L'Ostpolitik a ritmo di rock di Alfredo Venturi

L'Ostpolitik a ritmo di rock I divi della canzone tedesca conquistano i giovani dell'Est L'Ostpolitik a ritmo di rock DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — C'è anche una Ostpolitik contrappuntata dalle note del rock. Del rock tedesco, naturalmente, nato come per incanto da una scommessa apparentemente folle: sposare quei ritmi spezzati e incalzanti con le maestose cadenze della lingua di Goethe. Era il '72, e Udo Lindenberg, sensale di quel matrimonio cosi azzardato, si senti dare del pazzo. -Perché non provi in latino?- propose uno scettico. Quindici anni dopo, il rock è una delle tante merci d'esportazione tedesche: e come le altre guarda con molto interesse al mercati dell'Est. Llndenberg sta preparando la sua seconda tournée nell'Unione Sovietica: canterà con la diva russa Alla Pugaciova. Tre concerti al Parco Gorki di Mo¬ sca, tre concerti al palasport di Leningrado. Canterà in tedesco, è ovvio: ormai la scommessa di quindici anni fa è vinta. Udo, e con lui gli altri personaggi di spicco della scena rock, come Nina Hagen. come l'aggressiva Nena, come Peter Schilling o gli Spliff, adattano con sperimentata maestria questa incredibile lingua, con le sue chilometriche parole composte e 1 suoi verbi lontanissimi dal soggetto, alle esigenze di una musica cosi sincopata. Non è chiaro fino a che punto se ne sia reso conto, ma in questo modo Llndenberg ha forgiato uno strumento politico. La lingua che lui ha piegato al rock è la stessa che parlano i tedeschi dell'altra Germania, e le onde radiotelevisive se la ridono del confine, del Muro di Berlino, e di tutto il resto. Quel fenomeno che Pasolini analizzava in Italia, l'omologazione del Nord e del Sud, e di quelle che furono le classi sociali, si applica qui al terreno della divisione nazionale. Il rock nella lingua comune contribuisce a determinare nei giovani, dalle due parti del confine intertedesco, la stessa mentalità, Lindenberg è un tipo un po' lugubre, tutto vestito di pelle nera. Un giubbotto di pelle nera è infatti il regalo che ha fatto avere a Honey. Con questo nome carezzevole Udo designa Erich Honecker, il capo dello Stato e del partito nella Ddr. Honecker-Honey fu qualche anno fa il protagonista di un motivo di Lindenberg: Treno speciale per Pankow. E' questo un quartiere di Berlino Est. Il presidente della Ddr vi era rappresentato come un patito del rock, che si chiude in bagno per potere ascoltare gli ultimi successi dell'Ovest, e sogna di indossare giubbotti di pelle. Giubbotti come quello che Honecker si vede recapitare lo scorso maggio. E' fresco il ricordo di certi incidenti a Berlino: i ragazzi dell'Est che volevano sentire concerti rock in programma da questa parte del Muro, le dure cariche della polizia. Cosi Honey accoglie con spirito il dono di Lindenberg, mettendolo all'asta a favore della resistenza sudafricana, e contraccambiando con il suo strumento preferito, un piffero. Travolto dall'entusiasmo Udo promette: caro Honey, quando a settembre verrai finalmente da questa parte del confine, ci sarò anch'io a Wiebelskirchen, il tuo borgo natio, e su questo piffero suonerò per te. Alfredo Venturi

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