L'assassina aiutata da un complice a portare l'amante in una valigia

L'assassina aiutata da un complice a portare l'amante in una valigia Non è finito il giallo di Positano, interrogato il fidanzato L'assassina aiutata da un complice a portare l'amante in una valigia < Da sola non può aver trascinato seflantoxchifi percento fmw e poi eliminato ogni indizio NAPOLI — Chi ha aiutato Rita Squeglia, 25 anni, «fragile ed elegante» studentessa di provincia, a sbarazzarsi del cadavere del suo ricco amante? La confessione ha risolto il mistero della scomparsa di Nicola Acconcia, stimato imprenditore casertano, ma in quel bidone di lamiera nascosto nel giardino di casa dell'assassina, la polizia ha trovato un cadavere pietrificato dal cemento e non la risposta a questo ed altri interrogativi. n «giallo» di Positano resta un grattacapo per gli inquirenti che alla ragazza credono, ma solo in parte. Al magistrato ha ribadito di aver fatto tutto da sola, di avere addormentato l'industriale con un sonnifero sciolto nella tisana, di averlo strangolato con un foulard, di aver chiuso 11 corpo in una valigia e di aver trasportato il macabro fardello, nascosto nel bagagliaio della sua auto, fino al villino in cui abita con la madre e le sorelle. Qui la «sepoltura»: per tomba un bidone sigillato da un miscuglio di sabbia e cemento. Ma dal rifugio di Positano, un grazioso monolocale dove la coppia doveva trascorrere due giorni d'amore, all'auto di Rita ci sono oltre cento scalini: un'impervia discesa da percorrere con una valigia del peso di almeno 70 chili. E dopo un viaggio di quasi 80 chilometri, nella notte, la ragazza è piombata a casa e ha trovato la forza di cancellare ogni traccia con un sistema degno del più efferato assassino. Tutto da sola? In questura 11 capo della Mobile fa un sorriso che vale mille parole. No, Rita non può avere fatto tutto da sola. Nella complicata vita sentimentale della studentessa, è spuntata Valtra storia che s'intrec- 1. a relazione intessuta negli ultimi mesi con l'ucciso. E' un suo coetaneo il fidanzato «ufficiale» E' stato interrogato a lungo, ma nessun elemento è emerso a suo carico; cosi come estraneo alla vicendr. è risultato l'amico che l'ha accompagnata in costiera per recuperare la Mercedes di Nicola Acconcia. L'auto, che Rita dice di avere parcheggiato davanti alla stazione centrale di Napoli, non si trova: ancora una tessera che manca al complicato mosaico di un delitto quasi perfetto. Rita, intanto, ha scelto il silenzio. Proveranno a farle sollevare una valigia pesante quanto quella in cui rinchiuse il suo amante e proveranno a farle fare lo stesso percorso, ma sull'esistenza di uno o due complici ci sono pochi dubbi. Un piano preordinato oppure un'esplosione di ordinaria follia? Non c'è risposta neppure a questa domanda. Forse la ragazza voleva troncare un rapporto diventato scomodo e ha trovato l'ostinata resistenza dell'Imprenditore; forse con la sua confessione cerca di coprire altre responsabilità; forse la violenza subita quattro anni fa ad opera di tre individui sfuggiti alla giustizia l'ha segnata per sempre. «Certo è — dicono gli inquirenti — che da allora il suo rapporto con gli uomini era cambiato.. Neppure la ricostruzione offerta alla polizia dopo ventun giorni di sollecita collaborazione infarcita di bugie, convince il trutgls irato, il sostituto procuratore Carmine Renzullo aspetta i risultati dell'autopsia: nella garsonniere di Positano non c'è traccia del sonnifero che Rita sostiene di avere usato per stordire l'amante. Il caso non è chiuso, ma chi ha già messo la parola fine ad una storia di cui si può solo sussurrare è largente di Recale. La strada sfila tra piantagioni di tabacco e granoturco: pochi chilometri da Caserta alla stazione che fa da ingresso al paese. Case basse, cortili rurali che ricordano l'identità agricola del piccolo centro dove Rita è un oggetto sconosciuto. •No, non la vedevamo quasi mai., dice la donna servendo i clienti nella salumeria a qualche passo dalla casa della ragazza. Parlano di lei come di un fantasma: «Gli amici li aveva in città.. In via Cavour, al civico 5, c'è il villino degli Squeglia: una palazzina senza pretese con alle spalle l'orto, il «cimitero» di Nicola Acconcia. Il cancello bianco è sbarrato, un bastardino rabbioso abbaia contro i curiosi. Al terrazzo si affacciano le sorelle di Rita: .Nessuno ha il diritto di farci domande., urlano proteggendo una famiglia perbene, come tante.

Persone citate: Carmine Renzullo, Rita Squeglia, Squeglia

Luoghi citati: Caserta, Napoli, Positano, Recale