Valtellina, torna la paura

Valtellina, torna lei paura Per oggi e domani sono previsti temporali, sindaci in allarme Valtellina, torna lei paura In caso di pericolo i geologi pensano di poter contare su cinque ore di tempo Malgrado i divieti, c'è chi scava tra le macerie per ritrovare i corpi dei dispersi DAL NOSTRO INVIATO SONDRIO — Da Roma, il ministero della protezione civile segnala temporali in arrivo. Li prevedono entro oggi, con «intensificazione nella giornata di mercoledì». Giuseppe Piccolo, il prefetto di Sondrio, ha avvertito tutti i sindaci della Valtellina. Come sempre, dal 17 luglio in poi, ci si prepara al peggio sperando che le previsioni si rivelino eccessive. La pioggia potrebbe creare nuovi danni. Il lago Pola, quello trattenuto dalla diga di Moriglione, è quasi al livello di tracimazione. Le frane, quelle in movimento, continuano ad essere sotto osservazione. Ieri e domenica il tempo è stato clemente. Sole su tutta la provincia. Ma la preoccupazione, nella sala operativa della prefettura, adesso è per l'eventualità di nuove pioggie. Le previsioni di ieri concordano con quelle svizzere, che in questi venti giorni non hanno mai sbagliato. Geologi ed esperti dei ministeri ancora non hanno deciso come affrontare la situazione. Ci si affida, appunto, al tempo. «Solo con le nuove piogge potremo stabi¬ lire la pericolosità delle frane», dice Michele Presbitero, il coordinatore dei geologi della regione Lombardia. «Stazione geofisica Varese — è il fonogramma del prefetto di Sondrio ai sindaci — comunica che ad iniziare dalle prime ore di martedì sono previsti annuvolamenti vasti et possibilità temporali con motivi di instabilità accentuati per le zone disastrate dalle recenti frane. Massimo attenzione e tenersi pronti ai provvedimenti del caso». Gli sfollati della Valte''ina, chi.è rimasto senza casa o non può tornare stante la situazione di pericolo, sono duemila 643. Oggi, se piove come previsto e come si teme, altri sfollati si aggiungeranno agli sfollati. Nei paesi della Valtellina sono ore snervanti. A Torre Santa Maria, all'imbocco della Valmalenco e sotto l'incombente frana del Torreggio, mille persone, da una settimana, continuano ad abbandonare e rientrare nelle case. I geologi, in caso di allarme, prevedono di poter contare su 5 ore di tempo. A Morignone, nella zona I della frana e delle frazioni cancellate, i militari aspettano ordini: c'è chi vorrebbe scavare, tentare di trovare i corpi dei 27 dispersi. Ma la zona è ad alto rischio, un pezzo di montagna potrebbe staccarsi ancora e franare a valle. Dov'era la frazione di Aquilone nessuno potrebbe avvicinarsi. «Però — dice Armando Confortola, 32 anni, che nella frana ha perso il padre e la madre — noi andiamo lo stesso. E' vero die c'è il posto di blocco dei carabinieri, ma noi che conosciamo i sentieri di montagna aggiriamo il blocco. Andiamo a cercare, a scavare. Ho trovato il salvadanaio di mia sorella». Scavare sotto Aquilone e davanti alla diga è pericoloso, e Armando Confortola, che era guida alpina a Sant'Antonio di Morignone, lo sa. «Ma non potete impedirci di carcare i nostri cari. Non li cerca nessuno...». Domenica, a Bormio, il funerale di Rita Bonetti, 54 anni, l'unica vittima trovata ad Aquilone. Lutto cittadino, in questa che era la capitale del turismo in Valtellina e adesso rischia l'isolamento per anni. In chiesa la bara e 27 candele, 27 come il numero dei dispersi. «E' quasi difficile piangere quando ci sono tanti morti — ha detto Teresio Ferraroni, il vescovo venuto da Como —, quando un intero paese scompare senza lasciare traccia. Ma nessuno si lascerà abbattere, nessuno si chiuderà nel proprio egoismo, nessuno ci dividerà in un'inutile contesa». Sono ore snervanti, in attesa del maltempo. Ieri, nella piana di Ardenno, tra Morbegno e Sondrio, una manifestazioni di protesta di duecento cittadini. La diga dell'Enel sta per essere riattivata, e il timore è che non si sia provveduto a garantire la sicurezza. La diga in questi giorni non sarebbe stata aperta, avrebbe trattenuto acqua, pioggia e detriti allagando la piana. L'Enel ha smentito, il prefetto di Sondrio ha definito i manifestanti «un gruppo di esagitati». «L'Enel, dopo una riunione con noi, ci ha dato garanzie», dice Giuseppe Songlni, il sindaco de di Ardenno. Giovanni Cerniti

Persone citate: Aquilone, Armando Confortola, Giuseppe Piccolo, Giuseppe Songlni, Michele Presbitero, Rita Bonetti, Teresio Ferraroni, Torre Santa Maria