Nella guerra degli spaghetti una schiarita tra Cee e Usa

Nella guerra degli spaghetti una schiarita tra Cee e Usa A Bruxelles da quattro giorni si tratta a oltranza Nella guerra degli spaghetti una schiarita tra Cee e Usa Si va verso un compromesso - Al centro dello scontro pochi miliardi di dollari BRUXELLES — Schiarita nella guerra degli spaghetti. Dopo tre giorni di trattative quasi ininterrotte 1 rappresentanti della Comunità e degli Stati Uniti hanno aggiornato ieri sera la riunione, rilasciando dichiarazioni che lasciano intravedere la possibilità di evitare lo scontro sulla questione dei sussidi Cee all'esportazione di pasta. -E' stato fatto un progresso, sufficiente per interporre una pausa nelle trattative fiume e vogliamo un po' di tempo per riesaminare tutto ciòn, ha detto George Kennedy, portavoce della rappresentanza degli Stati Uniti presso la Cee. Kennedy ha anche precisato che sono state presentate delle bozze di nuove proposte che appaiono -promettenti' allo scopo di uscir fuori dall'impasse in cui si era impantanata la trattativa. Con questa dichiarazione gli americani di fatto hanno lasciato cadere l'ultimatum scaduto alla mezzanotte del 2 agosto, ora di Washington. Secondo fonti diplomatiche, è probabile che le delegazioni tornino oggi al tavolo della trattativa, ma precisano che non è stato fissato ancora un orario preciso. Gli Stati Uniti avevano presentato tre proposte di soluzione della vertenza, tutte respinte da parte europea. Ora. secondo le fonti, hanno sottoposto una quarta proposta che è quella in considerazione. Nessuna delle due parti lascia trapelare quali siano i contenuti delle diverse proposte. Washington aveva imposto una scadenza minacciando ritorsioni contro le importazioni di pasta, ma gli americani hanno cambiato atteggiamento quando da parte europea si è risposto che avrebbero contraccambiato con la stessa moneta. Ora, l'ambasciatore americano presso la Cee, Alfred Kingon, dichiara che -questa non è vertenza tale che valga la pena farci una guerra*. L'interscambio Usa-Cee in totale ammonta a 120 miliardi di dollari l'anno, di cui la pasta rappresenta solo 35 milioni. Il commissario europeo per il Commercio esterno, De Clerq, aveva detto la settimana scorsa che solo un miracolo poteva scongiurare la guerra. Óra. si dice da parte americana, -De Clerq forse si è reso conto che possono succedere anche i miracoli*. La «guerra della pasta» trae origine dalla contestazione, da parte degli Stati Uniti, dell'aiuto all'expo tl di pasta che la Comunità europea concede (le cosiddette restituzioni). Gli Stati Uniti ritengono che la pasta è un prodotto trasformato, non un prodotto agricolo, e che quindi le restituzioni sono contrarie alle regole del Gatt, l'accordo che regola il commercio mondiale. La Comunità replica che le restituzioni sono accordate alla materia prima, il grano duro, e non al prodotto trasformato. Nel 1982. gli Usa hanno chiesto, e ottenuto, che un gruppo del Gatt discutesse la legalità delle restituzioni. Al termine dei lavori, la maggioranza del gruppo condivise la tesi degli americani, ma — si ricorda a Bruxelles — il comitato delle sovvenzioni del Gatt. che avrebbe dovuto adottare le conclusioni del gruppo, non l'ha mai fatto. Per la commissione, quindi, -non c'è base giuridica alla richiesta americana di sopprimere le restituzioni europee-. Il conflitto esplose nel giugno del 1985. quando Washington decise di imporre «extradazi» sulla pasta in provenienza dalla Comunità, come rappresaglia per la mancanza di soluzione a un altro conflitto commerciale Cee-Usa, quello sugli agrumi. Per effetto di quella decisione, i dazi degli Stati Uniti sulla pasta salivano da meno dell'uno per cento al 40 per cento per la pasta senza uovo e al 25 per cento per la pasta all'uovo. La Comunità replicava aumentando i dazi sui limoni in provenienza dagli Stati Uniti dall'8 al 20 per cento e quelli sulle noci dall'8 al 30 per cento. Dopo una tregua di quattro mesi, nel corso della quale le parti non riuscivano a giungere a un accordo, le misure entrarono in vigore il primo novembre 1985. Il 10 agosto 1986. tuttavia, gli St't.i Uniti e la Comunità covavano un'intesa s'i"?'- .grumi e. in quel contesso, decidevano -di procedere in buona fede alla ricerca di una soluzione rapida del loro contenzioso sulle restituzioni sulla pasta-, al più tardi entro il primo luglio 1987, o comùnque al momento dell'approvazione, da parte del Congresso di Washington, dell'accordo sugli agrumi (che non è tuttora ratificato). I negoziati, avviati nel dicembre 1986. si sono sviluppati fino alla scorsa settimana senza conclusioni. Poi ieri, improvvisamente, c'è stata una schiarita. r. e. s. • ITALSIDER — Nuove nomine all'Italsider. Michele Civallero è stato nominato presidente della società dal consiglio di amministrazione riunitosi a Genova. La carica di vicepresidente è stata assegnata a Didimo Badile e quella di amministratore delegato a Sergio Noce. Precedentemente l'assemblea dell'Italsider aveva proceduto alla nomina degli amministratori e del collegio sindacale per il triennio 1987-89. (Agi)

Persone citate: Alfred Kingon, Gatt, George Kennedy, Kennedy, Michele Civallero, Sergio Noce