Ospedali, d'estate anche l'assistenza in ferie di Liliana Madeo

Ospedali, d'estate anche l'assistenza in ferie Fioccano le denunce: carenza di personale, igiene scarsa o nulla, ridotti i posti-letto, servizi soppressi Ospedali, d'estate anche l'assistenza in ferie ROMA — Ferragosto 1987, nella capitale. Un vecchietto cammina sotto il sole del pomeriggio lungo la via Cassia, all'altezza della Giustinianella. Cerca una farmacia. La prima che trova è chiusa. Una signora gli dà un passaggio in macchina, ma non può portarlo fino alla prossima farmacia che si trova verso il Raccordo Anulare. «Pazienza, mi farò bastare la bomboletta finché non troverò un'infermiera o la parente di qualcuno che me la compra» ringrazia il vecchio, che soffre di asma, e si fa riportare all'istituto per anziani — una struttura pubblica — dove vive, alle spalle della Cassia, Ospedale San Giovanni. ■ Un uomo fa ricoverare la I madre, sofferente di arterio¬ sclerosi acuta. Va a sbrigare le procedure del caso e, quando torna, trova la madre legata al letto con robuste cinghie. «Cercava di scappare. Abbiamo due infermiere per trenta degenti» è stata la spiegazione. Servizio Tossicodipendenza del Policlinico, del San Giovanni, del San Camillo. Alle 14 Radio Radicale incomincia a telefonare a questi ambulatori, per vedere come funziona un servizio di cui l'utente può avere bisogno in qualsiasi momento. «Non solo non abbiamo trovato nessuno. Mai. Ma spesso non ci rispondevano neppure i centralini degli ospedali» dice Rita Bernardini, una delle redattrici che hanno passato il pomeriggio a tentare questa comunicazione. Il giorno dopo l'emittente radicale ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica, insieme con la registrazione di quelle telefonate a vuoto. Nella grande girandolo, di cifre e considerazioni sull'esodo e il rientro, l'afflusso dei turisti stanziali o pendolari, la canicola e lo svuotamento delle città, il confronto con l'anno scorso e gli anni precedenti — per la festa di metà agosto — il pianeta ospedali e il cronico disservizio sanitario sono finiti in secondo piano. Ma le sezioni locali del Tribunale per i diritti del malato hanno continuato a funzionare, tenendo accese le loro luci di indignazione e denuncia, e segnalando al Movimento Federativo Democratico la mappa delle sofferenze inutili o gratuite. Il lavoro decennale che il Movimento svolge si è tradotto nel testo di legge che 130 parlamentari — primo firmatario il socialista Amasi, affiancato da deputati del suo partito oltre che de. dp, pli, psdi. pri, sinistra indipendente — hanno fatto proprio e appena ripresentato alla Camera: una leggequadro per sancire che il malato ha diritti che devono essere garantiti. E adesso il Movimento ha anche aggiornato il quadro del servizio offerto. E' il bollettino di una guerra in cui il malato ha sempre la peggio. Soltanto a voler rimanere a Roma, negli ospedali più grandi, ecco un itinerario esemplare. , Addolorata: numero posti ridotto del 30Tt : federe portate da casa: mancano le incerate e al loro posto vengono utilizzati i sacchetti dell'immondizia. San Filippo Neri: una sola ambulanza: personale assente al 30%; non ci sono condizionatori d'aria nei reparti e. fatta qualche eccezione, nelle camerate: i parenti di numerosi anziani degenti imboccano i loro congiunti e li lavano. Forlanini: scarsa igiene (a medicina generale, per non rimanere più di 10 giorni con ìe lenzuola sporche, i malati si sono rifatti i letti da soli); presenza di pidocchi e piattole. Policlinico Umberto I: chiusi quattro reparti; posti letto ridotti del 30%; r.ssunzione di 60 precari per il trimestre estivo. San Camillo: generale ri¬ duzione dei ricoveri : scarsità di lenzuola; carenza di personale: alcuni servizi igienici inagibili: lavandini otturati; sacchi rifiuti in giacenza: vitto buono. San Giovanni: riduzione dei posti letto e del personale: affollamento all'astanteria: 48 malati su 30 posti letto. Dal notiziario che viene dal resto dell'Italia si ricavano situazioni allarmanti e persino paradossali. Ospedale Civile di Crotone, ad esempio: mancano i condizionatori d'aria in oculistica, cardiologia, ostetricia, ortopedia, dialisi, nefrologia. geriatria, medicina: un condizionatore sta nella stanza di deposito del materiale precedentemente adibita a sala gessi. Liliana Madeo

Persone citate: Rita Bernardini, Umberto I

Luoghi citati: Crotone, Italia, Roma