La ricetta di un farmacista toscano guarisce dalla nostalgia di Dionisi

La ricetta di un farmacista toscano guarisce dalla nostalgia di Dionisi ATLETICA Con 5,60 Stecchi ha rilanciato Tasta italiana La ricetta di un farmacista toscano guarisce dalla nostalgia di Dionisi «Basilare per la mia crescita — spiega il primatista — è il periodo trascorso con Vigneron» DAL NOSTRO INVIATO ROMA — Nella storia del salto con l'asta sono ben settantasette gli atleti che, almeno una volta, hanno saltato un centimetro più di 5,60. Eppure l'impresa compiuta giovedì notte da Gianni Stecchi quando, con buon margine, ha superato i 5,60 apre nuovi orizzonti ad una specialità che, dopo Renato Dionisi, è sprofondata nel baratro dell'insufficienza: basta pensare come il record, dopo il 5,45 del gardesano nel 1972 fosse poi progredito di appena 7 centimetri in tredici anni. Ebbene Stecchi, in otto giorni, lo ha incrementato di 8 centimetri. Ventinove anni compiuti il 3 marzo, farmacista alle dipendenze del padre a Greve in Chianti, dove è anche consigliere comunale, Gianni Stecchi è un piacere sentirlo parlare. Non si atteggia a divo, ma anzi sprigiona una naturale cordialità. E con semplicità racconta la sua storia (da ragazzo siglò il record di categoria con 3,95), come fu inspiegabilmente accantonato dagli allora tecnici federali e come questo lo aiutò a proseguire diligentemente gli studi. Ed ancora come il -sacro fuoco» alla fine lo abbia richiamato in pedana. «Basilare nella mia crescita — spiega — è stato il periodo trascorso con Tierry Vigneron. La scuola francese, più di quella sovietica, cura la tecnica e non si basa particolarmente sulla potenza. Questo non esclude, comunque, che da Bubka ho imparato a correre sempre, anche in allenamento, con l'asta, per abituarmi e trovare il naturale bilanciamento». «In generale — ci tiene a precisare — è importante che tutti noi, astisti italiani, si unisca le esperienze dando un taglio alle rivalità: formare un gruppo affiatato penso che sia alla base per continuare a progredire». Agli -Assoluti» Stecchi ha partecipato soprattutto per dovere societario. «Era una settimana che non mi allenavo — racconta. — Una scelta precisa perché poi volevo dedicare un mese intenso di preparazione ai mondiali, con l'obiettivo di raggiungere in quell'occasione i 5,60. Il record è dunque una piacevole sorpresa ed ora punto a confermare la misura nella gara iridata, superando cosi la qualificazione. So bene che a molto di più non posso aspirare. Nella finale dei mondiali sono convinto che 5,60 saranno superati da tutti. I 5,70, prossimo traguardo, conto di prepararli per Seul, lavorando a fondo nell'inverno». Idee chiare, anche se un 5,60 alla prima prova, come in occasione del record, potrebbe proiettarlo quanto meno tra i primi dieci. Cosa che fino all'altro ieri sarebbe stato folle anche solo ipotizzare. Sposo di fresca data, Stecchi ha scelto un paesino vicino a San Francisco per condurre all'altare la sua Carla. Ad officiare il rito un missionario, padre Munari: «E' stato un modo per rendere più nostra la cerimonia — spiega — senza dovere spartire un momento soprattutto nostro. Quest'anno per me è davvero ricco di momenti felici, speriamo che non me ne regali uno negativo mio padre cacciandomi dftlla farmacia, visto che ad aiutarlo finisco per esserci ben poco». Tornando alla gara degli -Assoluti», c'è da segnalare anche il primato personale (5,40) realizzato da Emo Brichese, classe '65, gran fisico: vuole forse dire che qualcosa si muove davvero, che anche senza un talento naturale come fu a suo tempo Dionisi, l'asta azzurra può evitare il ruolo di cenerentola. Giorgio Barberi?;

Persone citate: Bubka, Dionisi, Gianni Stecchi, Giorgio Barberi, Munari, Renato Dionisi, Tierry Vigneron, Vigneron

Luoghi citati: Greve In Chianti, Roma, San Francisco