Maturità quasi tutta d'oro di Clemente Granata

Maturità quasi tutto d'oro I dati ufficiali del ministero confermano la tendenza positiva Maturità quasi tutto d'oro Record assoluto di promossi (94,4% contro il 93,8% dell'anno scorso) - L'Istituto d'arte batte il Classico Per la prima volta diminuzione dei privatisti bocciati - Un esperto: «Si studia con maggior entusiasmo» ROMA — Una maturità d'oro per i nostri 400 nula studenti? Eh, si! Se non proprio tutta tutta, almeno in grandissima parte. Con un record assoluto di promossi, il 94,4 per cento contro il 93,8 dello scorso anno, che già sembrava un traguardo eccezionale; con i privatisti, che dopo lustri di frustrazioni hanno un lampo d'orgoglio e passano dal 54,5 per cento di maturi al 61,2 (al Classico l'aumento è stato addirittura del 40 per cento nei confronti dell' 85); con gli allievi interni dell'Istituto d'arte, che superano quelli del Classico, tradizionali protagonisti degli esami di Stato ma quest'anno un po' .appannati», e sfiorano il 100 per cento di riuscite, contro il 97,5 dei diretti concorrenti: percentuale di poco superiore a quella delle magistrali, degli istituti tecnici e professionali. Se poi approfondiamo i dati, come ha fatto ieri 11 ministero della Pubblica Istruzione, possiamo anche accorgerci dell'esistenza di qualche stonatura, con medie finali meno brillanti di quelle di un recente passato. Ma si tratta di non rilevantissime •défaillances». Un altro elemento dimostra che è andato tutto a gonfie vele: per la prima volta gli allievi interni bocciati agli esami sono scesi sotto il tre per cento. Ma» dove sono finite tutte quelle ansie della . vigilia? Quale senso avevano certi incubi notturni, di cui davano testimonianza le cronache? Se non fosse stato per quella .Lettera VII. di Platone, ostica e lunga, azzarda qualcuno, i risultati al liceo classico sarebbero stati migliori, di conseguenza la media generale sarebbe stata ancor più brillante. E' solo un'ipotesi. Registriamola. Statistiche future ci diranno se è valida. Ma intanto non possiamo fare a meno di dare uno sguardo a «Le Monde» di qualche giorno fa, 11 quale prevede per gli allievi che affrontano la prova di baccellierato, la nostra maturità, l'eliminazione di un buon terzo. E' inevitabile quindi che si propongano da noi alcune questioni: esami troppo facili o studenti bravi? Oli esperti sono divisi. C'è chi sostiene che se fossero ancora in vigore le prove degli Anni Cinquanta e Sessanta non ci mera vigilerebbero 1 pronostici di «Le Monde». •Afa la bontà della scuola — si domanda Giorgio Alessandrini, segretario confede¬ rale della Cisl — si misura dal numero delle bocciature o non, piuttosto, dalla qualità complessiva degli studi?.. Se vale la qualità complessiva, come Alessandrini e altri con lui pensano, allora si pone 11 problema di una ri- forma generale •perché la selezione vera in Italia si registra durante il primo biennio, quando oltre la metà degli studenti abbandona'. •Alcuni poi — aggiunge Alessandrini — si affidano agli istituti privati, sostengono le prove d'idoneità e arrivano, piano piano, all'esame finale. Tempo fa, invece, tentavano di recuperare tutto in una volta. Per questo fallivano in modo clamoroso. Ma è logico che lo Stato affidi al settore privato la cura delle sue ferite?: «£ nell'ambito di una riforma generale — dicono alcuni presidi, come la professoressa Miriam Ridolfi di Bologna — si può pensare di rivedere l'esame di maturità, che dovrebbe essere reso più ampio, ma che sarebbe opportuno far sostenere davanti a una commissione di membri interni con un presidente esterno'. Pur con i limiti denunciati, bisogna però dar atto agli studenti di una tensione, di una volontà superiori al passato. E' un fenomeno che si registra da almeno tre anni. Nel 1984 11 direttore generale dell'Istruzione classica, Romano Cammarata, segnalava: «Si studia con maggior entusiasmo. Vedrete che nei prossimi anni la percentuale dei promossi aumenterà e non accadrà per la benevolenza delle commissioni'. Pronostico azzeccato. E si registra anche un maggiore spirito competitivo tra gli studenti. Per questo le statistiche del ministero, analitiche come certe classifiche dei campionati di calcio, non mancheranno di richiamare l'attenzione. Le più interessanti riguardano le percentuali sulle fasce di voti. Diminuiscono di tre punti rispetto all'86 le votazioni alte (dal 54 al 60) nel classico, che comunque rimane sempre in vantaggio sugli altri tipi di scuola e crescono di sei punti quelle relative alle «sufficienze» (dal 36 al 41); tutto uguale nel liceo scientifico; le ottime riuscite aumentano, anche se di poco, negli altri istituti. Se si valutano le zone geografiche, il Sud con il 15,6 per cento di studenti promossi con voti dal 54 al 60 prevale sul Centro (15,1) e sul Nord (13,8 per cento). Commissioni più indulgenti o allievi migliori? 'Impossibile rispondere finché non saremo in possesso di criteri oggettivi di valutazione', ribattono imperturbabili i docimologl. Clemente Granata

Persone citate: Alessandrini, Giorgio Alessandrini, Platone, Ridolfi, Romano Cammarata

Luoghi citati: Bologna, Italia, Roma