Tutti gli uomini dei reparti speciali di Gianni Bisio

latti gli uomini Chi sono gli agenti del Nocs e i carabinieri del Gis pronti per l'emergenza latti gli uomini Fecero irruzione nel covo delle Br a Genova e liberarono il generale Dozier - Sono tutti volontari che hanno superato una selezione severissima - Usano armi molto sofisticate NOCS e GIS (anche per questi reparti in Italia non siamo riusciti ad avere l'unità, ma conserviamo lo sdoppiamento delle forze dell'ordine) sono formati da volontari che devono superare una difficile selezione attitudinale prima di accedere al vero e proprio addestramento operativo. La formazione professionale di NOCS e GIS passa attraverso tre vie: la preparazione fisico-atletica generale, l'allenamento psicologico alle situazioni più difficili e imprevedibili, e, infine l'addestramento all'uso di speciali mezzi, dai sistemi di comunicazione e di trasporto alle armi e agli esplosivi impiegabili nel vero e proprio attacco. Ma nella vita delle nostre teste di cuoio, importanti sono le centinaia di prove sul terreno, simulando le situazioni che si devono affrontare, per conoscere l'ambiente operativo evitando per quanto possibile gli imprevisti. Agenti dei NOCS e carabinieri dei GIS: di loro si è sempre parlato poco: Il meno possibile — dice un esperto di antiterrorismo — come è giusto che sia per reparti di uomini che devono intervenire nei momenti più difficili per la sicurezza dello Stato e delle istituzioni, e soprattutto usando metodi ed armamenti inconsueti. Molti però ricorderanno certamente l'irruzione nel covo delle BR a Genova, opera dei GIS. o la liberazione del generale della Nato James Lee Dozier, eseguita dai NOCS. Come tutti i nuclei speciali creati in Occidente per le operazioni di polizia particolarmente rischiose, le teste di cuoio italiane derivano dai GSG9 tedeschi (Grenzschutzgruppe 9) costituiti nel '73 all'indomani della strage di Monaco. Ma l'antesignano di tutti 1 commandos resta il SAS, lo Special Air Service britannico, il reparto con la più lunga tradizione di operazioni speciali. Sia i NOCS che i GIS non hanno sedi note, anche perchè i due nuclei, divisi a piccoli gruppi, sono sparsi per la penisola, reperibili secondo schemi prefissati per raggiungere i luoghi dove è necessaria all'improvviso la loro opera. L'attrezzatura impiegata è quanto di più sofisticato ci sia sul mercato: nei periodici contatti con gli altri gruppi stranieri (SAS inglesi. GSG9 tedeschi, GIGN francesi ecc.) c'è uno scambio di esperienze continuo e gli ultimi ritrovati della tecnologia hanno immediato impiego. Dato che la base dei blitz è il coordinamento, tutti gli uomini sono dotati di radiotelefoni miniaturizzati in modo da poter sempre essere in contatto con gli altri. Arma base è la Beretta 92 SB con caricatore bifilare a 15 colpi, un'automatica nata con il terrorismo e giudicata una delle migliori del mondo, adottata ora sia dall'US Army che dalla polizia francese. Accanto al mitra M-12, più volte collaudato in azioni di commandos, i gruppi speciali usano anche fucili a pompa calibro 12 (i Franchi Spas-15) che possono impiegare munizioni di vario tipo, sia spezzate che a palla unica, o addirittura granate lacrimogene e speciali (flashbang e fumogene). Si tratta di un'arma particolarmente adatta al combattimento ravvicinato, soprattutto in presenza di scarsa visibilità, come all'interno di edifici. Sempre in tema di armi automatiche i Nocs hanno anche in dotazione il mitra tedesco HK MP.5K calibro 9. arma molto affidabile che può essere dotata di silenziatore. Per esigenze di neutralizzazione a distanza c'è il Mauser M66 calibro 7.62x51 Nato, un fucile di precisione che può montare sia il normale cannocchiale diurno, sia un dispositivo ad intensificazione di luce per il tiro notturno. Sempre per operare di notte si usano speciali visori che consentono di ve¬ dere nell'oscurità. Ma in un'operazione come quella che potrebbe rendersi necessaria a Porto Azzurro sono importanti anche altre attrezzature. Oltre ai giubbotti di protezione, in tessuto di Kevlar con i relativi caschi con visiera antiproiettile, potrebbero rivelarsi molto utili sia le microcariche di esplosivo (per abbattere le porte), sia le ormai note bombe-flash Ruggieri, ordigni che provocano un lampo di luce abbagliante (oltre un milione di lumen) ed una detonazione in grado di stordire per qualche istante l'avversario. Ordigni identici vennero fatti esplodere, a Mogadiscio, nel '77, dagli uomini del GSG9 per liberare gli 86 passeggeri in ostaggio su un Boeing 737 della Lufthansa, un'operazione da manuale. la prima che abbia fatto conoscere l'importanza di questi sconosciuti gruppi di specialisti del pericolo, pronti alle azioni più impossibili per la sicurezza di tutti. Gianni Bisio

Persone citate: Beretta, Dozier, James Lee Dozier, Mauser

Luoghi citati: Genova, Italia, Mogadiscio, Monaco, Porto Azzurro