Missione scorta anche per la flotta dell'Urss
Missione scorta anche per la flotta dell'Urss Il contrammiraglio Paromov racconta la protezione ai mercantili sovietici nel Golfo Missione scorta anche per la flotta dell'Urss MOSCA — Le difficoltà non vengono soltanto dal clima, pur colmo d'insidie e aperto a improvvise tempeste, marine e di sabbia: i marinai sovietici in servizio nel Golfo Persico, per la scorta al mercantili .carichi soprattutto di tecnologie agricole- diretti nella regione, -devono agire accanto alle navi da guerra americane, inglesi e francesi-, sfiorando forse possibili confronti; devono badare ai • velivoli sema segni di riconoscimento- che li sorvolano e li sorvegliano; devono occuparsi di «natanti ad alta velocità- che li fiancheggiano, di tanto in tanto. Soprattutto, devono scansare il -serio pericolo delle mine-: il più grave, il più diffuso, il più subdolo e Improvviso, come ebbe ad accorgersi la petroliera sovietica Marshal Cinikov, danneggiata da un'esplosione, lo scorso giugno. n primo reportage sovietico dal Golfo Persico — pubblicato ieri dal quotidiano dell'esercito, Krasnaia Zvezdà — è una descrizione minuziosa di quei rischi, di quelle giornate di tensione. Il giornale pubblica un'intervista telefonica con il comandante della Flotta sovietica dell'Oceano Indiano, contrammiraglio Paromov, che riferisce che -le unità della Marina militare vengono usate di tanto in tanto per proteggere i mercantili sovietici nel Golfo-. Paromov sottolinea la difficoltà delle sue unità quando si avvicinano alla task force Usa che -impone di non awicinarsi oltre una certa distan¬ za- e utilizza -sempre più spesso l'aviazione di bordo-. il contrammiraglio spiega che un mercantile sovietico ha rischiato di incappare su un ordigno, ma questo è stato disattivato da un dragamine. n servizio è, anche, una sferzata alla fantasia del Paese e ai suoi sentimenti patriottici, finora affidati soltanto a più generiche rappresentazioni dei doveri militari o a più tragiche immagini, quelle della guerra afghana. E', insieme, una svelta esaltazione del •servizio» che quei giovani rendono alla patria e alla pace: una consacrazione pubblica, appena venata d'enfasi, di un impegno duro, rischioso, da compiersi -tra vigilanza altissima e tensione-. Perché le navi militari, di¬ slocate abitualmente nell'Oceano Indiano e Inviate da Mosca in quei mari troppo caldi a soccorrere i mercantili in difficoltà, sono tutto questo insieme, nelle intenzioni del giornale. Gli eroi sono nominati, a uno a uno: •l'osservatore Bokaiev», ad esempio, del dragamine Zariad, è riuscito a intercettare con buon anticipo una mina che galleggiava in superficie; la squadra degli artificieri in pochi minuti ha eliminato 11 pericolo, consentendo il transito felice dei mercantili con la stella rossa. Il capitano Nikitien, comandante della nave antlsommergibili Sposobnli, ha contribuito, con le sue -azioni risolute-, a portare in salvo, al di là della zona a rischio, due navi
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