anche «Un americano a Parigi» e Ravel TORINO — Settembre musica, anno decimo: stasera al Regio si comincia con Zubin Menta e l'Orchestra Filarmonica d'Israele. E domani arriva Lorin Maazel alla guida dell'Orchestra Nazionale di Francia. Due grandi direttori, due grandi formazioni musicali. Maazel da Torino mancava da ventanni: vi ritorna per rendere omaggio a Ravel e Oershwin, compositori che gli sono particolarmente cari, nel 50° anniversario della loro morte. «Ho scelto l'Alborada del gracloso, il Concerto per pianoforte e orchestra di Ravel, la Rapsodia in blue e Un Americano a Parigi di Qershwin — dice Maazel — perché desidero sottolineare ancora una volta quanto sia stata importante l'influenza che il iosa e il blues gershwiniani ebbero sul musicista francese. Pur cresciuti in due culture diverse, la loro intesa musicale e l'amicizia furono ricche e profonde. Ravel svelò a Gershwin i segreti dell'orchestrazione, ma in lui apprezzò sempre il senso del ritmo, il colore della sua musica*. Bruno Léonard Oelber, il pianista che lei dirigerà in concerto, è uno specialista di Oershwin? 'No, assolutamente. E' un musicista finissimo che conosco da molti anni. Io non credo negli specialisti. Sono troppo preziosi, manieristici e alla fine non sentono più la musica*. Maestro, con l'Orchestra di Francia lei accompagnerà alle Panatenee Pompeiane due balletti messi in scena dalla compagnia di Amburgo. Si interessa anche alla danza? • Generalmente direttori sinfonici e grandi orchestre non suonano musiche per balletto. Io ho voluto rompe- re un po' questa tradie'yne. Conosco da anni il coreografo Neumeier. Un giorno gli dissi: "Coreografia e musica devono avere stessa dignità, uguale ispirazione, non possono essere subordinate". Fra noi s'è stabilito così un feeling importante. A Salisburgo con i Filarmonici di Vienna è stato un successo, spero che la stessa cosa accada a Pompei con l'Orchestra Nazionale di Francia: Lorin Maazel dopo la sua partecipazione a Settembre Musica continuerà il tour italiano a Pompei e Taormina, ma dal 28 al 29 settembre si fermerà a Bologna per dirigere la London Synphony nell'Alleluia di Haendel in occasione della grande manifestazione per la pace che la Rai manderà in onda in diretta il 26 sera. E intanto pensa alle nuove incisioni discografiche e ad un'idea assolutamente originale che frulla per la mente al direttore artistico della Telare tedesca e che sarà realizzata fra due mesi con l'Orchestra Filarmonia di Berlino: l'incisione dell'intera Tetralogia wagneriana in un'ora sola, dove le parti vocali sono completamente eliminate, n nuovo disco, un'operazione che non mancherà di suscitare perplessità fra i musicologi, s'intitola: L'Anello senza parole. Maestro, perché amputare la Tetralogia"! •L'idea non è stata mia, ma sono ben felice di realizzarla. Conosco ogni semicroma di Wagner, ho diretto l'Anello a Bayreuth e Berlino e dopo tanto tempo mi sono reso conto che è sempre più raro trovare belle voci wagneriane, così abbiamo deciso di incidere un disco di un'ora soltanto, tagliando ben tredici ore di musica. Speriamo che funzioni: Armando Caruso