Un listino per il tropicale

Un listino per il tropicale Con l'aiuto di esperti scegliamo le coltivazioni più convenienti Un listino per il tropicale Continua il successo del kiwi: il mercato ha ancora ampi spazi - Le buone prospettive dell'anona Per l'avocado problemi di «immagine)) - Più incerto il futuro degli emergenti feijoa e babaco TORINO — U frutto tropicale in Italia è ormai lanciatissimo, i consumi sono in costante crescita e questo boom attira sempre più vaste schiere di produttori. L'elenco dell'esotico sembra essere quasi inesauribile e si sta verificando quasi una corsa al rinnovo degli impianti: ettari di frutta «tradizionale» vengono convertiti a coltivazioni sempre più inconsuete; i nomi sono tanti e tutti invogliano i «piantatori» neofiti, ma, attenzione, un conto è lasciarsi entusiasmare dalle novità, un conto è produrre qualcosa di vendibile. Il problema non è da poco per chi conta di avviare un'attività produttiva, che metta in grado di ammortizzare in tempi ragionevoli le spese di reimpianto; è del tutto inutile impiegare tempo e fatica per poi trovarsi con un raccolto buono tutt'al più per regalare. E' possibile delineare una «borsa dell'esotico»? Noi ci abbiamo provato con l'aiuto di due tecnici: Michele Ora Viotto, specialista in frutta tropicale, e Filippo Ascherl, consigliere dell'Apgo (Asociazione provinciale grossisti ortofrutticoli). Partiamo per questo giro d'orizzonte frutto per frutto. □KIWI — E' la punta di lancia dell'esotico made in Italy. Nel nostro Paese si coltiva da circa 15 anni e ne siamo i secondi produttori mondiali, dopo la Nuova Zelanda. Recentemente ci sono stati timori per l'eccelso di coltivazione, ma si sono rivelati infondati poiché il mercato ha un'altissima richiesta, tant'è vero che, per coprire la domanda nazionale nel 1986, ne abbiamo importate oltre 52 tonnellate. Quali i fattori del successo per il kiwi? Innanzitutto piace come gusto, poi è un frutto succoso, facile da consumarsi; ha un colore gradevole che lo rende ben accetto per l'uso di pasticceria; è altamente vitaminico ed ha ottime caratteristiche di conservazione. n maggior nemico del kiwi è il gelo; questo frutto ha inoltre bisogno di un terreno acido o subacido, necessita di moltissima acqua e teme il vento forte e costante (le foglie si accartocciano). Complessivamente, dicono i nostri esperti plantare kiwi conviene per almeno altri 10 anni, il mercato ha ancora ampi spazi da colmare. □ANONA — Da tempo coltivato in Calabria questo frutto è molto gradi¬ to dal consumatori, la richiesta supera di molto l'offerta e per soddisfare 11 mercato si ricorre massicciamente all'import. Questa pianta però cresce unicamente in climi caldi e quindi la coltivazione nell'Italia settentrionale è da escludere. □AVOCADO — Anche questo frutto può essere coltivato nel nostro Meridione, ma le varietà migliori purtroppo non attecchiscono. La produzione italiana è inoltre surclassata da Israele che, esportando via mare, riesce a tenere prezzi altamente competitivi per frutti di livello decisamente superiore, anche sotto il profilo dell'immagine. La richiesta sui nostri mercati è d'altronde limitata (l'avocado si usa principalmente nella preparazione di antipasti). □FEIJOA — Altra pianta «off limlts» per quel che riguarda le regioni settentrionali, soffre infatti terribilmente 11 freddo; d'altronde in Sicilia e Calabria, dove cresce bene, hanno cominciato a eliminare le coltivazioni iniziate qualche anno fa. Motivo: il frutto non è molto richiesto dal mercato e presenta notevoli difficoltà di conservazione. □BABACO — E'il frutto del momento, se ne parla moltissimo, ma su di esso ci sono alcune ombre. Alla sua comparsa si sperava in un nuovo «fenomeno kiwi», ma in realtà i costi del babaco, che cresce solo in serra, sono enormemente superiori. Inoltre non place a tutti (anche se è ottimo per fare i gelati) e il pubblico non ne sa abbastanza sul modo migliore di consumarlo (va mangiato molto, molto maturo). Ci vorrebbe, dicono i tecnici, una grossa campagna di divulgazione, come hanno incominciato a fare alcuni produttori che corredano ogni frutto con uno stampato eh: Io illustra e che spiega come e quando mangiarlo. Oggi come oggi sono più invogliati i produttori a piantarlo che 1 consumatori ad assaggiarlo; «bisogna aspettare per vedere che spazi riuscirti a ritagliarsi il babaco — spiegano Craviotto e Ascherl — per ora è una partita a poker'. Confusione anche sul fronte delle quotazioni che non sono ben definite (a Torino viene venduto, all'Ingrosso, dalle 2 alle 4 mila lire il chilo); il frutto è talmente poco conosciuto dal dettagliante che, in assenza di un listino, il prezzo diventa «selvaggio». Vanni Cornerò Dove fiorisce l'esotico •fr Kiwi

Persone citate: Craviotto, Filippo Ascherl, Vanni Cornerò, Viotto

Luoghi citati: Calabria, Israele, Italia, Nuova Zelanda, Sicilia, Torino