In ordine sparso contro l'Aids

In online sparso contro l'Aids Come il mondo affronta il virus nelle forme più diverse In online sparso contro l'Aids In Africa si studiano leggi per far fronte a 5 milioni di sieropositivi; in Baviera si cattura chi rifiuta i test - Negli Usa esami obbligatori per gli stranieri; in Francia la destra vorrebbe i malati in lazzaretti - Ovunque, Italia compresa, politici divisi sulla pubblicità ai profilattici ROMA— Nello Zambia si chiama •pulire^: è l'antico rituale che obbliga tutti i maschi adulti a fare l'amore con la vedova del proprio fratello per •liberarla dallo spìrito del morto e permetterle di risposarsi^. John Bwalya, pur di non adempiere alla tradizione, dopo la morte del fratello, è fuggito dal suo villaggio a nascondersi nella capitale Lusaka. Non c'è nulla di eversivo nel suo rifiuto di adempiere al dovere tribale: il fratello è morto di Aids e la moglie Alice è sieropositiva. Ovunque nel mondo, e non solo nell'Africa centrale con i suoi cinque milioni di sieropositivi, l'Aids sta cambiando drasticamente le abitudini comuni e chiamando le autorità ad aggiornare leggi e regolamenti. Un milione e mezzo di cittadini con il virus nel sangue negli Usa, un milione in Europa, poco meno di duecentomila in Italia obbligano tutti a una diversa coscienza, ma le opzioni sono spesso opposte. Chi ricorda il celebre film Scene di caccia in Bassa Baviera, con le sue immagini di ottuse persecuzioni, può ritrovare parte di quello spirito nei regolamenti che la regione tedesca va promuovendo. Test per accertare la presenza del virus Aids obbligatori per prostitute e tossicodipendenti e mandato di cattura obbligatorio per chi resiste. Tutti gli stranieri che risiedono in Baviera per più di tre mesi devono passare il test e a malincuore le autorità democristiane hanno dovuto, a norma di statuto europeo, escludere i cittadini degli altri Paesi Cee. Negli Stati Uniti si parla di test obbligatorio per i 400.000 stranieri che ogni anno chiedono la «carta verde» il documento preziosissimo che permette di risiedere e lavorare permanentemente negli Usa. Resistono le organizzazioni che tutelano i diritti civili osservando che i venti milioni di visitatori ammessi ogni anno nel Paese possono tranquillamente allargare il contagio senza alcun controllo. Il rapporto tra Aids e razzismo è curioso: europei e americani temono gli africani, in Africa i bianchi sono visti come i colpevoli del contagio L'Aids sta diventando ideologia. La fola dei ragni che allignano sui tronchetti della felicità e che trasmetterebbero la malattia, ha stroncato in Italia il commercio di quell'innocua piantina. Nessuno sa da dove sia nata la voce. La destra americana attacca C. Everett Koop. il Surgeon General, la massima autorità sanitaria del Paese, per il suo rapporto informativo che considera eccessivamente liberale. Koop infatti non condanna nessuna pratica sessuale, gay o meno, si limita a spiegare quali sono i rischi. Ma l'oggettività scientifica è una pratica ormai lontana dal pianeta Aids. Sfilano a San Francisco i gay chiedendo più fondi per la prevenzione e la ricerca, e in tutto il mondo. Italia compresa, i politici si r" dono sulla questione: -e pubblicità ai profilattici in chiave anti Aids significa promuovere il libero amore o. peggio a giudizio di alcuni, le pratiche omosessuali? Nell'incertezza c'è chi usa l'Aids per battaglie propagandistiche dal gusto atroce. Giornali e radio sovietiche hanno più volte spiegato che il virus è stato creato dai laboratori di biologia militare americana di Fort Detrick. nel Maryland. E dello stesso parere è lo studioso francese Jacob Segai. Negli Stati Uniti l'estremista di destra Lyndon LaRouche sostiene, con una campagna finanziata grazie a milioni di dollari, che l'Aids è si, una creatura militare, ma dei russi. Anche in Francia la malattia è usata politicamente, n presidente Mitterrand cerca di tenersi al di sopra delle parti, il primo ministro Chirac punta sulla signora Michèle Barzach, ex ginecologa, ministro della Sanità che rifiuta di accettare le pratiche discriminatorie proposte contro omosessuali e tossicodipendenti dal leader fascista JeanMarie Le Pen. Le Pen è andato dritto in televisione chiamando gli ammalati «sidaiques», «aidsiaci», giocando sulla sigla della malattia che. in francese e in spagnolo suona «Sida.. anziché, all'inglese, Aids. I «sidaiques» dovrebbero essere confinati nei -sidalorium* lazzaretti specializzati: a molti francesi — osserva il settimanale Newsiceek — il neologismo ha ricordato, per assonanza, -judaique- con echi del razzismo nazista. Il senatore americano Jesse Kelms è d'accordo con Le Pen e propone una -segregazione di quarantena» per i sieropositivi. Idea difficilmente realizzabile visto che i sieropositivi sono tre volte più dei ' detenuti. L'Aids insomma non ha ancora finito di cambiare la nostra società e ogni Paese dovrà decidere chi e perché sottoporre a test, quali informazioni dare, come regolarsi con l'assistenza degli ammalati e la prevenzione per i sieropositivi. Gianni Biotta STOP AIDS Nel fumetto del Comune dì New York, i due amanti sperano che l'altro non abbia l'Aids: nel manifesto ufficiale della Sanità svizzera la O è simboleggiata da un preservativo; «Il vostro prossimo partner sessuale porrebbe essere una persona molto speciale — dice il poster del governo britannico —: quella che vi ha trasmesso l'Aids» / YOUR NEXT > SEXUAL PARTNER COULD BE THAT x VERY SPECIAL / \ PERSON. ./ YOUCAN'TLJVEONHOPE. THE uHE THAT GIVES VOUAIDS

Persone citate: Chirac, Everett, Jesse Kelms, John Bwalya, Koop, Le Pen, Michèle Barzach, Mitterrand