Kodak e Fuji psicosi da spia

Kodak e Fuji psicosi da spia Guerra tra colossi della foto Kodak e Fuji psicosi da spia Giapponese cacciato da università Usa DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK — La guerra tra l'industria americana e la concorrenza giapponese dilaga anche nelle aule universitarie. Temendo un caso possibile di spionaggio industriale la Kodak ha chiesto alla scuola per manager dell'ateneo di Rochester di non ammettere uno studente giapponese. La casa fotografica manda parecchi suoi manager a studiare e specializzarsi alla Simon School of Business, e, quando ha visto nell'elenco degli ammessi lo studente giapponese Tsuneo Sakai. che ha già una carriera assicurata alla Fuji concorrente diretta della Kodak, ha chiesto al rettore di allontanarlo. La Rochester University, e in particolare la Simon School, è tra le dieci università più ricche d'America, proprio grazie ai fondi concessi dalla Kodak. che solo l'anno passato ha versato nelle casse dell'ateneo settecentomila dollari. Il fondatore della casa fotografica. George Eastman, è stato un grande benefattore dell'università di Rochester e cosi l'insolita richiesta della Kodak è stata accolta, sia pure in modo elegante: Tsuneo Sakai è stato allontanato, ma gli è stata garantita l'iscrizione alla scuola di business del MIT, molto prestigiosa. Secondo il quotidiano New York Times la Kodak non ha voluto in classe a Rochester il futuro uomo d'affari della Fuji perché temeva che potesse venire a conoscenza di importanti informazioni riservate, che gli studenti legati alla casa americana discutono in classe. Tutte le grandi facoltà americane si fondano su capitali elargiti da multinazionali o da piccole compagnie a livello locale, ma se ogni donazione dovesse essere accompagnala da richieste o limitazioni simili a quelle avanzate dalla Kodak, l'intera vita accademica diventerebbe stenle e l'autonomia delle università si restringerebbe in modo vistoso. Russel Palmer, preside della celebre Wharton School, a Philadelphia. commenta: «.Voi abbiamo tra gli studenti manager e funzionari di aziende che competono tra toro, in piena concorrenza. Tutti hanno uguale accesso alle informazioni di cui disponiamo, che devono circolare liberamente. Noi dobbiamo insegnare, stimolare la creatività.. E Edward Lincoln, un esperto di rapporti con il Giappone, conclude: •£' certo che molte aziende americane hanno notato con disappunto il crescente numero di studenti giapponesi che frequenta le nostre scuole per manager e i nostri corsi scientifici e tecnologici, ma non credo che una scuola seria possa adattare i propri corsi su misura dei gusti delle compagnie", gi. ri.

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