Superscienziati alla ricerca del mondo a 42 dimensioni di Guido Rampoldi

Superscienziati alla ricerca del mondo a Al dimensioni A Erìce si esplora l'Universo nei primi attimi della nascita Superscienziati alla ricerca del mondo a Al dimensioni In corsa verso acceleratori sempre più grandi - Zichichi e Rubbia candidati al vertice Ceni DAL NOSTRO INVIATO ERIGE — La fisica oel 2000 sembra cominciare con una scena avventurosa e un titolo ad effetto: Superscienziati partono verso Supermondo. Super-mondo è la rappresentazione simbolica dell'Universo nei primi attimi della nascita, quando la materia, in quel flash chiamato big bang, avrebbe dispiegato un numero di dimensioni assai più alto delle tre che possiamo percepire e immaginare. Anche gli scienziati che salpano verso Supermondo sono diversi dagli scienziati che siamo abituati a pensare. Esplorano l'infinitamente piccolo, il nuovo orizzonte della fisica, con macchine sommamente grandi, come le ambizioni e le rivalità messe in gioco. E per trovare i finanziamenti dell'ordine di decine o centinaia di miliardi, vincere ostilità, gestire budget e personale proporzionati a progetti ciclopici, si improvvisano di volta in volta manager e diplomatici, alternando strategie di potere e di pubbliche relazioni. Scienziati a più dimensioni, come Supermondo. Superscienziati. Di tutto questo offre un saggio, per via esplicita e non il seminario di fisica subnucleare organizzato dal centro 'Majorana», che mette a confronto fisici teorie: e fisici sperimentali. Questi ultimi sono in qualche modo gli arbitri della verità, spiega Sergio Ferrara, pendolare tra il Cern di Ginevra e l'Ucla di Los Angeles. 'In fisica possiamo avere due teorie opposte ma ugualmente legittime dal punto di vista matematico. E' l'esperimento a decretare quale di esse sia stata scelta dalla natura». Mimare la natura nel campo dell'infinitamente piccolo significa riprodurre quelle altissime energie sviluppate nel big bang. Lo strumento è l'acceleratore, un tunnel di svariati chilometri nel quale è possibile scagliare l'una contro l'altra, a velocità vertiginose, particelle subatomiche. In quelle piste circolari viaggia la storia dell'origine dell'Universo, e la possibilità di rintracciare nella materia tracce o caratteristiche di dimensioni conosciute alla fisica di Einstein. Modelli matematici per larga parte non ancora verificati e in via sperimentale aggiungono alle tre dimensioni della geometria esplicita (altezza, larghezza, lunghezza) e alla quarta dimensione (il tempo), altre 38 dimensioni, fino a un totale di 42. li traguardo è la comprensione di tutti i fenomeni all'interno di un sistema teorico, obiettivo davanti al quale si arrese Einstein. Ma le scoperte promesse alla scienza da questa avventura non basterebbero a spiegare l'impegno profuso nel campo degli acceleratori di particelle da Europa, che detiene il primato, e Stati Uniti, decisi a strapparglielo. In realtà, spiegano i Nobel convenuti a Erice, la ricerca subnucleare ha messo In moto formidabili processi di Innovazione tecnologica negli stessi settori intersecati dal progetto dello scudo stellare: superconduttori, elettronica ultra-rapida, campi magnetici potenti, super-calcolatori, tecniche di alto vuoto, criogenia. In tempi relativamente brevi la ricerca ap¬ plicata potrebbe approdare, per esempio, alla formula magica che permetterebbe la produzione in scala Industriale dei superconduttori, impasti capaci di impedire la dispersione di energia, con un risparmio energetico del 30 per cento. Due anni fa. quando a Erice il professor Gerard Muller indicò questo orizzonte, non furono in molti a dare credito al miraggio. Oggi, nei laboratori russi, americani ed europei, moderni alchimisti inseguono un brevetto che vale miliardi. Si è scatenata cosi una corsa verso acceleratori sempre più giganteschi, nella quale sbiadisce la frontiera dell'impossibile ed ogni utopia è ammessa. Al Congresso di Washington, i fisici americani propongono un acceleratore dieci volte più potente del più potente acceleratore europeo. Agli scienziati di Erice. Antonio Zichichi, il padrone di casa, propone un acceleratore dieci volte più potente del «supercollider. americano: «Eloisatron», 180 chilometri di lunghezza, costo iperbolico. ■Cina, Urss e India hanno già dato il loro assenso». Corretto o discutibile che sia il rapporto tra costi e benefici, «Eloisatron» è un progetto da Superscìenziato. Nel senso che solo un Superscìcnziato ha 11 potere reale e gli alleati giusti che autorizzano un sogno di quella portata. E in questa chiave, super-scienziato Zichichi lo è a tutti gli effetti. Forti legami con il Vaticano, stretti dopo una repentina conversione politica (in gioventù era comunista). Ottimi rapporti con il potere politico. Fanfani, prima, Andreotti poi (e anche grazie alla Farnesina Zichichi può definirsi «lo scienziato con maggiori accessi internazionali.). Qualità scientifica (ha prodotto sperimentalmente l'antimateria) e organizzative (.Quando ho proposto il laboratorio sotto il Gran Sasso, alcuni hanno sorriso; invece quel laboratorio ha richiamato scienziati di mezzo mondo.). Un uso massiccio dei mass-media con cedimenti al presenzialismo. «L'importante è: l'idea giusta al momento giusto., ci dice Zichichi. Ostilità e ironia sollevate dalla sua intraprendenza non l'hanno frenato, e adesso Zichichi è proiettato verso il vertice del Cern. Lui nega, «mi interessano assai più i miei progetti: Anche Carlo Rubbia, l'altra star della fisica sperimentale, ufficialmente accoglie senza entusiasmo l'ipotesi di sedere entro la fine dell'anno sulla poltrona di direttore generale del Cern. Meno versato del rivale nelle pubbliche relazioni, dice un fisico del Cern, Rubbia è a suo modo anch'egli un Superscienziato. E proprio le sue doti manageriali sono state utilizzate da lividi colleghi americani per contestargli i meriti scientifici che gli sono valsi il Nobel. Chi parte per Supermondo ha gli stessi problemi di Cristoforo Colombo: non' basta la forza di una grande intuizione, bisogna convincere il potere a finanziare un'impresa cosi ardita, accattivarsi la corte, governare la ciurma. E tornare indietro, possibilmente, con le stive piene di concrete promesse di supremazia e di ricchezza. Guido Rampoldi Carlo Rubbia Antonio Zichichi