II vaccino con la patente

II vaccino con la patente Viaggio nella galassia dei brevetti per l'industria e la scienza II vaccino con la patente Può essere depositato nel magazzino delle invenzioni, come il seme di una pianta o un virus - La Cee chiede norme efficaci ed omogenee sull'ingegneria genetica - Perplessità e polemiche sugli ibridi animali ROMA — Se 11 software per somigliare alla classica invenzione brevettabile sembra soffrire di una mancanza di materialità, le piante e soprattutto gli animali lo sono In eccesso, dotati di un «corpo» che si presenta come un ostacolo alla riproducibilità tecnica. «fi prodotto industriale è per definizione stabile, sempre identico a se stesso, mentre caratteristica di tutto ciò che è "vivente" è la variabilità*, spiega una funzionarla dell'Ufficio centrale Brevetti, una biologa, che preferisce restare anonima. Come produrre e brevettare ciò che alla terza generazione può essere diventato un'altra cosa? Quale prototipo depositare nel magazzino generale delle Invenzioni, secondo le vigenti disposizioni brevettali? Come dimostrare che 11 mio ritrovato, pur cambiato, è rimasto «lo stesso», e soprattutto quante possibilità di verifica esistono? Il problema non è da poco: oggi come oggi è l'accusato di contraffazione che deve fornire le prove. Quello della variabilità biologica è solo uno, forse il più arduo dei problemi che stanno di fronte agli esperti del vari Paesi, interpellati dall'Ompl sulla brevettabilità dei prodotti biotecnologici con un questionario di cinquanta pagine. L'Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale, che fa capo all'Onu, guida la revisione delle leggi che governano 1 brevetti delle invenzioni. Norme che le tecnologie postmoderne, per prima l'ingegneria genetica, mettono alla prova. L'Intero campo biologico è tradizionalmente escluso dalla brevettabilità in base al principio che ciò che già esiste in natura lo si può scoprire, ma non inventare. « Un principio — ricorda dall'Ompl 11 "senior legai officer" Alfredo Bardi — maturato quando non esisteva il microscopio, elettronico e il Dna, il codice della vita, non era stato ancora "scoperto": Oggi insulina. Interferone, ormone della crescita, vaccini come quello dell'epatite B, enzimi disinquinanti che •mangiano» il petrolio sono già usciti dal laboratori, fabbricati dal moderni «operai biologici»; microrganismi i cui geni sono stati modificati con le tecniche del Dna ricombinante. Mentre sulla scena sperimentale si affacciano Ìbridi di ben più grandi dimensioni Ma le leggi sulla brevettabilità nella maggior parte del Paesi non contemplano neppure le varietà vegetali realizzate attraverso gli Incroci. Le eccezioni, come la recentissima disposizione del Patent Office americano che ha ammesso la brevettabilità di qualsiasi organismo multicellulare, anche animale o la legge speciale Italiana del 1975 che autorizza la brevettabilità delle piante, confermano la regola. E' vero che nel corso del tempo qualcosa è cambiato. E nella crosta della «blologicltà» de¬ roghe e convenzioni speciali hanno aperto più di una breccia. Se la pianta non è un'«lnvenzlone», può però esserlo 11 suo seme. Se sulla brevettabilità di un organismo multicellulare è difficile decidere, potranno Intanto essere brevettati microrganismi più semplici come 1 virus o certi batteri. E potrà comunque essere ritenuto •inventivo» 11 procedimento usato per ottenere cellule viventi, purché -non essenzialmente biologico». Ma chi può dire cosa è essenziale alla «blologicltà»? Nel tentativo odierno di mettere ordine in una materia sfuggente lo sforzo definitorio si fa sempre più arduo. Quale altre varietà includere fra 1 microrganismi? Può farne parte una cellula che si autoriproduce? E 1 vaccini, e gli enzimi che l'uomo da sempre usa per far fermentare la birra o il latte, ma vengono oggi prodotti dall'Ingegneria genetica? Dove finisce la pianta e dove comincia l'animale? Che cosa intendere per materia vivente? Sono quesiti che la¬ sciano perplessa la stessa scienza. Non è un caso che il Patent Office americano abbia finito per tagliar corto nel dire che può essere materia di brevetto 'qualsiasi cosa fatta dagli uomini vi sia sotto la luce del sole; facendo di una sentenza della Corte Suprema un principio che ha come unica limitazione l'uomo stesso. Perché sull'uomo — viene espressamente notato — secondo la Costituzione americana non può essere esercitato alcun diritto esclusivo di proprietà. Anche la Cee, che nel campo delle biotecnologie ha varato importanti programmi di ricerca, preme oggi perché si arrivi a norme efficaci e omogenee. Dardi prevede che ci vorrà del tempo. Dalle risposte al questionario l'Ompi ha tratto per ora 18 proposizioni in tre campi sulle quali c'è stato un primo giro di pareri. «Le posizioni sono ancora lontane — informa — ma è importante che la discussione sia cominciata». Meno formale 11 parere degli Industriali. «Le maggiori perplessità riguar- dano gli animali prodotti dalla Dna ricombinante — dice 11 presidente della Farmi talia Mario Ferrari —. L'ibridazione del pomodoro o della patata l'ha sempre fatta anche la naturo». Ma contrarissimi in generale alla brevettabilità di piante e animali sono 1 Paesi del Terzo Mondo che temono il monopollo delle nazioni industriali in un campo vitale come quello dell'agricoltura. Dal dibattito è, almeno per ora, escluso 11 grande pubblico.Gli esperti si sforzano di procedere su un piano strettamente tecnico, di usare parole neutre (è meglio parlare di «varietà di bestiame» che di trozze animali»). L'obiettivo è come sempre -quello di trovare un equilibrio fra la protezione dello sforzo inventivo e la circolazione delle conoscenze». L'ideale per molti, prime le industrie, non è neppure avere una norma brevettale speciale, ma adattare quella che già esiste. 'Eventuali leggi limitative non toccano il tema della brevettualità, anche se di iniziative in proposito bisogna poi tenere conto», è il punto di vista di Umberto Sgarbi, legale della Le petit. Tuttavia negli Stati Uniti la politica del Patent Office ha suscitato opposizioni tutt'altro che tecniche. Dalle obiezioni morali del seguaci del reverendo Jeremy Rifkin, che ha parlato di violazione della legge brevettale, al gruppo per 1 diritti degli animali Humane Society, che paventa un aumento vorticoso degli esperimenti e soprattutto teme che .1 brevetti possano portare a monopoli del patrimonio genico e al predominio di certe linee genetiche su altre, a scapito della diversità delle specie». Malagrazia Bruzzone (3. Fine. I precedenti articoli sono stati pubblicati 1113 e 1115 agosto).

Persone citate: Bruzzone, Dardi, Jeremy Rifkin, Mario Ferrari, Umberto Sgarbi

Luoghi citati: Roma, Stati Uniti