Non sapevo di uccidere il figlio

Non sapevo di uccidere il figlio Non sapevo di uccidere il figlio I giudici motivano l'assoluzione della ragazza che gettò dalla finestra il neonato - «Religiosa e studiosa cancellò la sua gravidanza» MILANO — 'Non era consapevole delle sue condizioni: Per questo la prima corte d'assise di Milano ha assolto, perché incapace di intendere e volere al momento del fatto, la studentessa Maria Grazia Pistone, a giudizio con l'imputazione di omicidio volontario per aver ucciso, buttandolo dalla finestra suflto dopo la nascita, il figlio dato alla luce. La motivazione della sentenza contro la quale il pubblico ministero (che aveva chiesto una condanna dell'imputata a. 14 anni di reclusione) ha presentato appello, è stata depositata ieri. Nel documento, dove l'imputata viene definita •intelligente al di sopra deUa media», si fa riferimento ad «un meccanismo di denegazione at¬ traverso il quale la giovane avrebbe cercato di autoingannarsi per cancellare dal suo pensiero ogni elemento di disturbo rispetto all'immagine che dì sé si era creata in conseguenza dell'etica e della educazione impartitale di ragazza religiosa, dedita allo studio e priva di qualsiasi impulso sessuali» Questo meccanismo di rimozione, che l'avrebbe spinta a non accettare la gravidanza, avrebbe agito anche dopo il parto allorché la ragazza, che si era appena sbarazzata della sua creatura, disse agli infermieri di avere avuto semplicemente una mestruazione abbondante. La giovane, poi, si dimostrò insensibile al dolore provocato dall'operazione di sutura.

Persone citate: Maria Grazia Pistone

Luoghi citati: Milano