Teheran spianò l'evasione a Glass

Teheran spianò l'evasione a Glass Pressioni siriane dietro la fuga dell'ostaggio Usa in Libano, da ieri a Londra Teheran spianò l'evasione a Glass lì breve flirt di Assad con l'Iraq ha impaurito Khomeini. che vuole recuperare l'alleato - Forse a una svolta la sorte degli altri 27 stranieri in mano ai fondamentalisti - H giornalista americano sentito da funzionari Cia DAL MOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Charles Glass si riposa in una casa di campagna vicino a Londra. E arrivato da Damasco felice ma esausto, ha parlato brevemente alla stampa, poi è scomparso con la graziosa moglie Fiona e i cinque figli La drammatica avventura del giornalista americano è finita, Charles Glass si è lasciata Beirut alle spalle e ha detto: 'L'amavo molto, ma. dopo 62 giorni di prigionia, non la voglio più rivedere'. La vicenda non è però chiusa, tutt'altro: comincia un thriller denso di grossi interrogativi E fuggito, Glass. grazie soltanto alla propria astuzia e al proprio coraggio? O pressioni esterne hanno facilitato l'evasione? Infine: renderanno possibile queste pressioni il ritomodi altri ostaggi? Le " pressioni sarebbero quelle che la Siria ha cominciato a esercitare in due direzioni parallele. Sull'Iran e sui suoi seguaci In Libano. ovvero gli hezbollah e gli altri gruppi che marciano dietro i vessilli del fondamentalismo islamico L'evasione di Glass sarebbe la prova che tutta questa attività sta dando frutti Sarebbero avvenute due cose. Teheran ha seguito con crescente paura i contatti fra Siria e Iraq, culminati in colloqui fra i due presidenti Assad e Saddam Hussein. D'improvviso. Khomeini si è reso conto che stava forse per perdere il suo unico amico, Assad. A questo punto. Damasco gli avrebbe chiesto di «premere» su hezbollah e compagni, di indurli ad accettare la supremazia siriana in Libano. Ecco, dunque, che Glass riacquista la libertà. Queste teorie non zampillano dal nulla, ma da frasi abbastanza significative. La signora Phyllis Oakley portavoce del Dipartimento di Stato, ha detto a Washington- 'Non è chiaro se Charles Glass sia fuggito o se i suoi rapitori l'abbiano la¬ sciato andare'. Ancora più eloquenti le parole di un altro funzionario del Dipartimento di Stato che è rimasto però anonimo: 'Fu Teheran a ordinare il sequestro di Glass ed è stata adesso Teheran a ordinarne la liberazione. Non di propria iniziativa, ma su richiesta della Siria. Ne siamo sicuri». Valutazioni pressoché eguali emergono, ufficiosamente, dalla Cia. Un'altra interessante informazione è giunta da Parigi dal siriano Omran Adham. ricco uomo d'affari, portavoce di Assad e mediatore segreto nelle crisi tra Francia e Iran «Ho saputo di recente da emissari americani che si sarebbe cominciato con la liberazione di Glass per continuare con quelle di altri ostaggi occidentali: E ancora: .La settimana scorsa, il ministro siriano della Difesa, generale Tlass, ha incontrato a Beirut i rappresentanti di tutte le tendenze libanesi, compresi gli hezbol¬ lah, e ha detto loro, chiaro e tondo, che Damasco non accettava più la situazione. La reazione sembra essere stata costruttiva. Forse, non ci sarà più bisogno della forza.. Cosa dice Glass? Ha parlato ben poco ieri, ma, in risposta alle molte domande sulla sorte degli altri ostaggi ha dichiarato: .Non c'è dubbio. I siriani prendono ora assai più sul serio questa dolorosa questione. Spero e prego che possano tornare tutti, presto, a casa.. Com'è giunto il giornalista a tali conclusioni? Sulla base del suo incontro, a Damasco, con il ministro siriano degli Esteri Farouk al-Sharaa? Su un punto occorre Insistere. Le pressioni siriane sugli hezbollah non sarebbero state sufficienti se non fossero state accompagnate da quelle di Teheran, dove la teocrazia di Khomeini non vuole spingere la Siria tra le braccia dell'Iraq. Restano In Libano ancora 27 ostaggi fra i quali l'italiano Alberto Molinari. 67 anni rapito l'il settembre *85. Ce chi dubita però che sia ancora vivo. Come conciliare allora le due versioni quella di Glass e quella di tutte le altre fonti? n giornalista, 37 anni ha offerto ieri una spiegazione, nella sua unica intervista, all'arriva all'aeroporto. •Non desidero sminuire il valore delle affermazioni, secondo le quali mi è stato permesso di fuggire. Forse, qualcosa stava cominciando a muoversi: ma io, che già avevo fatto i miei piani, ho agito, senza saperlo, prima del tempo.. Glass ha confermato quanto già detto a Damasco: d'essere stato più volte minacciato di morte, d'essere stato immobilizzato con catene e manette, d'aver lanciato attraverso il finestrino del bagno, messaggi scritti con il sangue, in cui Invocava aiuto. Ieri pomeriggio. Charles Glass si è recato all'ambasciata Usa. Mario Clriello