«Mine solo all'Iraq»

«Mino solo all'Iraq» I dirìgenti della Valsella ammettono le vendite a Baghdad «Mino solo all'Iraq» Ma negano di aver rifornito anche l'Iran - Contìnua l'inchiesta della procura bresciana Perquisizioni e controlli nei conti bancari - Il sindacalista Cgil ritratta le sue accuse BRESCIA — Non all'Iran ma all'Iraq, e prima dell'84, quando cioè fu fissato l'embargo. La Vulsella Meccanotecnica, l'azienda di Brescia al centro delle polemiche sulle forniture di armi dall'Italia a Teheran, ha ammesso ieri che le mine sono state vendute a Baghdad ma ha negato che siano andate all'altro Paese coinvolto nel conflitto del Golfo Persico. •Non abbiamo mai venduto mine all'Iran. Si è fatto un gran polverone ma noi siamo tranquilli. Comunque adesso la Guardia di Finanza sta eseguendo i controlli disposti dalla magistratura bresciana, siamo fiduciosi, entro pochi giorni questa vicenda sarà chiarita-. Cosi, senza voler dire 11 suo nome al giornalisti, si è espresso ieri 11 direttore commerciale della Valsella, rientrato a Castenedolo con i tecnici. In fabbrica dovevano tornare tutti gli operai, ma a causa dell'Inchiesta aperta dalla Procura di Brescia la direzione ha deciso si dare ancora una settimana di libertà ai dipendenti. Dal dirigente della Valsella è poi venuta la conferma ad altre supposizioni sulle mine: «Le abbiamo vendute all'Iraq, non lo neghiamo — ha detto —, Fino al 1984 abbiamo intessuto importanti affari con quel Paese che ci ha consentito di realizzare bilanci molto posititrt e dare lavoro a molta gente. Nel 1984, con l'embargo del governo italiano, c'è stato il crollo: abbiamo perso le commesse per l'Iraq e per noi è iniziata la cassa integrazione. Questa è la verità, non sappiamo come possa essere stata inventata la storia delle mine all'Iran-. Quanto all'inchiesta del sostituto procuratore Guglielmo Ascione, due sono le novità, oltre alla perquisizione nella sede della Valsella a Castenedolo, avviata venerdì scorso e ancora in corso ieri. La prima novità consiste in una serie di controlli, operati sempre dalla Guardia di Finanza, in banche, o filiali di banche, con sede nel Bresciano; la seconda è l'interrogatorio del sindacalista Cgil che aveva denunciato un traffico di armi da Venezia. U magistrato intende ricostruire, attraverso l'acquisizione di documenti, i movimenti all'estero di materiali e prodotti usciti dalla Valsella. Separatamente, si vaglieranno anche 1 documenti che perverranno dal ministero del Commercio con l'estero. Oli inquirenti sperano in tal modo di veder chiaro nelle «triangolazioni» che consentono di aggirare i divieti di vendita a un determinato Paese. Ieri mattina si è svolto l'interrogatorio di Giovanni Delai, 11 sindacalista della Cgil che in alcune interviste aveva parlato di container pieni di mine spediti in Me¬ dio Oriente dai porti di Venezia e Genova; e su quei container — sempre secondo il Delai — brillava la scritta «giocattoli», n sindacalista al carabinieri avrebbe ridimensionato la portata delle sue affermazioni. Lui, nelle sue dichiarazioni, ha riportato solo delle voci, anche se ha confermato pure lui la «pista Irakena.. Secondo le rivelazioni del settimanale francese L'événement du jeudi nel numero scorso, la Valsella Meccanotecnica avrebbe partecipato alla fornitura di mine all'Iran con l'invio di un milione di ordigni: 500 mila mine anticarro, 230 mila antiuomo, 250 mila subacquee e di altro genere, La ditta bresciana avrebbe apprestato 1 contenitori di materiale plastico i-Stampaggio materie plastiche-, si legge all'ingresso della sede). L'assemblaggio finale con le altre parti e con l'esplosivo sarebbe avvenuto nei Paesi destinatari. In ogni caso, gli ordinativi risalirebbero agli anni 1981-84. La Valsella Meccanotecnica è un'azienda attualmente in difficoltà: su 110 dipendenti, circa la metà prima del periodo estivo era in cassa integrazione. Appartiene per 11 50% alla famiglia Borlettl e per l'altro 50% alla Giardini (che a sua volta fa capo alla Fiat per il 65%). La riapertura, dopo la parentesi delle ferie, avverrà lunedi prossimo. c. a.

Persone citate: Bresciano, Delai, Fino, Giovanni Delai, Guglielmo Ascione