«In mare non pensavo a nulla avevo soltanto molto freddo»

«In mare non pensavo a nulla avevo soltanto molto freddo» Parla Rosario, il ragazzo di 15 anni scampato al naufragio «In mare non pensavo a nulla avevo soltanto molto freddo» E' già stato dimesso dall'ospedale di Cagliari, tornerà in vacanza a Punta Raisi in Sicilia Rosario Fasone, il ragazzo di 15 anni scampato insieme con altre undici persone al tragico naufragio del panfilo speronato da una nave «pirata» nel Canale di Sicilia, ha lasciato ieri l'ospedale di Cagliari. I sanitari l'hanno dimesso dopo avere accertato che si è ripreso bene nonostante le 40 ore trascorse in acqua. Ventiquattr'ore di assoluto riposo sono bastate non solo a rimetterlo in forze, ma anche a riaccendere il desiderio di tornare a Punta Raisi dagli zìi, per trascorrere al mare l'ultimo scampolo delle vacanze. Ha tanto insistito che i genitori, giunti a Cagliari per riabbracciare il figlio e gli altri famigliari, hanno finito per accordargli il permesso. Con ogni probabilità anche loro si recheranno a Palermo prima di rientrare a Torino. Saverio Fasone, autista del Consorzio TT, e Assunta Andollina, cassiera in un supermercato, hanno infatti manifestato l'intenzione cìl assistere ai funerali di Franca Fiore Monteleone, unica vittima del naufragio. Per poter raggiungere il capoluogo sardo, hanno dovuto chiedere entrambi un permesso, subito accordato, ai rispettivi datori di lavoro. Superato lo choc per la terribile odissea di cui è stato protagonista. Rosario ha raccontato ai genitori ogni particolare del naufragio. 'Il momento più brutto — afferma il ragazzo che frequenta un corso di meccanico stampista — è stato quando ci è passata vicino la nave turca che ci ha salvato. Non si è fermata subito e per un attimo abbiamo temuto che non ci avessero visto. Allora ci siamo attaccati ai fischietti dei salvagente, usando quel po' di fiato che ci era rimasto. Poi abbiamo cominciato ad agitare le braccia e a gridare aiuto finché i marinai turchi non hanno risposto alle nostre invocazioni'. Rosario ripercorre le lunghe ore trascorse in alto mare come se si fosse trattato di un brutto sogno. 'Non pensavo a niente — ricorda —. Non mi rendevo neppure conto di essere in acqua. Era come se dormissi. Solo ogni tanto, qualche ondata più violenta delle altre, mi riportava alla realtà. Avevo tanto freddo». A turno con gli altri naufraghi. Rosario saliva sulla ciambella alla quale si è tenuto aggrappato per tutto il tempo della permanenza In acqua. Di sicuro, ad aiutarlo a resistere alla tremenda prova è stata la sua intensa attività atletica. Rosario, infatti, pratica assiduamente l'attività podistica e detiene, per la categoria ragazzi, un primato regionale ed uno provinciale. Si allena per tre giorni la settimana negli impianti della Pellerina con gli istruttori della società Centorame alla quale si è Iscritto lo scorso anno dopo lo scioglimento della società Vola. Nonostante 11 fisico minuto, Rosario ha ottime capacità di resistenza. Dopo avere trascorso le vacanze con i genitori in una località turistica della costa ligure, il ragazzo ha dovuto recarsi In Sicilia come ogni anno per non restare solo a casa in attesa della riapertura delle scuole. L'unico fratello, Francesco, di 22 anni, è militare di leva a Vercelli. «La gita in barca — spiega ancora — doveva essere un piacevole fuoriprogramma delle vacanze siciliane. L'ultima volta che ero salito su un motoscafo ero ancora bambino. Ero molto contento anche perché a bordo c'erano altri ragazzi. Durante i primi due giorni di navigazione ci siamo divertiti moltissimo. A Favignana ci aspettavano altri amici. Non avrei mai immaginato che tutto si sarebbe tramutato in una brutta avventura». Niente potrà cancellare dalla memoria del giovane Rosario 11 volto del marinalo turco che lo ha issato sulla motocistema quando ormai stavano svanendo le ultime speranze di salvezza. 'Non so neppure come si chiama. Era un tipo non molto alto e magro, dal volto abbronzato. Mi ha sorriso e mi ha dato una pacca sulla spalla. Purtroppo non ho capito nulla di quello che diceva. Ricordo una sola parola: "ti", il tè caldo che ci hanno offerto appena saliti a bordo». „ s. m. Rosario all'aeroporto di Klmas con lo zio e nel riquadro

Persone citate: Andollina, Franca Fiore, Raisi, Rosario Fasone, Saverio Fasone

Luoghi citati: Cagliari, Favignana, Palermo, Sicilia, Torino, Vercelli