« Là dentro è un inferno »

« Là dentro è un inferno » A colloquio con l'agente di custodia liberato dai rivoltosi « Là dentro è un inferno » «Ci hanno presi puntandoci la pistola in faccia» - «Tuti ci ha detto: non \oglio raccontarvi frottole, se non ci danno l'elicottero vi ammazzo tutti) - «Ora non riesco più a dormire» DAL NOSTRO INVIATO PORTO AZZURRO — Signora Ida come va? Non lo sa. la signora Ida. non lo sa proprio dire, non riesce a spiegarlo. Come deve andare quando il marito è stato legato alle sbarre di una finestra ad ascoltare urla e minacce, quando adesso è uscito, ma dentro ci sono rimasti gli amici, tutti gli altri. Valentino. Enrico. Toni, il brigadiere, che ha un ristorante a Rio Marina dove ci si ritrova ogni tanto a far scorpacciate di pesce. Come deve andare ora che suo marito è a casa con suo figlio «e questo povero disgraziato non riesce più a dormire, non ci riuscirà più fino a che non gli avranno dato non uno, ma due, sei elicotteri, mannaggia!, a quelli là, e fino a quando questa storia non sarà finita-. . La signora Ida. tutta spettinata, cosi dimessa e cosi vera, è un volto semplice di questa terribile avventura che sconvolge l'El¬ ba. Luciano Buono, suo marito, invece è uno scampato. Uno che ne è venuto fuori, per ora. E' a petto nudo ed in calzoncini corti. Come va? -Come uno che è uscito dall'inferno ed è entrato in paradiso Solo che laggiù ci sono rimasti i compagni di sventura e mi morde l'anima essere tornato nel mondo dei vivi, mi morde l'anima esserci tornato da solo-. Luciano Buono ha capelli crespi e gli occhi di chi non dorme da un bel pezzo. -Da quella mattina-, sospira. Certo, da quella mattina. Ieri notte quando è tornato a casa ha cercato di dormire, lo voleva proprio, perché il sonno aiuta a dimenticare, ma non ce l'ha fatta neppure con i sonniferi. Troppo dura. Tutta la notte c'era la signora Ida che piangeva e lo implorava: non tornare là aentro, gli diceva, guarda tuo figlio, non tornare. Lorenzo Buono invece ieri mattina ha rimesso piede dentro la for¬ tezza, perche, semplicemente -questo è al mio dovere-. E' andato li per salutare un po' lutti, per rivedere la situazione e poi. alle 13. e tornato a casa. E adesso? Adesso basta: -Non ce la fo più-. E' uscito dall'incubo. Luciano, per accompagnare fuori tre detenuti ricoverati nell'infermeria del carcere. Due zoppi e uno cieco, li ha portati via uno alla volta. Ha fatto un viaggio ed e rientrato. Bravo, gli ha detto Tuti. hai mantenuto la parola. Un altro ed è rientrato ancora. Prima di uscire fuori con l'ultimo dei tre reclusi, quello cieco, ha guardato negli occhi Tuti: • Non so se avrò il coraggio di ritornare-. E l'altro gli ha sorriso: -Te ti capisco-. Che doveva fare, allora? «Voi pure Vedi un po tu-. Gli ha chiesto solo una cosa, il soldato nero, di rilasciare un'intervista al telegiornale per far capire che loro, lì dentro, sono decisi a tutto, che non molleranno senza elicottero Buono ha eseguito e al microfono del Tg2 ha ripetuto che bisogna dargli l'elicottero, aitro che fermezza, o quello li fa fuori tutti. Adesso invece, seduto nella poltrona di casa, parla a ruota libera. Ricorda quella mattina, -quella terribile mattina-. Lui era fuori in portineria con altri colleghi a chiacchierare. Da dentro qualcuno l'ha chiamato. Ehi Luciano, gli ha urlato: -M'ha detto di venire che aveva bisogno di me. Sono salito e sono entrato. Appena dopo la porta, mi hanno puntato una pistola qui, sulla tempia, e un coltello dietro. Era Marrocu che mi bloccava-. L'incubo e cominciato cosi. Li hanno messi nelle celle e quando Tuti passava a parlottare non faceva una piega: -lo vi parlo come si parla tra uomini. E'inutile dirsi corbellerie, la verità è che o mi danno l'elicottero o vi ammazzo tutti-. p. s.

Persone citate: Lorenzo Buono, Luciano Buono, Marrocu, Signora Ida, Tuti

Luoghi citati: Porto Azzurro, Rio Marina