A Cervia il burattino sale in cattedra

A Cenrici il burattino serie in corffecfra Ha preso il via la dodicesima edizione del festival «Arrivano dal mare» A Cenrici il burattino serie in corffecfra CERVIA — Ancora una volta, la Sirena, simbolo del Festival del burattini e delle figure «Arrivano dal mare», ha condotto a Cervia il variegato e rissoso popolo delle teste di legno. Questa dodicesima edizione del Festival è dedicata alla trasmissione e all'apprendimento dell'antica arte della marionetta. Cinque maestri capiscuola del teatro di figura (lo statunitense David Syrotiak, il tedesco dell'Est Peter Waschinsky, il cecoslovacco Jan Dvorak, il Pulcinella napoletano Bruno Leone e il puparo siciliano Mimmo Cutìcchio) sono impegnati vello stage *Puppet Master 87* al quale partecipano 60 giovani allievi. Non si tratta dei soliti ansiosi di apprendere le tecniche dell'animazione, da riutilizzare poi nella scuola come supporto didattico, ma di professionisti che intendono migliorare la propria conoscenza. Tra questi, giovani eredi di famiglie teatrali che hanno fatto storia e repertorio (i Ferrari a Parma e i Lupi a Torino), continuatori di una tradizione secolare, come gli animatori della compagnia «Le marionette di Podrecca» di Trieste. Di come e cosa insegnare all'estroso burattinaio, si discute da oggi anche nel secondo meeting internazionale delle scuole di teatro di figura, ospitato da «Arrivano dal mare», «n burattinaio ambisce ad essere assieme scrittore, musicista, danzatore, attore, funambolo — osserva Margareta Niculescu, della Commissione per la formazione professionale dell'Union International de la marionnette, coordinatrice del meeting —. Questo carattere slncretlco del teatro di figura pone grossi problemi alla definizione di una pedagogia della marionette». La miglior scuola, aggiunge sorridendo la studiosa romena, rimane comunque lo spettacolo. «Arrivano dal mare» non è infatti solo studio. Sempre da giovedì, il festival svelerà anche la sua anima piti propriamente spettacolare, dove innovazio¬ ne e ricerca si compenetrano con la tradizione. Le guarettelle napoletane (riproposte da Bruno Leone, Salvatore Gatto e Maria Imperatrice), i pupi siciliani di Cutìcchio, i burattini a guanto del «solisti» padani e dei parmensi Ferrari, si alterneranno al linguaggio sofisticato del Carretto di Lucca, alla poetica felliniana del teatro all'improvviso, Completerano la rassegna, che si chiude domenica, le suggestioni espressionistiche di Waschinsky, la raffinata tecnica d'animazione di Syrotiak e la plutealità di Claudio Cinelli, rivelazione della passata edizione di «Fantastico». Marisa Ostolani

Luoghi citati: Cervia, Lucca, Parma, Torino, Trieste