Canovesio: una trappola contro il risparmiatore di Ugo Bertone
Canovesio: una trappola contro il risparmiatore Sarebbero false un milione e 250 mila azioni Canovesio: una trappola contro il risparmiatore Gli industriali (ai quali è stato ritirato il passaporto): non vogliamo lasciare l'Italia MILANO — La partita che si sta giocando sui resti di quello che fu il piccolo impero dei fratelli Canavesio si fa dura. Anche se l'intreccio è ancora indecifrabile. A Milano, ieri mattina, l'avvocato Aldo Spirito, neopresidente della Nuova Edificatrice, ha presentato la denuncia al tribunale circa l'esistenza di 1,25 milioni di azioni false della società, in portafoglio alla Norditalia. Sempre a Milano Guido Accornero, il commercialista che, per cinque milioni di lire, ha rilevato l'Ifp (con ampio diritto di recesso, per cui lui non rischia una lira) continua a combattere la sua battaglia per venire a capo di una situazione ingarbugliata, ricca di aspetti paradossali e di sorprese. Ieri Accornero si è sottoposto ad un'autentica maratona di incontri con diverse banche per costituire il consorzio di garanzia per la ricapitalizzazione della Norditalia e. In serata, con 1 tre commissari della compagnia, per fare il punto sulle effettive perdite della società. Il primo obiettivo (mentre giunge conferma della richiesta di amministrazione controllata per Sem e Nuova Edificatrice) è proprio il salvataggio della compagnia, attraverso un aumento di capitale garantito da quelle banche che vantano la maggior parte dei crediti verso il gruppo. Accornero, in termini di quattrini, non rischia nulla, ma ne va della sua reputazione di «mastino», di grande regista di operazioni impossibili. L'obiettivo, la Norditalia, ha comunque un discreto valore ma, forse, quel che più conta è la voglia di venir a capo di un labirinto («7 moribondi — ha confi¬ dato Accornero ad un amico — si possono curare. I morti no. E quel gruppo, nel suo complesso, è morto per opera di Massimo Canavesio*). I fratelli Canavesio, al quali nei giorni scorsi erano stati ritirati i passaporti, hanno intanto smentito, per via indiretta, l'intenzione di lasciare comunque l'Italia. Sembra certo che i loro rappresentanti si recheranno prossimamente dal procuratore generale Ugo De Crescienzo per ribattere alle molte contestazioni, sempre più fitte e circostanziate. In effetti, il buco s'allarga sempre di più. All'appello mancano 115 miliardi di debiti verso il sistema bancario (destinati a salire a circa 140 miliardi se si tien conto degli oneri finanziari), più 30 milifvrdi circa verso i fornitori e poco meno di sessanta miliardi verso 1 risparmiatori. E' questo il risultato di un mese di indagini dei professionisti della Arthur Andersen e degli altri esperti inviati da Accornero nelle varie società del gruppo a partire da quella sera del 3 luglio quando Accornero rilevò, con una scrittura privata, le azioni dell'Ifp da Massimo Canavesio e da Anna Malan, un personaggio finora sconosciuto, che evidentemente ha rilevato la quota da Cesare Canavesio. Un'indagine, tra l'altro, che rivela particolari sconcertanti: dai rivestimenti in legno della nuova sede di Agrate Brianza, ordinati in marzo (spesa di 1,4 miliardi) ai contratti offerti, nell'ultima fase, ai collaboratori imbarcati nel gruppo (stipendi tra i 150 e i 200 milioni con diritto a una liquidazione di 45 mensilità in caso di passaggio della proprietà), all'aereo privato (tinteggiato in un blu originale, coperto da brevetto, e definito dall'autore «blu Canavesio»). E poi il caso della Nuova Edificatrice. Gli amministratori della Norditalia, in data 23 luglio, hanno inviato alla società, destinata nei progetti di Massimo a far da holding delle attività finanziarie, la richiesta di verificare a libro-soci l'esistenza di queste azioni. Alla Nuova Edificatrice, però, queste azioni non risultavano. Si è proceduto cosi ad una verifica che ha permesso di accertare che, in data 30 dicembre 1986, la Sem ha venduto 2,95 milioni di titoli Nuova Edificatrice alla Norditalia. Una parte del pacchetto (1,25 milioni di titoli) erano in garanzia presso il Nuovo Banco Ambrosiano. All'inizio di maggio, alla Nuova Edificatrice giunge una lettera dalla Sem, firmata da Massimo Canavesio, in cui si chiede di emettere nuovi certificati aziona- ri per 1,25 milioni di titoli. Intanto dovrebbe partire in direzione del Nuovo Banco la richiesta di distruggere i vecchi certificati azionari. Peccato, però, che questa lettera al Nuovo Banco non sia mai arrivata. Crescono, cosi, più di un milione di certificati, buoni per essere esibiti di fronte agli ispettori del ministero. Si tratta, In questo caso, di un buco di tre miliardi circa, che si aggiunge a tante altre situazioni analoghe (già nell'accordo tra Accornero e Canavesio si parla di una franchigia per 3,2 miliardi di fronte a possibili sopravvenienze passive) che rendono di difficile comprensione la situazione del gruppo. Del resto, all'atto della stipula, venne richiesto il bilancio consolidato dell'Ifp. Massimo Canavesio sostenne, affermano ambienti vicini ad Accornero, che il bilancio era fermo in Consob per alcuni adempimenti formali. In realtà il bilancio era stato bocciato dal collegio sindacale e presentava un deficit di 38 miliardi di lire (17 mascherati da rivalutazioni contabili). Le contestazioni, insomma, sono tante e gravi. C'è da chiedersi, a questo punto, come sia possibile giungere a situazioni del genere in un Paese che dispone comunque di alcuni strumenti di controllo. Va detto, infatti, che i bilanci delle società del gruppo dispongono tutti di regolari certificazioni da parte di due società di revisione. Eppure, la griglia del controlli e degli adempimenti sembra che sia stata saltata con la massima disinvoltura. E pagheranno, ancora una volta, i risparmiatori. Ugo Bertone
Luoghi citati: Agrate Brianza, Italia, Milano
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