Anni 60, disco volante

Anni 60, disco volante USA: TORNANO SOGNI E MITI, ESPLODE IL DD3ATTIT0 Anni 60, disco volante Lo dice Bob Dylan: «Tutti ne sentivano parlare, ma pochi l'avevano visto» - Oggi l'America rivisita quel decennio: si riascoltano i Beatles; si leggono le memorie di Joan Baez - Si scopre che l'epoca fu diversa dal vecchio cliché «sesso-droga-rock and roll» - Gli storici ne ridiscutono le utopie -1 giovani ne ritrovano le passioni NEW YORK — Il professor Hendrik Hertzberg lavora alla Kennedy School of Government di Harvard, dove si allevano i leaderini di domani, tirati su con una dieta di seminari sui missili balistici, statistiche sulla povertà nei ghetti e patinati dossier sulla sfida robotica giapponese e la perestroika di Gorbaciov. Da qualche tempo mister Herteberg si diletta su un tema in apparema meno sofisticato: «Chi è Tom Hayden?. va chiedendo agli azzimati studenti dei campus, e la risposta che ottiene dai rampolli dell'era Reagan è pronta e unanime, «Il marito di Jane Fonda.. Verissimo, il signor Hayden è in effetti il legittimo consorte dell'attrice nota per i suoi film e per la sua ossessiva e lucrosa campagna a favore della ginnastica aerobica. A questo punto Hertzberg soggiunge: .E sapete che cosa è la Dichiarazione di Port Huron?.. Silenzio. Un grave buco nella memoria storica dei politici di domani perché la Dichiarazione di Port Huron, redatta giusto un quarto di secolo fa da un gruppo di ragazzi fra cui .il marito della Fonda» Tom Hayden è, secondo lo studioso James Miller, .uno dei testi basilari nella storia americana del dopoguerra.. Miller, scrittore e giornalista, ha appena pubblicato la storia di quella vicenda nel suo volume Democracy is in the streets (La democrazia è per le strade, edito da Simon & Schusters) e a sorpresa il New York Times ha salutato l'evento dedicandogli la prima pagina del supplemento libri con una recensione, scritta proprio dal professor Hertzberg. Al centro t ragazzi dello Btudents for a democratic society (Sds), l'organizzazione che Hayden collaborò a fondare e che dal sogno utopico della Dichiarazione di Port Huron arrivò nel 1968 all'assedio della Convenzione democratica a Chicago, marcando con la sua attività un intero decennio politico. Nelle foto di allora i ragazzi sembrano più la pubblicità dell'' American way of life» die convinti rivoluzionari, capelli corti alla colonnello North, occhiali da sole da playboy, magliette polo, ragazze col vitino di vespa e i libri sotto braccio. Nella stessa pagina il Times annunzia l'autobiografia di Joan Baez (And a voice to sing with, E una voce per cantare, edito da Summit Books), la cantante folk i cui brani fecero da colonna sonora al decennio felice della Sds e di Hayden. Che succede? Tornano di moda gli Anni 60 che le vittorie politiche e psicologiche del reaganismo avevano consegnato agli archivi, come le pellicole scolorite di Easy rider? / segnali vanno al di là della copertina del New York Times book revlew e delle pagine in cui la Baez ricorda i giorni del suo amore con Bob Dylan e del concerto di Woodstock. I Grateful Dead, un complesso che aveva nei suoi fans una specie di confraternita intellettuale del rock and roll più eversivo e che da tempo s'era eclissato, piazzano clamorosamente un long playing fra i primi dieci nella classifica dei dischi più venduti. Teen-agers Chi compra oggi i loro dischi? Patiti di allora, certo, ma non solo, anche adolescenti che hanno voglia di sentire e di riconoscere la musica che faceva emozionare mamma e papà. Un impresario propone al risorto complesso una tournée insieme con Bob Dylan: i biglietti vengono venduti in poche ore. Altrettanta attesa per il giro di concerti che Dylan terrà in Europa. C'era chi li considerava ormai un gruppo di zombie, ma i tre folk •Peter Paul and Mary* tornano a chiedersi cantando in televisione «Dove sono finiti tutti i fiori?, come ai tempi del Vietnam. E a proposito di Vietnam che cosa sceglie la rete CBS per contrastare l'onnivoro successo dell'attore nero Bill Cosby sulla rete rivale NBC? Un serial sulla guerra in Vietnam, che non avrà né i ghigni di Dallas né i sorrisi di Dynasty ma le giungle umide portate sul grande schermo da Platoon di Oliver Sione e in queste settimane da Stanley Kubrick con il suo Full metal jacket. Ai teen-agers del 198? parla anche il film musicale Dirty dancing di Emile Ardolino: ambientato nell'estate del 1963 è la storia di due ragazzi che si ribellano ballando al conformismo dei genitori. Ogni ricorrenza è un altro minuto indizio. Rolling stone, la rivista creata dal paffuto Jann Wenner e da sua moglie come foglio di battaglia contro l'establishment celebra il ventesimo anniversario: nel 1967 era un gioco di famiglia, oggi un'impresa miliardaria, celebrata nel film Perfect, con John Travolta nelle vesti di reporter d'assalto. Per festeggiare il compleanno Wenner ha un'idea, chiedere a critici ed esperti di musica rock quali sono, a loro giudizio, i cento migliori dischi degli ultimi venti anni. Risultato: al primo posto i Beatles, con Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, anno di grazia 1967, al quarto Plastic Ono Band di John Lennon e Yoko Ono, l'addio alle illusioni infrante degli Anni Sessanta, al quinto la corrosiva chitarra di Jimi Hendrix, che si dilania in un disco del '67. al settimo Van Morrison con Astrai week (1968) e al nono ancora i Beatles. Cinque premi su dieci vanno a dischi prodotti nei tre anni tra il '67 e il 70. Il business non resta indietro. L'Aids ha cancellato o reso ottusa la sessualità e dunque è ora di muoversi correndo o pompando energia nelle macchine Nautilus ospitate in ogni palestra. La Nike, produttrice di buone scarpe sportive, sceglie per un suo spot pubblicitario la melodia di Revolution, un vecchio cavallo di battaglia dei Beatles. A Ringo Starr, George Harrison e Yoko Ono, erede di I^ennon, mania dei Sessanta o meno, la cosa non piace e comincia un intricatissimo duello legale che vede in realtà i ragazzi di Liverpool litigare per i diritti d'autore con le varie case discografiche, mentre Paul Me Cartney, considerato l'uomo più ricco della musica leggere mondiale, sta nelle parti dell'arbitro, nell'ultimissima polemica made in Anni 60. Per capire se non si tratta dell'ennesima moda ma di un ritrovato interesse che denuncia stanchezza nei miti d'oggi, ricchezza, stabilità, indifferenza alla disuguaglianza, occorre tornare ai libri discussi dal Times. A spingere James Miller al tavolo da lavero per il suo libro è stato proprio uno dei film chiave di questo decennio, U Grande Freddo di Lawrence Kasdan, dove un gruppo di sbandati del 1968, chi pettegolo, chi arrivista, chi impotente, chi frustrato, si immerge in un mare di mielosa nostalgia. Miller decide che è ora di farla finita con «gli stereotipi sugli Anni Sessanta, e «l'amnesia nazionale, e si mette a cercare le radici del movimento studentesco americano. Si imbatte subito nella figura di Hayden: quello che per gli studenti di oggi è «il marito della Fonda» era un ragazzo che leggeva II giova- ne Holden di Salinger, e Sulla strada di Kerouac, intervistava John Kennedy (-un grande politico e al tempo stesso un calcolatore »A collaborava con Martin Luther King, veniva bastonato a sangue nelle lotte per i diritti civili dei neri e faceva in tempo a scrivere la tesi di laurea col sociologo C. Wright Mills. Poeti beat Nel 1962 Hayden arriva a Port Huron, una stazione turistica su un lago, per scrivere con gli altri ragazzi della neonata Sds la loro Dichiarazione. Leggendola, osservane Miller e Hertzberg, si nota che le radici degli Anni 60 in America furono ben diverse dal cliché di sesso droga e rock and roll che anima la memoria di oggi. Si propone una .democrazia della partecipazione, che suona esattamente agli antipodi dal settarismo e dal minoritarismo che avrebbe presto afflitto la New Left, la nuova sinistra americana, spegnendola dopo il '68 nel terrorismo e nella sconfitta. Allora l'idea piacque, Hayden divenne un leader notissimo, di giorno in piazza la notte a discutere con il diplomatico Averell Harriman o con Bob Kennedy. La bolla scoppiò presto. L'altra faccia della delusione è raccontata sia nella biografia della Baez, che ammonisce «Madonna non farti abbindolare dallo show business», sia nel volume Storming Heaven di Jay Stevens, la cronaca di come le droghe, l'acido lisergico in particolare, crearono una propria cultura con i poeti della beat generation ma alla fine frantumarono nella disperazione alcuni «dei cervelli migliori della mia generazione», come avrebbe scritto il poeta Alien GAnsberg. Il sei marzo del 1970, i tre ultimi veterani della Sds, passati ai terrorismo, saltano in aria al GreenuAch Village di New York con la bomba che stavano preparando. Hayden decide di cambiare nome e ricominciare. Oggi ha 47 anni, è deputato al Parla mento della California per il partito democratico e naturalmente è «il marito di Jane Fonda», che ha finanziato la sua campagna elettorale con un milione 700 mila dollari (circa due miliardi e mezzo di lire). Gli americani tornano dunque a visitare gli Anni Sessanta spinti da varie ragioni, nostalgie per gli anni belli per i quarantenni, precoce disamoramento per l'epoca Reagan e voglia di ideali per i più giovani, stanchi della manfrina yuppie. Avvertita "t'onda gli storici vamio a rivisitare le utopie non carbonizzate di quel decennio, l'industria dello spettacolo ci mette 10 zampino dorato e i giornali cominciano a registrare il fenomeno... E' vero che Abe Rosenthal, 11 rigido direttore del New York Times, ha da qualche mese ceduto la poltrona al più duttile Max Fraenkel. ma chi, in era Reagan, poteva aspettarsi di leggere sul più mportante giornale americano il giudizio conclusilo di Hertzberg: .La Dichiarazione di Port Huron conserva molto della sua originale energia. Sembra meno datata oggi di dieci anni fa, perché i tardi anni Ottanta, come i Cinquanta, sono un tempo in cui una superficiale prosperità maschera una profonda crisi di valori.. I Sessanta invece, almeno in quella parte non autodistruttiva che torna ora all'attenzione, erano .come un disco volante appena atterrato. Tutti ne sentivano parlare, ma solo pochi l'hanno davvero visto., parole di Bob Dylan, che se ne intende. Gianni Riotta I Beatles in una caricatura di David Iterine (Copyright N.Y. Revlew ot Books. Opera Mundi e per l'Italia .La Stampa.) Joan Baez, le cui canzoni folk erano la colonna sonora degli Anni 60. Li racconta nell'autobiografìa «Una voce per cantare» (G. Neri)