Saper spendere

Una «doppia» d'oro Saper spendere Una «doppia» d'oro E' una moneta del 1788 di Vittorio Amedeo, pesa circa 8 grammi e vale 600-650 mila lire Da Firenze Fortunato Ficarelli è impaziente; più d'una volta ha sollecitato una risposta al suo quesito, certo perché ha il presentimento di un piccolo colpo di fortuna e ne agogna la conferma. «Possiedo una moneta d'oro — scrive — su un lato c'è la scritta "Vie Avi DG - Rex Sardiniae 1788", sull'altro si legge "Princ Pedem Dux Sabaud". Mi interessa sapere se la moneta ha un valore numismatico ed eventualmente quale è la sua possibile quotazione». ★* Finalmente, ecco la risposta. Spiega 11 dott. Luigi Sachero della Federazione circoli numismatici: •Non possiamo essere del tutto precisi perché nella descrizione del lettore mancano due particolari: il peso e il diametro». Trattandosi d'oro, sono importanti Precisa l'esperto: «Le due scritte riportate compaiono infatti Bla sulla "doppia" sia sulla "mezza doppia" del principe sabaudo Vittorio Amedea anno 1788. Cè una differenza: la "doppia" dovrebbe pesare intorno agli otto grammi ed il suo valore si aggira sulle 600650 mila lire. La "mezza doppia" invece pesa circa 4 gr e vale almeno 350 mila lire». Nell'uno o nell'altro caso, il lettore può rallegrarsi: possiede un pezzo d'oro d'indiscutibile valore numismatico e con una discreta quotazione. * Ancora sui succhi di frutta con la pentolaestrattore. Chiede Sergio di Vigone: «Afa per imbottigliare i succhi servono bottiglie speciali?.. Nientfaffatto: bastano semplici bottigliette da birra di recupero, ben lavate ed asciutte; si lasciano in forno caldo poco prima del loro uso e si riempiono calde fino a filo bordo; tappare con un tappo a corona e riporre in luogo fresco, diritte. La conservazione è assicurata. * La mamma di Lisetta chiede un .consiglio urgente»: 'Invece di autentiche e prolungate vacanze, abbiamo deciso di dedicarci a qualche escursione in montagna, nella seconda metà di agosto e a settembre. Vorremmo portare con noi vivande energetiche, di lunga conservazione e di facile consumo. Mi vengono in mente soltanto le tavolette di cioccolata. C'è qualcos'altro?: C'è la frutta disidrata, ormai nota a molti appassionati abituali della montagna. E' molto energetica, facilmente digeribile, di ottima conservazione e si sgranocchia con golosità. Nel negozi specializzati si trovano ananas, papaya, mango, •kumquants» (cioè arancini cinesi), ginger e melone. D prezzo è 1200 lire l'etto. Ci ha detto un negoziante: 'Esistono anche due frutti liofilizzati più leggeri e croccanti: il cocco e la banana». ir Discorsi da spiaggia. «Ho sentito parlare dalla mia vicina di ombrellone — scrive Lietta — delle "nuvole di drago" che lei servirebbe sempre con l'aperitivo. Sono un prodotto della cucina cinese, ma di che si tratta?». Di una sorta di sottilissime frittelle da friggere in olio; si compra una confezione di «nuvole di drago» nel negozi specializzati (3 mila lire per 227 grammi) e si buttano nell'olio bollente. Sono già pronte. * il dessert con la frutta secca suggerito da Giorgio B. può essere una gradevole novità (anche se ora è consigliabile usare la frutta fresca di stagione che è più conveniente, visto che quella secca costa circa 10 mila lire il chilo): 'Preparare il té all'arancio, lasciare macerare per una notte un chilo di frutta secca mista in un litro di tè; zuccherare a piacere; portare in tavola nelle coppette; stappare una bottiglia fresca di spumante e versare sulla frutta al tè colmando la coppa». Simonetta

Persone citate: Ficarelli, Giorgio B., Lietta, Luigi Sachero, Vittorio Amedeo

Luoghi citati: Firenze, Vigone