Cugini cannibali di 6 rnila anni fa di Sabatino Moscati

Cugini cannibali di ornila anni fa LA FRANCIA RISCOPRE IL SUO PASSATO: NOVITÀ' E SORPRESE Cugini cannibali di ornila anni fa Un gruppo dì ricercatori francesi, americani e italiani ha scoperto che nella grotta di Fontbrégoua alcuni uomini mangiarono i loro simili - Le ossa provano che furono macellati come animali - Continui ritrovamenti preistorici, ma anche medievali - L'incessante restauro degli anfiteatri romani - Nell'estate dei castelli trionfa Guglielmo il Conquistatore PARIGI — Nell'austera sala dell'Institut de France, si da lettura della reiasione che un archeologo incaricato di ricerche nel Sud ha trasmesso con esemplare sollecitudine. Incaricato, si noti, non dall'Institut, ma dal proprio Dipartimento archeologico. E dunque, attraverso la massima istituzione culturale francese, egli intende far pervenire a Parigi, annunziare agli esperti più autorevoli, diffondere nel Paese con i rendiconti della seduta le sue scoperte. Rifletto: è un caso o una norma? No, il fatto non è occasionale ma abituale, la grande istituzione accademica francese intende come suo compito questa funzione di corre un altro elemento: le mostre continue, diffuse in ogni parte del Paese, ben selezionate a rappresentare tutto quanto v'è di più notevole. Da noi, negli ultimi tempi, si è fatto molto in questo senso; ma siamo ancora alla fase iniziale e non v'è un criterio organico a cui far capo. Vediamo alcune tra le maggiori novità. In ordine di tempo, la preistoria è una specializzazione tradizionale dell'archeologia francese, con tutto l'impegno di una scuola, anzi ormai di più scuole, che danno i loro frutti. La regione privilegiata delle ricerche è il Sud, nell'area dei Pirenei. Ed ecco che sulle rocce di Fornols-Haut, raccolta e d'irradiazione delle maggiori novità. Non posso astenermi da un confronto, che non è per noi favorevole. In un Paese ricco di archeologia come l'Italia, non siamo riusciti ancoro a trovare un sistema per diffondere sollecitamente e organicamente le notizie delle scoperte. Le veniamo a conoscere in modo frammentario, quando prima e quando dopo, spesso per sentito dire e non per fonte autentica e immediata. Che la situazione in Francia sia diversa è evidente anche per la facilità con cui si riesce a raccogliere le informazioni sulle novità archeologiche e a farsene un panorama d'insieme. A ciò con¬ nel Roussignol, si rivelano in gran numero a 750 metri di altitudine incisioni che raffigurano stambecchi, camosci, avvoltoi; e insieme motivi geometrici a linee, zig-zag, spine di pesce, reticoli. Sulla cronologia il giudizio è ancora sospeso: le testimonianze affondano le radici, sema dubbio, nella remota preistoria; ma a quanto sembra (come da noi in Valcamonicaj esse si sovrappongono attraverso il tempo, continuando nell'età storica. La scoperta più suggestiva, per le implicazioni che comporta, è quella che un gruppo di ricercatori francesi, americani e italiani diretto da Paola Villa ha effettuato nella grotta di Fontbrégoua. Qui, non vi sono dubbi, alcuni uomini mangiarono i loro simili circa seimila anni fa: lo dimostrano lo ossa frantumate e scarnificate, con la stessa tecnica usata per la macellazione degli animali domestici e selvatici. E' una scoperta crudele, che impressiona soprattutto pereflé ci eravamo ormai abituati all'idea che il cannibalismo antico fosse un'invenzione; e invece, lo vediamo bene, era, benché rara, una realtà. Nell'ambito dell'età storiParigi non cessa di stu- pirci per le sue continue novità. Dopo le scoperte di età romana sotto il sagrato di Notre-Dame e dopo quelle di età medievale sotto il Louvre (le une e le altre accessibili all'ammirazione dei visitatori), ora è la volta delle pitture murali sulle pareti delle antiche case, recuperate via via in frammenti con lo svilupparsi dell'edilizia. Ne vengono dalla me Saint-Jacques, dalla lite de l'Abbé-de-l'Epée, dalla rue Amiot; e la diligentissima Commission du Vieux Paris (a quando da noi ur.'altrnttanto efficace Commissione dell'Antica Roma?) le ha pazientemente restaurate, integre te, datate agl'inizi della nostra era. Sono soprattutto decorazioni geometriche e floreali, che forniscono un'idea dell'eleganza delle dimore nell'antica Lutetia Parisiorum, donde Parigi. Il panorama si allarga a tutta la Francia con la scoperta, il recupero, il restauro incessante degli anfiteatri romani, che punteggiano e caratterizzano tutto il Paese. Uno degli anfiteatri più recentemente recuperati è quello di Tolosa; e proprio in questa città, nel Musée Saint-Raymond, si tiene una mostra intitolata 'Gladiatori», che raccoglie oltre cento oggetti originali provenienti da numerosi musei, non solo francesi, ma anche belgi, svizzeri e tedeschi. E' tipica, qui, la tendenza a inserire l'archeologia nel quadro della cultura che essa riflette; e questo appunto avviene, assai efficacemente, a Tolosa. Spesso le mostre coincidono con la presentazione delle nuove scoperte. Cosi sta facendo il giro della Francia un'esposizione dedicata al 'tesoro della Garonna», uno straordinario complesso di monete romane scoperte dragando quel fiume nei pressi di Bordeaux. E' in assoluto il più importante lotto monetario che si conosca in tutto il mondo romano per il II Secolo d.C, epoca alla quale si data: oltre cento chili di sesterzi dorati, che il caso ha voluto regalare all'archeologia rivelando lo scafo sommerso di una nave mercantile da cui erano trasportate. Ma. la grande specializzazione dell'archeologia francese è il Medioevo, un'epoca che da noi appena ora si comincia a considerare come oggetto d'indagine non meno importante e non meno fecondo dell'evo antico. In particolare, continua è l'indagine sui castelli, di cui l'ultimo esempio si è avuto a Coen quando si è dovuto provvedere agli scavi per un parcheggio sotterraneo. Proprio dinanzi al castello torna alla luce un intero quartiere medievale e poi rinascimentale, con case, strade e perfino un pozzo nel quale fu gettata, viene ora raccolta, la ceramica caratteristica delle vàrie fasi abitative. D'altronde, si può dire che questa è davvero in Francia l'estate dei castelli, per l'esposizione di grande impegno, aperta a Rouen fino t ottobre, che s'intitola 'Guglielmo il Conquistatore». La ricostruzione della vita del celebre personaggio si accompagna a quella del suo ambiente, e in particolare dei castelli di Normandia tra l'XI e il XII Secolo della nostra era. Altrettanto si dica per le chiese, di cui è disseminata la regione. Ma l'interesse principale della mostra sta nella ricostruzione delle armi e delle armature del tempo, per le quali i reperti arclteologici si combinano con i dati figurativi offerti dal celebre 'arazzo di Bayeux». Talora te ricerche si connettono con l'Italia Un caso esemplare è quello delle scoperte sui Celti, la popolazione della Francia (e dell'Europa centrale) prima dell'occupazione romana della quale ritiissipriqvme siBcladaFGimszgf(dmOudqSdqpIpscFmcstzricolsrfcetrdn o a riemergono via via gli abitati, le necropoli, le armi, le iscrizioni. Negli ultimi tempi si va dimostrando una sempre più stretta relazione tra i rinvenimenti d'Oltralpe e quelli sul nostro territorio: valgano da esempio le testimonianze celtiche, etnische e romane che riemergono nel sito di Monte Bibele presso Bologna. Le scoperte più recenti dimostrano, tra l'altro, la diversità dei gruppi celti, differenziati almeno in due aree, quella dell'attuale Francia e quella dell'attuale Germania. Inoltre, le recenti ricerche indicano l'origine celtica dei maggiori centri dell'Italia settentrionale. Già la tradizione antica attribuiva alle genti venute d'Oltralpe la fondazione di Comum (Como), Brixia (Brescia), Mediolanum (Milano), Bergomum (Bergamo) e altre città. Ora gli scavi confermano un'occupazione permanente di popolazioni celtiche in quei luoghi, talora già dal VI Secolo a.C. e quindi prima della maggiore invasione, quella del IV secolo. Le scoperte in Francia e quelle in Italia s'integrano e si completano, cosi, nel modo più stretto e funzionale. Un'altra branca dell'archeologia nella quale la Francia opera in collegamento sempre più stretto con l'Italia è quella dell'esplorazione subacquea. Continue sono le scoperte nella zona di Marsiglia; ed esse si riferiscono in particolare al commercio del vino, di cui ci offrono ampie testimonianze le anfore stivate nelle navi sommerse. Poiché tali anfore recano spesso dei bolli di fabbrica che indicano le officine della Campania, non è esagerato supporre che già al tempo dell'Impero Romano rifosse una specie di 'guerra del vino», cioè un'imposizione fuori della penisola dei nostri prodotti a prezzi fissati d'autorità. Agli esempi fin qui esposti delle più recenti scoperte archeologiche in Francia, e insieme delle più caratteristiche tendenze dell'archeologia francese, possono far seguito due considerazioni. La prima è che la Francia resta più aperta di noi sul piano internazionale: basta passeggiare nelle strade di Parigi per vedere in qual numero vi sono annunci di mostre d'arte orientale, africana e simili. Essi danno il senso preciso delta funzione ecumenica che esercita questa grande capitale della cultu- L'altra considerazione concerne il modo di ricevere e di accettare il messaggio del passato da parte della gente comune. Ho notato annunci di mostre archeologiche un po' dovunque, per esempio in negozi di alimentari e di tessuti. E ne ho ricavato l'impressione che qui davvero non esistono barriere, che la popolazione può articolarsi e classificarsi con i più differenti criteri, ma non con quello della partecipazione, che è ovunque viva, intelligente e fervida, alla fruizione delle civiltà remote e diverse. Sabatino Moscati

Persone citate: Amiot, Coen, Garonna, Paola Villa