Il Covo, Bussola degli Anni 80

Il Covo, Bussola degli Anni 80 Dal Centro-Nord 10 mila persone la settimana: Lello Liguori spiega perché Il Covo, Bussola degli Anni 80 Il patron è riuscito a trasformare in richiamo anche i suoi guai giudiziari - Una vita avventurosa: calciatore in Marocco, mercenario in Algeria, operaio, poi l'ascesa nei night e 17 mesi di carcere - Una stagione partita con Sinatra che finirà con la Minnelli DAL NOSTRO INVIATO SANTA MARGHERITA LIGURE — Un flusso di 10 mila persone la settimana, una folla che alle quattro del mattino fa sembrare il sabato sera appena cominciato, file di auto con targhe di tutta l'Italia centro-settentrionale pronte a ripartire alle prime luci dell'alba. CI sono anche i vacanzieri della Versilia e i vecchi orfani di Bernardini. Se gli Anni 60 furono della Bussola di Focene, gli Anni 80" sono del Covo di Nord-Est. Arroccato sulle terrazze di roccia di Punta Pedale, il locale aperto nel 1937 dal conte Nava compie 50 anni, festeggiando un successo per anni discreto e ora esploso alla grande, fra discomusic solo da ballare e show di superstar. La stagione di spettacoli, aperta da Sinatra e che si chiuderà 1*11 ottobre con Liza Minnelli, è solo un aspetto di un fenomeno più generale. La Riviera di Levante non è Ibiza, che offre settimane a un milione tutto compreso (anche piacere e trasgressione). Una cena per due al Pitosforo di Portofino sfiora le 400 mila lire. Ma in questo panorama di pigro torpore turistico, il Covo spicca come un'eccezione. E' una calamita che all'una di un lunedi notte qualsiasi ruba gruppi di giovani alla Capannlna e richiama armatori e industriali: dopo stagioni di cene e selettive feste casalinghe, ora prenotano tavoli in prima fila e spendono fortune in fiori per le pornodive che fanno show stuzzicanti nella -grotta» del locale. •Se gli operatori "indigeni" non investono, non hanno più voglia di promuovere nuovo turismo, io sono un ribelle — dice Lello Liguori, al Covo dal 1970 —, Il divertimento si allarga alle masse? E io offro alle masse un locale diverso. Il grande cliente viene a poco a poco sostituito dal commendator Persichetti? E io dò al commendator Persichettl un'occasione per uscire tutte le sere, con qualche brivido-. Dopo 17 mesi di carcere i'Ho girato tutta l'Italia, ho fatto le stesse tappe di Vallanzasca-) e 5 di arresti domiciliari, un periodo di crisi (•A dicembre volevo vendere tutto-), Liguori è tornato alla guida del suo locale e ne ha aperto un altro, a Fornovo, con Bernardini. Accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso, protagonista di un'Intricata vicenda di tangenti e scontri fra clan nella lotta per ottenere la gestione del Casinò di Sanremo, ora è in attesa delle decisioni della magistratura milanese dopo le ritrattazioni del boss Epaminonda e lo stralcio della sua posizione dal procedimento in corso. Una ragnatela di amicizie influenti, una frequentazione non nascosta con Craxi e altri esponenti del partito socialista (ha anche cercato di intercedere per una riappacificazione con Beppe Grillo dopo le famose battute a Fantastico), legami con i grandi dello spettacolo e i grandi del business dello spettacolo, Liguori ha In fondo messo a frutto anche la pubblicità negativa. • Quando è scoppiato lo scandalo, c'è stato un momento disastroso, poi l'anno scorso la gente è tornata in mzssa e ora l'aumento è del 30 per cento-. Nessuna conseguenza per la vicenda giudiziaria? • Prima mi conoscevano solo di nome, oggi quando sono all'ingresso vedo le coppie che si danno di gomito indicandomi-. Nella ricerca del sapore della finta trasgressione che si mescola al salmastro dell'aria di mare, il fascino inquietante di un cinquantenne dal passato avventuroso ha un ruolo importante. E lui sa come sottolinearlo. Aria da ultimo avventuriero, eleganza alla marinara, come la concepisce un milanese, si muove al Covo come Humphrey Bogart al Mocambo di Casablanca. E se si nominano Casablanca, Tangeri, Marrakesh, con Liguori si va sul sicuro. Di origine pugliese, dopo un'adolescenza sui campi da gioco, il giovane centrocampista si imbarca a Marsiglia diretto in Marocco con un ingaggio in tasca. Arriva nella nazionale e si gode un periodo di gloria: -Ma una mattina mi svegliano le mitragliatrici che dal tetto falciavano la folla-. Fuggito in Algeria, si arruola come mercenario: •Due milioni al mese, oltre al diritto di razzia, ma arrivavamo sempre per ultimi e non c'era più niente-. Tornato in Marocco, ricomincia come operaio in una fabbrica di bibite, fino a diventarne proprietario: •Fornivo una serie di night milanesi, non pagavano e per riavere i miei soldi ho dovuto prendermi i locali-, A Milano rincontro con un'attrice, Giuni Marchesi, che da allora è la sua inseparabile compagna di vita e di lavoro, l'apertura dello Stu¬ dio 54 e di altre discoteche. Poi lo sbarco a Santa Margherita con un gruppo di soci e dal 1974 la gestione diretta del Covo di Nord-Est. Fino al mandato di cattura del marzo 1985: Liguori avrebbe ospitato nel suo locai» incontri tra il conte Borletti e i rappresentanti del gruppo di Epaminonda alleati contro Michele Merlo, piccolo industriale, che secondo gli inquirenti era l'uomo immagine del clan mafioso dei Santapaola. Latitante in Kenya (per sfuggire alla cattura secondo alcuni, per sfuggire a vendette mafiose secondo altri) incontrava i giornalisti per spiegare la sua estraneità al mondo della malavita. -Mi sono costituito sperando che le cose andassero a posto. E' stata un'esperienza durissima, ma ne sto uscendo-. Adesso, abbronzato e soddisfatto, prepara l'inverno del Covo: un tendone apribìle realizzato dai Canobbio del Palatrussardi, spettacoli di Capodanno appetibili per riprese televisive; una stagione estiva anticipata a primavera. Come ai bei tempi faceva Bernardini, che ha scritto un libro sugli anni d'oro della Bussola. •L'ho letto, mi è piaciuto. Anche a me è stato offerto di scrivere un'autobiografia, ma ho rifiutato-, Alessandra Pieracci tifi Leilo Liguori: «Quando i clienti mi vedono si danno di gomito»