Un nuovo sisma per i sindaci di Franco Giliberto

Un nuovo sisma per i sindaci Dopo la denuncia della Corte dei conti sul «terremoto raddoppiato» Un nuovo sisma per i sindaci Nel Belice, in Campania, in Basilicata e in Friuli sovvenzioni dello Stato anche a Comuni non disastrati? - Già aperte alcune inchieste giudiziarie - D meridionalista Rossi Dona: «In Irpinia si largheggiò» - Gli amministratori: «Non abbiamo bluffato» • Chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato*, vecchio detto musical-popolare, rischia di perdere il suo carattere di messaggio categorico dopo che i giudici della Corte dei conti hanno censurato la •moltiplicazione dei terremolati, nel Belice, in Campania, in Basilicata; e anche nel Friuli, seppure in misura minore. La Stampa ne ha dato notizia ieri. Dunque, chi ha ricostruito non può dormire sonni tranquilli? Non tutti possono dormire tranquilli, sembra voler dire il capitolo della Corte dei conti che analizza la fioritura di Comuni beneficiari In passato del titolo di .disastrati». E anche se l'analisi dei giudici non scende all'esame del meccanismo perverso che avrebbe permesso a parecchi piccoli e medi centri urbani — senza danni tellurici — di ottenere provvidenze statali, si sta facendo strada la convinzione che questa denuncia non rimarrà senza effetto. Pur nel clima delle vacanze agostane, numerosi pubblici amministratori non hanno affatto sottovalutato -l'autorevole rimprovero.. Ed emerge una situazione per molti versi inedita: al di là della denuncia 'platonica, della Corte dei conti, già esistono — per esempio in Campania — numerose comunicazioni giudiziarie (oltre 150) a sindaci e pubblici amministratori per violazioni amministrative compiute dopo il terremoto. I casi giudiziari più clamorosi per l'entità delle cifre sono quelli dell'ex presidente della squadra di calcio avellinese, Elio Graziano, che ottenne 26 miliardi. La somma gli do¬ veva consentire la ricostruzione del proprio stabilimento industriale, ma secondo i magistrati la definizione di quella cifra sarebbe stata frutto di una 'generosissima sopravvalutazione dei danni del terremoto'. Ancora maggiore è stato il contributo assegnato a Sossio Pezzullo, l'industriale di spaghetti e maccheroni ■ Oro di Napoli», che per tirar su un nuovo stabilimento a pochi chilometri da Eboli ottenne l'assegnazione di 90 miliardi, da utilizzare anche 'fuori sito., ovvero non proprio nell'area delle vecchie strutture poco danneggiate dal sisma. Pezzullo ha ricevuto una comunica¬ zione giudiziaria alla vigilia delle passate elezioni, ma è stato eletto in Parlamento per il psi e godrà forse dell'immunità parlamentare. «.Ricordo che subito dopo il terremoto del 1980 in Irpinia — dice a Napoli il senatore Manlio Rossi Dona, prestigiosa "voce del Sud" — si larglteggiò molto con le provvidenze. Non tutte le colpe sono state di chi chiedeva di beneficiare dei contributi statali. Una congerie di provvedimenti nel periodo dell'emergenza e una caotica emanazione e gestione successiva di norme e leggi a favore delle popolazioni colpite, hanno naturalmente favorito le speculazioni. A quell'epoca tentai di reagire, di mettere in guardia Zamberletti dai contributi a pioggia che venivano richiesti e che il commissario di governo poteva distribuire. Ma un incredibile intreccio di circostanze anomale, dalle pressioni dei politici locali, ai lamenti, alle manifestazioni popolari pilotate, spesso impedirono di agire dappertutto con criteri di equità e di buon senso. Anche le pressioni perché fossero dilatati i confini delle zone da soccorrere, comprendendo territori che avevano avuto minimi danni, sono state forti. E oggi la Corte dei conti non può esimersi dal rilevarlo.. Ma non bisogna fare d'ogni erba un fascio, naturalmente. E' vero che nelle settimane immediatamente successive alla tragedia, in Campania, i Comuni disastrati e censiti furono 339, ma raddoppiarono col trascorrere dei mesi (divennero 687, dato sottolineato anche con qualche stupore dalla Corte dei Conti). Tuttavia è sempre capitato, dopo un terremoto, che ai primi rilevamenti ufficiali dei danni si aggiungessero ulteriori notificazioni, anche a distanza di tempo. E ciò è avvenuto sovente in Irpinia e in Basilicata, soprattutto in quei piccoli centri senza vittime, ma che poco o tanto hanno lamentato incrinature e lesioni a edifici magari già decrepiti. 'Io non credo che ci sia stato un bluff nella richiesta di provvidenze da parte dei Comuni dopo i terremoti del 1980 e del 1982 — dice il sindaco di San Gregorio Magno. Pierangelo Piegari — perché tutti quelli che sono entrati nella lista, in maggiore o in minore misura, sono stati veramente colpiti. Posso aggiungere che taluni Comuni, per imperizia e difficoltà a districarsi nella giungla delle norme burocratiche, hanno avuto meno aiuti di quanti meritassero. Un esempio che ho sotto gli occhi è quello di Buccino, Comune non lontano da San Gregorio Magno. E' stato classificato "di seconda categoria" quanto a danni, mentre i disastri che ci sono stati Il sono in tutto e per tutto simili ai nostri.. Anche Piegari ha ricevuto due comunicazioni giudiziarie. .Io e tanti altri sindaci campani ci sentiamo come in libertà provvisoria — commenta — e non è piacevole. Ma per quanto mi riguarda dormo sonni tranquilli. Ricevere una comunicazione giudiziaria per aver saltato un cavilloso passaggio burocratico nella fase frenetica della ricostruzione non è una colpa che può far perdere il sonno. Come me, moltissimi altri sindaci hanno la coscienza tranquilla, certi di aver agito limpidamente nella sostanza, anche se con qualche piccola irregolarità formale. Non entro nel merito delle speculazioni vere e proprie e degli imbrogli, però, che potranno anche essere avvenuti: A un'altra latitudine. Gabriele Renzulli, parlamentare friulano del psi. sostiene che la denuncia della Corte dei conti deve far meditare seriamente. «Ci conforta — dice — che i giudici non abbiano fatto appunti al modo in cui si è operato da noi negli anni dopo il terremoto. In Friuli la ricostruzione, conclusa, è stata una grande stagione democratica, dove il potere pubblico non poteva astrarsi assolutamente dalle esigenze reali della popolazione, per gli incisivi controlli incrociati, per la grande responsabilità assegnata ai sindaci, per il dovere morale di rispondere a tutti d'ogni nostro atto, anche alla comunità internazionale. Qualche minuscolo episodio irregolare? E' con serenità die accogliamo i rilieiH della Corte dei Conti, certi che gli aspetti sostanziali del viver civile sono da noi sempre stati rispettati dopo la tragedia del terremoto.. Franco Giliberto

Persone citate: Elio Graziano, Gabriele Renzulli, Manlio Rossi Dona, Pezzullo, Piegari, Pierangelo Piegari, Sossio Pezzullo, Zamberletti