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Mosetti tentò la fuga 3 volte E' di Firenze uno dei rivoltosi Mosetti tentò la fuga 3 volte La moglie: «Credevo si fòsse rassegnato» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FIRENZE — In pochi giorni è passata dalla speranza all'angoscia più profonda. «Mio marito l'avevo visto l'ultima volta a Ferragosto. Negli ultimi mesi era profondamente cambiato, mi sembrava tranquillo, a Porto Azzurro si trovava bene, aveva ottenuto di poter lavorare nella tipografia del carcere ed era contento. Ora è saltata fuori questa storia, come se non fossero bastati i guai passati in questi quattordici anni-. La signora Doriana Remolini, 43 anni, moglie di Roberto Masetti, uno dei rivoltosi asserragliati nel penitenziario elbano, non sa darsi pace. Pensa che proprio martedì scorso, quando la rivolta è scoppiata, aveva lasciato Campi Bisenzio, un centro alla periferia di Firenze, in compagnia di Barbara, 15 anni, una dei cinque figli avuti da Roberto, per andare a trovarlo in carcere. • Vado a /arali una visita ogni settimana — racconta — martedì mi sono presentata alla portineria del carcere, sembrava un giorno come tutti gli altri. Ci hanno preso i documenti e ci hanno detto di aspettare. A mio marito avevo portato un pacco con roba da mangiare. L'attesa si è prolungata più del previsto, mi sono resa conto che stava accadendo qualcosa, ma non ho capito che cosa. Poi, improvvisamente, un gran via vai di polizia e carabinieri ed io, con altri parenti di detenuti, siamo stati allontanati senza spiegazioni-. •Se fosse utile a far cessare questo terribile incubo — aggiunge la moglie Doriana — sarei disposta ad andare a Porto Azzurro, se me lo permettessero, per parlare col mio Roberto, per rendermi conto della situazione, per farlo ragionare-. Certo che Roberto Masetti, 48 anni, detto «il biondino», a mamma e moglie deve aver dato retta di rado. La sua carriera di bandito, infatti, è di tutto rispetto. Comprende furti, rapine, coinvolgimento in rapimenti, numerosi scontri a fuoco con le forze dell'ordine e l'omicidio di un carabiniere per il quale è stato condannato all'ergastolo. Dal carcere, l'uomo che a Firenze alla metà degli Anni Settanta era divenuto il pericolo numero uno, ha già tentato di fuggire tre volte. f. m.