La superpotenza è decisa a scatenare la rappresaglia

La superpotenza è decisa a scatenare la rappresaglia La superpotenza è decisa a scatenare la rappresaglia Gli Usa sono pronti a colpire Washington vuole trattare Khomeini allo stesso modo con il quale ha trattato Gheddafi Ieri ha passato lo stretto di Hormuz la prima petroliera del Kuwait scortata dalla task force DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Il ricordo del '79-'80, quando esplose il radicalismo islamico di Khomeini che costò agli Stati Uniti una delle umiliazioni più gravi della loro storia, terrorizza il Golfo Persico. Ma sotto Reagan, a differenza di quanto accadde sotto Carter, la superpotenza è decisa a penalizzare l'ayatollah come penalizzo Gheddafi: essa ha il dito sul grilletto, e se-la crisi si aggraverà, scatenerà una rappresaglia. L'ex sottosegretario di Stato Slsco, che trattò con l'Iran in quegli anni caldi, ha espresso il parere dell'amministrazione affermando che Khomeini, che vuole evitare uno scontro diretto con la task force americana, sta cercando di colpire gli Stati Uniti tramite i loro alleati nel Golfo, l'Arabia Saudita e il Kuwait. E' un'intimidazione, ha aggiunto Sìsco, che non può restare senza risposta. Sui piani del Pentagono dopo il massacro della Mecca regna però 11 massimo riserbo. Si sa che la portaelicotteri Guadalcanal ha raggiunto l'atollo britannico di Diego Garcia nell'Oceano Indiano per caricare i «Sea Stallionche verranno impiegati per lo sgombero delle mine, e che entrerà nel Golfo Persico con due unità di scorta, e un corpo di spedizione di 1900 marines. Si sa anche che la corazzata Missouri, armata di cannoni da 16 pollici, i più potenti della flotta, e di missili Tomahawk, si sta avvicinando con la sua squadra al Mare Arabico, dove già incrocia la portaerei Constellation con sette navi Risulta infine che gli Stati Uniti ab¬ Intervista del p biano radunato uno squadrone aereo in Giordania. La superpotenza sarà pronta alla rappresaglia entro due settimane. Ieri, esso ha scortato con successo la Gas Prince attraverso lo stretto di Hormuz, dopo che la petroliera era partita in segreto dal Kuwait venerdì. Si ignorano i movimenti della Bridgeton, colpita da una mina presso l'isola iraniana di Farsi: la superpetroliera ha ultimato il carico sabato e potrebbe già essere in navigazione sotto scorta non solo della task force ma anche di aerei ed elicotteri, come potrebbe essere ancora all'ancora al porto di Al Amadi. E' protetta altresì dal massimo riserbo la prossima spedizione con altre peti oliere, fissata originariamente per giovedì. Il Dipartimento di Stato ha cercato di ridurre la tensione, portata al parossismo dall'eccidio della Mecca e dagli attacchi alle ambasciate arabe a Teheran, deprecando la violenza e richiamando l'Iran al rispetto della mozione dell'Onu per la pace nel Golfo Persico. Ma ha reagito bruscamente all'accusa del regime di Khomeini di essere responsabile dei gravissimi incidenti: «L'accusa è totalmente infondata- ha detto un portavoce «e il governo iraniano lo sa-. Per evitare di aggravare la crisi, il Dipartimento di Stato ha anche steso una cortina di silenzio su una richiesta di aiuti in caso di emergenza pervenutagli dal Kuwait e dall'Arabia Saudita. I due Paesi del Golfo temono che l'ayatollah fomenti torbidi al suo interno. rimo ministro france La diplomazia Usa ha minimizzato altresì il rifiuto dell'Inghilterra e dell'Italia di mandare dragamine nel Golfo, il rifiuto ha messo l'America in difficoltà: gli elicotteri «Sea Stallion- sono efficaci contro le mine ma difficili da manovrare e soggetti spesso a incidenti, e i sette piccoli battelli impiegati a suo tempo in Vietnam e partiti ieri dalla Virginia possono operare solo lungo le coste. L'ambasciatore Walters ha tuttavia dichiarato di essere certo che gli alleati europei collaboreranno in qualche maniera alla difesa delle rotte del petrolio. H braccio di ferro con l'I¬ Ucciso consiglie BEIRUT — Un gruppo di sconosciuti ha ucciso a colpi di arma da fuoco, dopo avere fatto irruzione nella sua abitazione, Mohammed Shukair, il consigliere per gli affari islamici del presidente libanese Amin Gemayel. Mohammed Shukair, musulmano sunnlta. era noto per le sue posizioni moderate. Fino all'una di questa mattina nessuna organizzazione terroristica aveva ancora rivendicato l'attentato. « Internazionali NICOSIA — Il capo dello Stato libico, Muhammar Gheddafi, ha proposto l'internazionalizzazione dei luoghi santi della Mecca. Lo ha annunciato ieri l'agenzia libica Jana. Gheddafi, parlando con l'ambasciatore iraniano a Tripoli, ha definito •criminali- gli incidenti di venerdì. Secondo la Jana, il diplomatico iraniano ha presentato un rapporto suU'.orribite massacro perpetrato contro i pellegrini iraniani- e il colonnello ha espresso «il suo profondo rammarico- per quanto è accaduto. il dolore del Pa CASTEL GANDOLFO (Roma) — Dolore per la strage avvenuta alla Mecca è stato espresso dal Papa, parlando ai fedeli presenti a Castel Gandolfo. Giovanni Paolo TI ha aggiunto: •Questo annuncio si aggiunge alle informazioni, ogni giorno sempre più preoccupanti, che riguardano la guerra tra Iran e Iraq e le tensioni nella regione del Golfo. Vi invito — ha concluso — a pregare per le vittime, per co¬ se sulla politica di ran, ha proclamato, non si risolverà in poche settimane. Per Reagan, un contributo europeo è indispensabile per tacitare il Congresso, dove i democratici che sono in maggioranza protestano sempre più recisamente contro l'intervento americano nel Golfo Persico. La loro tesi, propugnata anche da due noti studiosi di Washington, Bill e Ramazani, è che la presenza militare Usa nel Gólfo ha bloccato sia il processo di normalizzazione interna dell'Iran sia quello dei suoi rapporti con l'Arabia Saudita, scatenando di nuovo il radicalismo islamico. Ennio Carette re di Gemoyel zzare la Mecca» pa per la strage Parigi nel Golfo