Pietre della Certosa di Padula cinque secoli d'arte e di storia

ESTATE ITALIA ESTATE ITALIA Pietre della Certosa di Padula cinque secoli d'arte e di storia Il grande sontuoso scalone b Una piccola porta conduce al chiostro romanico e al cortiletto del pozzo, dove uno strano albero di fico, che pare antico quanto la certosa, sale contorto, piegandosi verso un vecchissimo forno. Nelle cantine dalle volte grandiose, è ancora visibile un frantoio di quercia e pino del 1785. Anche la corte, che oggi appare vuota, nelle sue regali dimensioni, una volta era movimentata dalla vita di tutti i giorni, con i suoi negozi lungo le costruzioni laterali. arocco della Certosa di Padula visto Eppure, sebbene assuefatti alla bellezza e alla grandiosità, quando, passato un atrio, si giunge davanti alla inaspettata scenografia dello scalone, si rimane senza parole. In un vano ovale si slanciano verso l'alto per ricongiungersi le due rampe della più grandiosa, perfetta e inutile scala che si possa immaginare. Si trova al limite estremo della Certosa e confina con il giardino. Conduce semplicemente al primo piano, ai Ma in tutta la parte barocca, che è prevalente, regna l'importanza della ricchezza e del potere. Inutilmente un modesto campo di tombe all'interno dell'immenso chiostro rammenta a monaci e visitatori l'ineluttabilità della morte: l'occhio è attratto dai bellissimi intarsi di marmo nei pavimenti, dalla graziosa fontana centrale, dalla fuga del colonnato, dallo sfondo perfetto della collina con l'antico paese che la incorona. to dall'alto. Uno spettacolo di a NON ci sono i tipici piatti della Scozia ma agnello con patate arrosto e funghi, riso e latte con fagioli e polenta. Nel piccolo ristorante «Scotch» disvia Fiume 2, a Gurro, non e diffide farsi raccontare la storia. Ma non ih dialetto perché quello strano linguaggio, che evoca lontane inflessioni scozzesi, è praticamente incomprensibile. il paese si trova nell'entroterra del Lago Maggiore (provincia di Novara) quasi ai confini con la Svizzera. Arroccato fra i monti della Valle Cannobina, è forse l'unico angolo e avamposto della Scozia nell'Europa continentale. Cosi, secondo gli storici, lo videro i soldati di una compagnia di ventura che scese in Italia agli ordini di Francesco I re di Francia. Quando, nel febbraio 1525, le sue truppe furono sconfitte nella battaglia di Pavia dall'esercito di Carlo V, 1 soldati si sbandarono e un gruppo di mercenari, formato soprattutto da scozzesi, tede- sigiolè mitim'ÒHiuA ÌkZ CoprntL tat • Stnbto M. i ■ L $003 AHdpMti N. .„ Jfc. » ._yoOq Prtml R... i*J , 8*^ UcvxH N.. .(. • .1 Lo0° OMMft N. ** . *,5aJ Wo totUglte HAlimH 7^00 Aoqu* Minuti* H. ■ CalH N. .. 4 % Uquort N. » MO.**-! al vuoto raggelante degli archi, alle curve eccessive delle rampe, è il segno di un architetto megalomane, Gaetano Barba, lasciato libero di dare forma alla sua artistica follia. Come contrappunto, la seconda scala, che porta alla biblioteca, sembra rispondere con un tocco di ironia, offrendo allo sguardo l'ineccepibile disegno della sua minuscola voluta, Si tratta di un esempio rarissimo di scala a chiocciola di marmo che si avvolge priva del perno centrale ed ha la grazia di una conchiglia. E' impossibile non paragonare le due opere e i visitatori lo fanno immediatamente. Del resto, chissà quali faide si sono combattute tra i diversi costruttori durante tre secoli di lavori continui. Lungo il chiostro principale, si aprono le celle dei certosini. Contrariamente a quello che si crede, non sono tutte uguali, alcune hanno due stanze, alcune tre. Tutte sono fornite di una nicchia, accanto alla porta, da dove veniva passato ai monaci il cibo e l'olio per la lampada. Si aprono su minuscoli orti o giardini, nelle più ricche si vedono ancora il camino e il gabinetto alla turca. Malgrado la mondana ricchezza del contorno, questi spazi essenziali e solitari suggeriscono piacevolmente l'immagine di vite tranquille, raccolte e persino quella certa seduzione che emana dalla completa dipendenza. Anche per prendere un libro, i monaci dovevano sottoporre la richiesta al loro superiore, un vero monarca assoluto. E nessuno, al di fuori di lui poteva entrare nella bellissima biblioteca dai pavimenti di ceramica e disegni vivaci. E' impossibile descrivere tutta la Certosa. Non basterebbe 11 capitolo di una guida per parlare dell'altare arditi equilibri architettonici corridoi dove passeggiavano i monaci e, per poterla usare, è necessario attraversare tutto il convento. Flnestroni ad arco, stretti e altissimi, partono da terra per raggiungere il livello superiore, Inquadrando la campagna come nello scenario di un'opera seicentesca. Le balaustre armoniose da qualsiasi punto le si osservi, sono la rappresentazione più perfetta dello slancio barocco che si contorce e si tronca nell'aria; tutto, dal pavimento ovale, intarsiato di madreperla, delle mattonelle dipinte dei chiostri, dei due cori di legno meravigliosamente lavorato a basso rilievo con paesaggi, architetture e ritratti di santi, del Museo archelogico che raccoglie i materiali trovati nel Vallo di Diano, ambre e suppellettili, tombe enotrie e ossuari villanoviani. Quello che, invece per una volta si può dire è che la Certosa, una volta nel

Persone citate: Cannobina, Carlo V, Diano, Estate Italia, Francesco I, Gaetano Barba, Italia Pietre, Prtml R.