Ligaciov scopre le carte

ligaciov scopre le carte Il numero due difende Stalin e polemizza contro la linea Gorbaciov ligaciov scopre le carte MOSCA — Dopo gli attacchi alla •glasnost» e le puntualizzazioni sui limiti della •perestroika» pubblicati la settimana scorsa sulla Frauda, e affidati allora a una sconosciuta -Vera Tkacenko, scende in campo Iegor Ligaciov. In un discorso pronunciato ieri il numero due del Cremlino invia un duro messaggio agli innovatori e, tra le righe, allo stesso Gorbaciov: chi fa risalire 1 nostri guai agli Anni Trenta, dice in sostanza Ligaciov, dimentica che in quel periodo «12 Paese ha raggiunto il secondo posto al mondo quanto a produzione industriale e ha collettivizzato l'agricoltura». Quest'ultimo in particolare è un riferimento diretto alla politica di Gorbaciov: la linea del segretario generale è, infatti favorevole a forme cooperative, in agricoltura; è contro la collettivizzazione forzata operata da Stalin. Di più. A Gorbaciov che vuole far luce, «dar pubbli¬ cità» a tutta la storia sovietica, e che agli Anni Trenta fa risalire molte delle storture e delle difficoltà odierne, Ligaciov replica: «Jn Occidente, ma anche qui da noi, c'è chi cerca di screditare la costruzione del socialismo in Urss, la presenta come una catena d'errori e offusca, con i riferimenti a ingiustificate repressioni, i successi del popolo». Ligaciov premette di essere a favore della ristrutturazione, e c'è da credergli Dalle sue parole, piuttosto, emergono chiari 1 limiti che questo rinnovamento deve avere: la perestroika va bene, dice 11 numero due del Cremlino, ma a certe condizioni; purché non si spinga troppo oltre, purché non oltrepassi certi limiti. Sul passato in particolare ci vogliono cautele. Perché, come scriveva la settimana scorsa la Pravda, »quel che è stato è stato».

Persone citate: Gorbaciov, Iegor Ligaciov, Ligaciov, Stalin

Luoghi citati: Mosca, Urss