«Ordigni italiani»

« Ordigni italiani» « Ordigni italiani» DAL NOSTRO INVIATO BRESCIA — Nessun commento, finora, dalla direzione della .Valselia meccanotecnica.. Secondo il settimanale francese h'événement àu jeudi, in edicola da ieri, la società avrebbe partecipato alla fornitura di un milione di mine all'Iran. -Stampaggio materie plastiche», si legge all'ingresso della Valsella. Alla Camera di commercio di Brescia la ragione sociale è registrata come • Progettazione in conto proprio, fabbricazione, produzione e commercio di mac- chine e congegni nonché meccanismi di precisione di qualsiasi genere ivi incluse le mine terrestri e navali-. La sede di Castenedolo, a dieci chilometri da Brescia, fino a lunedi è chiusa per ferie. E la società, che è controllata dal gruppo Fiat, probabilmente farà conoscere la sua replica la prossima settimana. H 50 per cento della società è in mano alla famiglia Borletti e il restante 50 appartiene alla Guardini (che a sua volta fa capo per il 65 per cento alla Fiat). Presidente della Valsella è Ferdinando Borletti. Secondo le rivelazioni del settimanale francese la società sarebbe stata coinvolta nella vendita di mine negli anni '81-84. anni in cui la Gilardini non faceva ancora parte dell'azionariato. In quel periodo, infatti, la quota Gilardini apparteneva a Jasson. Oltre alla Valsella, comunque, avrebbero partecipato alla fornitura anche la società francese Snpe e la svedese Bofors. Tutte le fasi di passaggio sarebbero state ricostruite dal servizi doganali svedesi. -Gli italiani — scrive il settimanale (ma la notizia è stata smentita da fonti della Farnesina) — hanno ottenuto dal loro governo l'autorizzazione all'esportazione di mine verso l'Iran-. L'événement du jeudi sostiene che l'Iran avrebbe contattato la Valsella all'inizio dell'81. -Gli specialisti della società — si legge nel servizio pubblicato dal settimanale francese — si incaricarono di sistemare i differenti esplosivi nelle mine e di spedire il prodotto finito ver¬ so Bandar Abbas, in Iran-. Un anonimo industriale parigino definisce la Valsella •società di buonissima reputazione-. Quando la Valsella è stata incaricata della fornitura — 250 mila mine antiuomo, 500 mila anticarro, 250 mila sottomarine e di altro genere — non producendo esplosivi in proprio si sarebbe rivolta alla svedese Bofors, ordinando 2 mila tonnellate di Comp B (esplosivo a lenta combustione) e 300 tonnellate di Rdx (plastico dirompente). A sua volta la Bofors, non riuscendo a soddisfare la richiesta, avrebbe contattato l'.Associazione europea per lo studio dei problemi di sicurezza nella produzione di polveri propulsive» con sede a Bruxelles. • Sotto questa rispettabile etichetta, l'Esassp — aggiunge il settimanale —, a Bruxelles si nascondono i più grandi produttori-. Da Stoccolma, appena conosciutr 11 testo dell'articolo pubblicato dal settimanale francese, si è avuta una precisazione da parte della Bofors. Mais Lundberg, già responsabile del settore esplosivi della società, ha confermato la vendita di esplosivo alla Valsella, però «per la fabbricazione di mine anticarro e non di mine subacquee come affermato dal settimanale francese-. Secondo Lur.dbcrg, poi, la destinazione finale delle mine non sarebbe l'Iran: «Ho eccellenti motivi per credere che la "Valsella" ha molto probabilmente consegnato il materiale in questione all'Iraq e non all'Iran-. Giovanni Cerniti

Persone citate: Bandar Abbas, Borletti, Ferdinando Borletti, Gilardini, Lundberg