Scalfaro: non parlai di schedature ma di favori chiesti ai «servizi»

Scalfaro: non parlai di schedature ma di favori chiesti ai «servigi» Dossier sui politici, il giudice ha interrogato l'ex ministro Scalfaro: non parlai di schedature ma di favori chiesti ai «servigi» «Gli episodi non avvennero in perìodo elettorale» - Verso un dibattito parlamentare ROMA — L'ex ministro dell'Interno Oscar Luigi Scalfaro in un'ora di colloquio con il sostituto procuratore della Repubblica Domenico Sica ha spiegato ieri pomeriggio 11 senso delle dichiarazioni rilasciate al Corriere della Sera sul tentativo fatto da 'qualcuno* per ottenere 'favori* dai servizi segreti italiani. E' cosi cominciata a passo di corsa l'inchiesta della Procura romana su questo nuovo caso di oscuri rapporti tra i politici e gli 007 italiani. Un'inchiesta 'preliminare* ordinata in mattinata dal procuratore capo Marco Boschi e sollecitata da quasi tutti i gruppi politici. A metà mattina il sostituto Sica aveva ascoltato Paolo Graldi, 11 giornalista del Corriere autore dell'Intervistai si è saputo in serata che ha interrogato il capo della poli. i Vincenzo Parisi, che fino a pochi mesi fa dirigeva il servizio di informazioni civi¬ le: avrebbe detto di non aver mai ricevuto sollecitazioni come quelle denunciate da Scalfaro. E' probabile che tra oggi e domani il magistrato convochi anche i responsabili del Sismi, Martini, e del Sisde, Malpica. Finito questo primo giro di interrogatori, la procura della Repubblica deciderà se avviare l'inchiesta vera e propria contestando reati che al momento di possono soltanto ipotizzare: interesse privato o abuso in atti d'ufficio. Destinatario dell'accusa sarebbe chi ha tentato di ottenere dai servizi quei 'favori* di cui ha parlato Scalfaro nell'intervista. Tuttavia l'interrogatorio di Scalfaro, avvenuto nella sede discreta di un palazzo romano lontano dai giornalisti, avrebbe ridimensionato 11 caso. L'ex ministro dell'Interno ha infatti fornito al magistrato il testo autentico delle sue dichiarazioni. In quel testo non si parla né di «dossier», né di 'Schedature* fatte dai servizi sui politici. Ma soltanto, genericamente, di 'favori chiesti da qualcuno a qualclie personaggio dei servizi di sicurezza*. Ed ha ribadito che in quell'occasione quel 'qualcuno* ha ottenuto le «risposte che meritava*. E cioè un rifiuto. D'altra parte sono queste le parole riportate dal Corriere nell'intervista pubblicata in prima pagina sabato scorso, n giallo di una interpretazione forzata delle sue parole e della violenta polemica politica che ne è derivata, secondo Scalfaro, è nato non tanto per il testo dell'intervista (non contestato dall'ex ministro), ma dalla sintesi che di questa il Corriere ha diffuso anticipatamente venerdì sera agli altri giornali attraverso le agenzie di stampa In quella sintesi si leggeva che: 'Alcuni uomini politici, nel periodo elettorale, si rivolsero a personaggi dei ser¬ vizi di sicurezza per ottenere informazioni e dossier sui loro avversari politici, ottenendo netti rifiuti*. Da questa frase, che Scalfaro ha negato di aver mai pronunciato, è nata la bufera. I giornali di sabato, infatti, su questa frase hanno costruito i loro resoconti innescando le reazioni del mondo politico. Di qui è scaturita l'ipotesi di un secondo caso Si,far. Il giornalista Paolo Graldi, che era stato sentito in mattinata a palazzo di Giustizia dal sostituto Sica, ha consegnato al magistrato il testo dell'intervista e la bobina della registrazione del colloquio con Scalfaro. Graldi ha confermato che l'articolo pubblicato dal Corriere era aderente alle dichiarazioni dell'ex ministro, aggiungendo di aver letto telefonicaRuggero Conteduca (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Luoghi citati: Roma