La Coca-Cola se ne va Genova è «piccola»
La Coca-Cola se ne va Genova è «piccola» La Coca-Cola se ne va Genova è «piccola» La «Sribeg» (imbtiene insufficiente GENOVA — la Coca Cola lascia Genova, non per decisione degli amministratori della Sribeg (Società Ricca imbottigliamento bevande gassate), l'azienda genovese che produce in bottiglia la popolare bevanda, né della multinazionale americana depositaria del marchio. Le cause sono la mancanza di spazi e l'Impossibilità di reperirne nel territorio genovese e ligure a prezzi accessibili. Dal 1949 Genova è la sede della Coca Cola. Non solo. Ma anche di altre bevande popolari e vendute come Fanta, Sprite, Diet-Coke, Kingsley e Beverly, la cui produzione e imbottigliamento avviene nello stabilimento di via Borzoli, nel Ponente cittadino, su un'area complessiva di 8000 metri quadrati. •Ma ora questo spazio non basta più — dice l'amministratore delegato della Sribeg, Giuseppe Turrln —. / "soft drink" sono diventati un modo di bere molto comune: in cinque anni siamo passati da una produzione di 5 milioni a 25 milioni di litri. L'ultimo fatturato (1986) è stato di 45 miliardi, a fronte dei 16 miliardi del 1982: — Quanto spazio servirebbe al vostro stabilimento per rimanere a Genova? •A conti fatti ci servirebbe un'area di 15-20 mila metri quadrati coperta e di 20-30 mila metri quadrati scoperi ta. Ora siamo soffocati dalla ottiglia su concessione Usa) ri l'area del vecchio stabilimento mancanza di spasi e dobbiamo fare salti mortali nell'accastellare le bottiglie pronte per lo smistamento: Basta un breve giro nella stabilimento per rendersi conto che le esigenze della Sribeg non sono fantasie. La linea di produzione non può più essere allargata anche se sono stati costruiti binari sopraelevati per fare scorrere le numerose bottiglie verso l'imballaggio finale. Per non parlare del magazzino che è strapieno con tutte le bottiglie accastellate fino a 4 metri. «Cosi non si può continuare. Anche perché le bottiglie in pvc (plastica per alimenti) non possono venire schiacciate come quelle in vetro., spiega ancora Turrln. — Allora pensa di lasciare Genova? •Abbiamo cercato aree a non finire. Al limite per ora ci basterebbe poterci ampliare nell'orto qui davanti (Turrin fa vedere un bell'appezzamento di terreno coltivato, sogno per lui di spazio vitale, ndr). Afa non vogliono vendercelo. I prezzi richiesti sono proibitivi: 40-50 mila lire al metro quadrato, quando basta girare l'angolo e andare oltre Appennino, a pochi chilometri da Genova, per trovare aree industriali a poco prezzo (10 mila lire al metro quadrato al massimo). E' una follia imprenditoriale incaponirsi su Genova, a meno che gli amministratori non vogliano davvero favorire chi dà ricchezza alla città.. La Coca Cola in effetti per Genova è un'azienda fiore all'occhiello. Intanto è una società sana, con fatturati in crescendo, pulita dal punto di vista ecologico, assorbe duecento dipendenti tra diretti e indiretti, cioè fornitori esterni che lavorano esclusivamente per la Sribeg. E poi Coca Cola è un marchio che dà lustro alla città anche a livello d'immagine. Paola Mattarana Scippata e ferita la figlia di Germi ROMA — Francesca Germi, 24 anni, figlia dello scomparso regista Pietro, è stata ferita al collo con un vetro da un giovane scippatore. Verso le 15 di ieri era in compagnia di un'amica in via delle Vigne Nuove quando è stata circondata da un gruppo di ragazzi. Uno di essi le ha strappato la borsa. Francesca ha cercato di reagire, ma un altro scippatore ha rotto una bottiglietta di birra e l'ha colpita al collo, ferendola, ma non in modo grave.
Persone citate: Francesca Germi, Germi, Giuseppe Turrln
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