Accordo Usa-Vietnam ( Rambo non serve più )

Accordo Usci-Vietnam ( Rombo non serve più ) Sui 1776 dispersi Hanoi cambia linea, dopo anni di rifiuti Accordo Usci-Vietnam ( Rombo non serve più ) Ricerche in cambio di «aiuti umanitari» - L'intesa raggiunta dall'inviato di Reagan, Vessey DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Gli Etati Uniti e il Vietnam hanno concluso ieri uno storico accordo per la ricerca dei 1776 soldcti americani dispersi in guerra. In cambio dell'assistenza vietnamita, la superpotenza collaborerà con Hanoi alla soluzjone dei 'problemi umanitari* più urgenti, come gli aiuti alle vedove e agli orfani, e le cure alle vittime delle armi chimiche. Lo hanno annunciato insieme il capo della delegazione del Vietnam, il ministro degli Esteri Nguyen Co Thach, e quello della delegazione di Washington, il generale Vessey. a! termine di tre giorni di colloqui. Vessey si era recato ad Hanoi la scorsa settimana, e ieri, sulla via del ritorno, ha fatto sosta a Bangkok, per aggiornare le autorità thailandesi sull'esito della sua missione. La rapidità con cui il ministro e il generale, ex nemici nel tragico conflitto indocinese — combatterono entrambi in prima linea negli Anni Sessanta —, hanno raggiunto l'accordo dopo anni di vane trattative ha sorpreso Washington. Gli Stati Uniti si aspettavano un ennesimo rifiuto, o almeno la richiesta di allacciare prima i rapporti diplomatici con il Vietnam, cosa che rifiutano di fare finché le truppe di occupazione di Hanoi rimangono in Cambogia. Nguyen Co Thach ha invece accettato di tenere distinta la questione del ritrovamento degli americani dispersi da quella politica di fondo; ha rinunciato anche a chiedere i danni di guerra e un'ampia assi¬ stenza economica. n generale John Vessey, ex capo di Stato Maggiore delle Forze Armate americane e uno dei più stretti collaboratori del presidente Reagan, di cui oggi è emissario personale, ha mantenuto una condotta estremamente cauta. Ha dichiarato di aver raggiunto con la controparte «unintesa di fondo-, ma non su tutti i problemi discussi, soltanto sui principali; ha annunciato che presto si incontreranno le commissioni incaricate di rintracciare i dispersi; ma ha ammonito che il compito sarà •oltremodo difficile» e che potrebbero mancare i risultati sperati. Vessey ha dato la sensazione che i recenti cambiamenti al vertice di Hanoi abbiano reso più fruttuoso il dialogo tra gli Stati Uniti e il Vietnam, e che questo a sua volta pos¬ sa riflettersi in una maggiore disponibilità americana. Non è escluso che sull'inaspettata schiarita politica abbia influito in qualche modo Gorbaciov, e che essa porti a un capitolo nuovo nella drammatica storia dell'Indocina. Ma sul piano contingente, quelli dei Alia (mMissing in actions», mancanti in operazioni belliche, cioè dispersi) rimangono i dubbi di sempre. L'America è spaccata in due sul problema dei 1776 soldati. Una parte crede fermamente che alcune decine di loro — tra cento e duecento — siano ancora vivi e vengano tenuti prigionieri, con l'eccezione di pochi disertori che avrebbero sposato ragazze vietnamite. Un'altra parte è convinta che siano tutti morti, e che il Vietnam ne tenga le spoglie in ostaggio per estorcere un atrdccqttlcgagnesgvccvifl«dt alto prezzo alla superpotenza. Persino il governo risente di questa frattura. Oltre che da un disperato desiderio di rivincita nei confronti dell'unico Paese che li abbia sconfitti in questo secolo, gli Stati Uniti sono stati spinti alla retorica di Rambo anche dalla cieca speranza che qualche combattente della guerra del Vietnam aspetti ancora di rimpatriare. Negli ultimi anni, l'associazione del parenti dei Mia ha esercitato fortissime pressioni sul presidente Reagan perché 'Salvi i sopravvissuti». Essa ha riferito che gruppi di soldati americani prigioneri sono stati visti nel Laos, in Vietnam e in Cambogia. A più riprese, finanziati da privati come l'attore Clint Eastwood, ex «Berretti verdi» e altri reduci del conflitto vietnamita sono entrati clandestinamente in quei Paesi per liberare i dispersi. n più celebre di questi soldati di ventura è il colonnello a riposo Bo Gritz, fermato ed espulso quattro volte dalla Thailandia, il suo «trampolino» per l'Indocina comunista. Le imprese di Gritz hanno fornito il filone dei film di Rambo e di altre pellicole analoghe. Dopo l'accordo firmato nei giorni scorsi ad Hanoi, anche l'epoca di questi personaggi è finita. Incomincia quella dei negoziati duri, sfibranti, alla ricerca probabilmente di povere ossa anziché di uomini vivi. Terribili sarebbero le ripercussioni se si scoprisse che per tutti questi anni il Vietnam ha trattenuto decine di soldati americani in una disumana prigionia. Ennio Carette

Persone citate: Clint Eastwood, Ennio Carette, Gorbaciov, Gritz, John Vessey, Nguyen Co Thach, Rambo, Reagan