«In cenere le prove contro Stalin»

«In cenere le prove contro Stalin» Mosca, dissidenti denunciano la distruzione dei dossier giudiziari «In cenere le prove contro Stalin» MOSCA — La documentazione di trent'annl di crimini staliniani rischia di finire in cenere. Proprio mentre la nuova linea di Gorbaciov sembra decisa a dire la verità su questa fase ancora tabù della storia dell'Urss e si moltiplicano le riabilitazioni di coloro che ne furono vittime, una pubblicazione della dissidenza, che porta 11 polemico nome di Glasnost, ha lanciato un segnale di allarme: gli archivi giudiziari degli Anni Trenta, Quaranta 'e Cinquanta, dove sono registrate le aberrazioni di tutti 1 piccoli e grandi processi dello stalinismo, vengono distrutti. Secondo gli ex detenuti politici che curano la pubblicazione, ogni mese almeno cinquemila dossier sono bruciati. La motivazione ufficaie è che gli archivi del tribunale militare e della Corte Suprema, sono -privi di spazio, e bisogna fare posto a nuovi documenti. E' solo una parte di questa 'ondamentale documentazione storica, che però ha anche un'esplosiva valenza politica: Infatti gli archivi della Procura Generale e del Ministero della Giustizia sono già stati ripuliti da tutti 1 dossier imbarazzanti. Finora, scrivono 1 dissidenti, due dei presidenti della Corte Suprema, Coriarie e Smirnov, erano riusciti a salvare gli altri archivi. Ma nell'84 al vertici della Corte sono arrivati 11 ministro della Giustizia Terebllov e 11 suo sostituto Goussev, e l'operazione distruzione è iniziata. La quantità di documenti bruciati nel cortile del palazzo della Corte Suprema, nel pieno eentro di Mosca, era tale che il fumo rischiava di richiamare l'attenzione e far sorgere sospetti. Per questo da qualche mese 1 documenti vengono distrutti In una località fuori mano alla periferia Sono in molti a chiedersi se dietro l'operazione non ci sia quel settore del partito che si oppone alla linea della glasnost e ha interesse a distruggere tutte le prove della fase staliniana. Lo scrittore Anatoli Rybakov, autore del ■ romanzo -I ragazzi dell'Arbat», denuncia senza pretendenti in Urss del terrore di Stalin, ha ricevuto, insieme a molte lettere di plauso, anche altre che lo accusano di aver scritto falsità e chiedono che sia punito. Anche tra gli intellettuali il giudizio sul successore di Lenin appare tutt'altro che univoco: un noto economi¬ sta, Boris Bolotine, ad esempio ha chiesto che siano nuove-mente pubblicate le opere teoriche di Stalin. Anche se la collettivizzazione forzata degli Anni Trenta -fu una pagina di storia drammatica., i lavori teorici del dittatore, oltre ad aver influenzato una generazione di sovietici, contengono secondo Bolotine, intuizioni originali. Citando il saggio «I problemi economici del socialismo in Urss», lo studioso sottolinea che Stalin aveva compreso che 1 meccanismi economici non possono essere considerati eterni. Uno storico intanto ha chiesto che cada il veto sulle citazioni staliniane: se si possono mettere tra virgolette frasi di Kruscev e Breznev, si è chiesto, perché non farlo anche per Stalin? e. st.

Luoghi citati: Mosca, Urss