Valtellina,obiettivo «onda lenta »

Valtell8na# obiettivo «onda lenta » Al lavoro 50 operai per abbassare l'argine, pronti a fuggire con due elicotteri Valtell8na# obiettivo «onda lenta » Nel lago continuano a cadere piccole frane - «Prima scende S'acqua, meglio è», spiega un esperto della commissione Grandi Rischi - «E' una catastrofe di dimensioni immani, mai accaduta nella storia d'Italia» DAL NOSTRO INVIATO SONDRIO — .La tracimazione del lago è inevitabile, ogni ora che passa è sempre plit vicina — ha appena dichiarato Giuseppe Piccolo, 11 prefetto di Sondrio —: ormai anche i centimetri sono decisivi: Ma sono le dieci del mattino e il lago, visto dalla diga di pietre e tronchi, sembra Immobile. Dalla montagna nubi di terriccio e indefinibili rumori annunciano frane. Se ne staccano una dietro l'altra: sembran piccole frane, e invece portano giù macigni Ugo Maione, uno degli esperti della commissione Grandi Rischi, dalla diga guarda lago e montagna. E' preoccupato e teso. •Ho appena telefonato al ministro Qaspari — spiega a Bruno Tabacci, 11 presidente della Regione Lombardia che arriva sulla diga —, gli ho detto che star qui è un rischio, che lavorare qui è un rischio. Però non abbiamo alternative. Dobbiamo far in modo che si torni a lavorare, a spianare verso valle, a ridurre il punto massimo della diga*. Prima scende l'acqua meglio è. Più passano le ore e più aumenterebbe la portata il volume dell'acqua che scenderà, Maione ha convinto Gaspari. Lente ed enormi tornano a salire nove ruspe gialle. Tornano a splanare. Hanno lavorato anche la notte. L'esercito ha sistemato quattro fari, quattro fasci di luce della portata di quattro chilometri. Due sole ditte, la Caribo ni di Colico e la Conicos di Mondovi hanno accettato il rischio, »/o sono qui con i miei cinquanta operai — dice Paride Cariboni 77 anni —. Siamo rimasti per dare l'esempio.. Lavorano duro, sotto la paura. Alle tre del pomeriggio, dopo altre frane, un operalo abbandona la ruspa. Cariboni lo segue, lo conforta: «Dai che ce la facciamo, dàil Ti sto vicino io». L'operaio, con Cariboni, torna alla sua ruspa gialla. Qui, sul lago minaccioso, le sirene sistemate dai vigili del fuoco daranno l'allarme. Due elicotteri sono a cento metri dalle ruspe, pronti a portar in salvo gli operai. «17 livello massimo della diga è a 1107 metri e il lago ha raggiunto quota 1098,32 — dice Maione alle due del pome¬ riggio —. Ora cominciano i lavori e speriamo di abbassare il tetto a 1100 metri*. Il volume d'acqua è pari a 15 milioni di metri cubi La diga di fango e pietre è lunga due chilometri, per un totale di 30 milioni di metri cubi Acqua e diga sono la vera minaccia per la Valtellina. Da questa mattina e fino a sabato sera, le previsioni del tempo segnalano temporali .Martedì — spiega ancora Maione — sembrava fossimo all'epilogo. Invece abbiamo avuto bel tempo e qualche ora in più. Questa della Valtellina, tra l'alluvione e la frana del 28 luglio, è una catastrofe di dimensioni immani, mai accaduta nella storia d'Italia. E' un terremoto dell'Irpinia moltiplicato all'ennesima potenza. Ma il terremoto finisce, qui non abbiamo ancora finito. Le statistiche non ci aiutano.* La tracimazione potrebbe essere incruenta E questa è la speranza. L'attesa è snervante, come snervanti continuano ad essere le giornate dei valtellinesi II lago cresce di 4 centimetri all'ora. Le ruspe, sulla diga, cercano di creare un avvallamento, una specie di discesa controllata che attenui l'onda d'urto dell'acqua Bruno Tabacci 11 presidente della Regione, spera nella clemenza del tempo e cerca di convincere altre ditte: sulla diga ci vorrebbero altre ruspe. Non è compito facile, il suo: ^Capisco chi non vuole venir quassù, tutti teniamo famiglia. A ognuno il suo mestiere, ma qui bisogna favorire la tracimazione lenta». Dalla periferia di Sondrio su fino a Sondalo e alle frazioni appena sotto la diga, manifesti gialli della prefettura Invitano i ventimila valtellinesl a rispettare l'ordine di evacuazione: 'Esiste un reale pericolo di vita: I paesi di notte sono davvero evacuati di giorno no, la gente torna, chi per timore di sciacalli in casa, chi per controllare le stalle. «Ai momento della tracimazione — assicura il prefetto Piccolo — in base alle nostre disposizioni non dovrebbe esserci un solo ferito. Chiunque le violi si rende responsabile delle conseguenze: Ore troppo confuse, previsioni del tempo pessime, paesi evacuati la notte e affollati di giorno. E allarmi, fughe su per la montagna che si rivelano fasulli. Alle 12,37 il brigadiere dei carabinieri Serpe, via radio, chiama Emilio Imperiai, il sindaco di Grosotto: 'Mi comunicano dal comando che il lago sta uscendo. Andate via!.. Dieci minuti di sirene, di clacson di auto che scappano verso Sondrio, di panico. Poi chiamano da Grosio, dalla centrale dell'Azienda energetica del Comune di Milano: 'Guardate che non è vero*. Nella notte un'altra voce: l'acqua del lago sta scendendo di 5 centimetri l'ora, forse si sta aprendo un passaggio sotto la diga Giovanni Cerniti

Persone citate: Bruno Tabacci, Emilio Imperiai, Gaspari, Giuseppe Piccolo, Maione, Paride Cariboni, Ugo Maione