Bandiere inglesi nel Golfo Il Labour teme l'escalation

Bandiere inglesi nel Golfo Il Labour teme Vescaltttion Bandiere inglesi nel Golfo Il Labour teme Vescaltttion L'opposizione attacca il governo per le reimmatricolazioni - Howe: «Non scorteremo navi» LONDRA — La Gran Bretagna non ha modificato la propria politica di non intervento nel Golfo Persico rispetto all'operazione di reimmatricolazione delle petroliere kuwaitite, e la Royal Navy non estenderà i propri pattugliamenti alla zona settentrionale del Golfo: è quanto ha affermato ieri il titolare del Foreign Office sir Geoffrey Howe, nel corso di un'intervista televisiva alla Bbc. La reimmatricolazione -non riveste alcun ruolo politico, e non c'è stato alcun cambiamento nella nostra politica-, Howe ha ribadito che la forza navale britannica nel Golfo, la pattuglia Armilla, non derogherà dalla propria missione primaria, anche se Londra ha inviato in quelle acque quattro cacclamine a rinforzo delle tre unità da guerra già presenti. Nella sua intervista alla Bbc, il ministro Howe ha poi affermato che un intervento britannico nel Golfo paragonabile a quello americano è -fuori questione- anche per il futuro. -Non vi sarà alcun cambiamento nella nostra politica-, ha detto. Le navi della Armilla Patrol — ha poi precisato — si limiteranno ad incrociare nella zona meridionale del Golfo. La vicenda della reimmatricolazione della petroliera ha provocato una polemica tra il governo e l'opposizione labo rista. Il portavoce la Doris ta Denzll Davies ha accusato Howe di -porre la marina britannica al servizio degli Stati che non sono in grado di proteggere le loro navi-. A innescare la polemica era stata, lunedi sera, la dichiarazione a Washington da una portavoce del Dipartimento di Stato, Phyllis Oakley. Una petroliera del Kuwait — aveva rivelato la Oakley — sta per essere Iscritta nel registro navale di Londra e sarà autorizzata a inalberare la bandiera della flotta mercantile britannica. Avrà cosi diritto ad essere scortata dalle navi da guer- La portavoce aveva aggiunto che il governo americano approvava l'azione di quello britannico se questo si univa afli Usa. Ogni nave che faccia capo a una socitcà con sede in Gran Bretagna può chiedere la bandiera britannica, purché le sue condizioni e il tipo di equipaggio rispondano ai requisiti di sicurezza prescritti. -Mi pare che una nave del Kuwait sia stata iscritta recentemente nel registro navale di Gibilterra-, ha confermato il ministro Howe. Fonti di una compagnia di navigazione confermano che il 31 luglio riscrizione nel registro di Gibilterra è stata concessa a una petroliera kuwaitiana, la Modhi. Al ministero dei Trasporti britannico -non risulta- che vi siano state richieste di cambiare bandiera ad altre petroliere del Kuwait dopo la Modhi. -E' una farsa — ha dichiarato poi Denzll Davies, il ministro degli Esteri "ombra" laborista —; il governo deve annunciare subito che la bandiera britannica non sarà concessa ad altre petroliere degli Stati del Golfo. Altrimenti il compito della "Armilla Patrol" sarà sempre più difficile e i nostri marinai correranno rischi sempre più grandi-. In serata fonti dell'armamento navale hanno affermato che una seconda petroliera kuwaitlta starebbe per passare al registro navale britannico col conseguente diritto di inalberare 1' Union Jack. Si tratterebbe della superpetroliera Al-Faiha di 267 mila tonnellate, appartenente alla Kuwaiti Oil Tanker Company, compagnia armatrice succursale della compagnia di bandiera del Kuwait. (Ansa-Agi)

Persone citate: Davies, Denzll Davies, Geoffrey Howe, Howe, Oakley, Phyllis Oakley