Tutti gli amici di Gabriella hanno un alibi inattaccabile di Marco Raffa
ruttigli amie! di Gabriella hanno un alibi inatta€€abile Le indagini sull'uccisione dell'arredatrice a Rapallo ruttigli amie! di Gabriella hanno un alibi inatta€€abile Affiora l'ipotesi della vendetta - Un amico: «Non aveva amori segreti, sapevamo tutto di lei» RAPALLO — Una tazzina di caffè lasciata a metà, sul tavolo della cucina. Una manciata di spiccioli e banconote, «dimenticata» sullo stesso tavolo. Una finestra dell'appartamento, lasciata aperta nonostante il concreto rischio di visite sgradite da parte dei ladri. Sono questi gli indizi in base ai quali chi indaga sull'omicidio di Gabriella Blsi. l'architetto-arredatrice milanese strangolata tra il 2 e il 3 agosto scorso e trovata dieci giorni dopo in uno slargo vicino all'Aurelia, è convinto che la donna sia stata chiamata, al citofono o al telefono, da qualcuno che conosceva e che, evidentemente, le aveva chiesto di uscire in fretta. Un indizio forse labile, ma di veramente certo, in questo omicidio che ha sconvolto il Tigullio, c'è solo la crudeltà con cui l'assassino ha infierito sulla sua vittima, non limitandosi a strangolarla con le mani — il che potrebbe far presupporre un momento di rabbia, di furia omicida — ma avvolgendole attorno al collo uno slip che poi è stato stretto con un bastoncino attorcigliato alla stoffa. Una rudimentale «garrota. che ha lasciato esterrefatti gli Inquirenti. •Sono più di trentanni che faccio questo lavoro, prima a Milano, poi a Novara ed ora a Chiavari, ma non mi era mai capitato un omicidio compiuto in questo modo. ha commentato Ieri il procuratore della Repubblica di Chiavari, Pasquinoli. Sul movente del delitto e sulle indagini in corso per identificare l'assassino, le novità sono ben poche. Gli investigatori hanno Interrogato il giovane che, secondo le testimonianze di alcuni amici della vittima, sarebbe stato particolarmente vicino a Gabriella Blsi negli ultimi tempi. Ma l'interrogatorio e i riscontri fatti in queste ore hanno per il momento smentito questa .pista». L'uomo, la sera del delitto era in casa di amici, ad una festa che si è protratta per molte ore. Ed altri elementi, che non vengono rivelati, porterebbero per ora ad escludere che possa avere qualche responsabilità nell'accaduto. La «tecnica» usata per uccidere, cosi «anomala» secondo gli inquirenti, non si adatterebbe ad un delitto passionale, o a un raptus di improvvisa follia, ma all'opera di un maniaco o di un «professionista». Neli'un caso l'omicidio di Gabriella sarebbe il primo di una serie ancora da iniziare (sarebbe interessante, a questo proposito, verificare se esistono precedenti di delitti compiuti con il macabro sistema della «garrota»). Nell'altro, occorrerebbe capire per quali «colpe» una tranquilla e benestante giovane signora milanese, con molti amici e un'esistenza, se non proprio felice, perlomeno «normale», avrebbe «meritato» una simile morte. Marco Raffa
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