I socialisti smorzano le crìtiche al Vaticano di Paolo Passarini

I socialisti smorzano le crìtiche al Vaticano Dopo la polemica sulle intromissioni nella campagna elettorale I socialisti smorzano le crìtiche al Vaticano Approvata una dichiarazione che sarà inviata alla Cei - Craxi: «Rispettare le libertà di tutti» ROMA — Il .fattore C non c'è più. Ieri, durante e dopo la discussione che si è svolta nella direzione socialista sui rapporti tra Stato e Chiesa, nessuno — nemmeno Bettino Craxi, che l'aveva conlata all'ultima assemblea nazionale del partito — ha usato questa espressione che poteva ingenerare rigurgiti di tipo laicista. Lo stesso Craxi, dopo l'approvazione di un documento di dieci pagine, fermo sulle questioni che caratterizzano una visione laica dello Stato ma rispettoso sia del linguaggio sia delle preoccupazioni del mondo cattolico, ha dichiarato: 'La nostra preoccupazione fondamentale è che non si ricreino situazioni polemiche che giudichiamo molto negativamente e che provocano il risorgere di an¬ tichi pregiudizi e contrapposizioni che noi ritenevamo superati dalla positiva evoluzione storica'. Quindi il psi non intende offrire nessun pretesto a chi volesse dipingerlo come portatore di un qualche veteroanticlerìcalismo, che rigetta e che, semmai, attribuisce, come effetto, a Involuzioni dei comportamenti della Chiesa. .Siamo dovuti entrare nel merito, ragionando attorno alle questioni — ha spiegato Craxi — perché i principi siano rispettati, le libertà di tutti siano rispettate, e soprattutto la libertà politica dei cittadini elettori'. Il riferimento a quelle che furono denunciate come ingerenze da parte della Chiesa durante l'ultima campagna elettorale è evidente e costituisce anche il centro del documento approvato ieri. Si tratta di un testo ponderoso, steso a più mani attorno a un nocciolo di dottrina giuridica ecclesiastica, elaborato da Francesco Margiotta Broglio, che ambisce chiaramente a rappresentare l'intero punto di vista laico sulla questione. Gennaro Acquaviva, che ha partecipato all'elaborazione, lo definisce «uno proposta per discutere' e come tale verrà inviato ufficialmente alla Conferenza episcopale italiana. Susciterà sicuramente qualche reazione e, forse, qualche impuntatura, non solo per la conferma del carattere di 'integrale facoltatività' dell'insegnamento religioso (secondo la formula del nuovo Concordato), ma per la richiesta di un'abolizione totale del 'Vincolo» nel comportamenti elettorali dei cattolici. Inoltre, la complessa «dichiarazione-, appoggiandosi su un'affermazione di don Luigi Sturzo e sul documento conciliare Gaudium et spes, sostiene che, in materia di autonomia politica dei cattolici, la dottrina della Chiesa negli ultimi anni (Martelli dice: 'Soprattutto da Loreto in poi») ha subito una forte Involuzione e, anzi, una vera e propria ■inversione di tendenza'. 'Il principio della libertà religiosa dei cittadini definito dalla Costituzione implica inequivocabilmente la piena autonomia delle scelte politiche di tutti i cittadini, credenti e non credenti'. Nella discussione, oltre a Craxi (che ha letto 11 testo), a Martelli, Ruffolo e Acquaviva, sono intervenuti Luigi Covatta, Maria Magnani Nova, Elena Marinuccl. Giuseppe Tamburrano, Enrico Manca, Valdo Spini, Paolo Babbinl e Paolo Vittorelll. Covatta ha parlato del credenti che militano nel psi e in altri partiti laici, Spini dell'ora di religione a scuola. Proprio la Marinuccl e la Magnani Noya hanno criticato un eccesso di positiva enfasi sulla famiglia, mentre Martelli, per 11 quale 11 documento peccava un po' per ; eccesso di captatio benevolentiae (cioè un'esagerata intenzione di ammorbidire l'interlocutore), ha sostenuto, In termini di rigoroso pensiero laico, che, nella società, 'il soggetto etico è innanzitutto l'individuo e quindi la sua libertà di coscienza., non le comunità naturali fondate sul concetto di solidarietà. Sono stati di conseguenza eliminati alcuni del numerosi riferimenti alla famiglia, alle comunità e a una concezione religiosa della spiritualità. Qualcuno ha criticato Martelli per professione di ateismo. Paolo Passarini

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