L'autunno porterà il superticket?

L'autunno porterà il superticket? Nuova tassa per tamponare il deficit della sanità regionale L'autunno porterà il superticket? Dall'inizio dell'anno il ticket sui medicinali è stato modificato, mentre quello per gli esami di laboratorio è stato abolito. Una condizione favorevole per gli assistiti che, probabilmente, cambierà prima della fine dell'87 perché le Regioni hanno difficoltà di bilancio. Si è notato, infatti, che nei primi mesi dell'anno la spesa è aumentata oltre il previsto con un deficit ipotizzabile, dato il -trend- in continua ascesa, di centinaia di miliardi. Per far quadrare ì conti dei capitoli «farmaceutici» e «convenzionate esterne» si parla, in questi giorni, di istituire una sorta di superticket. Ancora nulla di ufficiale, solo un'ipotesi di lavoro E sempre secondo queste ipotesi il superticket non sarebbe altro che una tassa aggiuntiva su alcune prescrizioni che potrà essere applicata dalle singole Regioni dopo aver ottenuto l'autorizzazione governativa. Lia nuova tassa probabilmente riguarderà anche gli assistiti piemontesi poiché l'aumento delle spesa dei medicinali è stato registrato pure nella nostra regione che nello scorso anno ha speso complessivamente per i farmaci circa 604 miliardi (151 miliardi a Torino), mentre per gli esami di laboratorio e tutte le altre convenzioni esterne ha dovuto sborsare 61 miliardi di cui 41 per il capoluogo. Il fenomeno non ha le dimensioni allarmanti come in altre parti d'Italia, Fanno notare i funzionari dell'assessorato regionale alla Sanità che nel primo trimestre di quest'anno la spesa per i medicinali in Piemonte è aumentata complessivamente del 9,92 per cento passando dai 140 miliardi e trecento milioni dell'86 (33 miliardi e 148 milioni a Torino) a 154 miliardi e 309 milioni (44 miliardi e 268 milioni a Torino). L'unico segnale positivo viene dalle convenzioni che, nel primo trimestre dell'86, hanno sfiorato i 7 miliardi, mentre nello stesso periodo di quest'anno sono scese del 30 per cento: 2 miliardi e 184 milioni. All'assessorato regionale della Sanità ritengono che la flessione, unica in Italia, non sia frutto d'un improvviso ripensamento degli utenti o dei medici piemontesi nel richiedere visite specialistiche, ma conseguenza delle vicende politiche e giudiziarie che negli ultimi tempi hanno investito i vertici di numerose Usi.

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