E a Morignone nessuno sa come frenare la montagna

E a Morignone nessuno sa come frenare lo montagna E a Morignone nessuno sa come frenare lo montagna I geologi aspettano l'assestamento DAL NOSTRO INVIATO SONDRIO — I geologi sono ancora al lavoro, su verso la frana già caduta di Morignone, e in Valmalenco per controllare le possibili nuove frane di Val Torreggio. Impossibile, anche per loro, stabilire quali siano gli interventi più opportuni. La grande diga che si è formata sulle frazioni di Morignone è inawicinabile: .Troppo rischioso lavorare sotto la montagna., dicono in Prefettura. Si aspetta l'assestamento della montagna, si attendono i risultati dei rilievi — forse domani — sulle frane pericolanti. Si spera, soprattutto, che non torni a piovere. .In queste condizioni — dice Michele Presbitero, il coordinatore dei geologi della Regione Lombardia — anche 20 millimetri di pioggia possono essere preoccupanti. Qui, purtroppo, dobbiamo continuare a tenerci pronti al peggio. Giovedì, appunto, la somma dei dati in nostro possesso ci aveva fatto temere il peggio. Temiamo la pioggia, gli smottamenti delle montagne, le pietre che cadono sulle strade e ci costringono a chiuderle. Qualcuno ci può rimproverare eccesso di zelo. Ma l'eccesso di zelo, adesso, con la Valtellina in queste condizioni, non è terrorismo.. Da Ieri pomeriggio, il lago che si è formato con la frana di Morignone ha un nome: .Lago Fola-.. A chiamarlo cosi, mettendo 11 nome sulla cartina, sono stati 1 geologi di Presbitero. Val Pola era 11 nome di quella parte di montagna crollata martedì mattina, n Lago Pola, con la pioggia di giovedì, è salito. Ora è a 15 metri dal livello della diga naturale. Dovesse crollare un'altra fetta di montagna, l'acqua scenderebbe a valle, con l'effetto chiamato Vaiont. Ma 1 tecnici dell'azienda energetica di Milano, In queste ore, stanno pompando l'acqua dal lago per abbassarne il livello. In attesa delle conclusioni dei geologi, sono allo studio 1 progetti per 1 collegamenti tra Sondalo, dove la strada è interrotta e comincia la diga, e Bor¬ mio. Il ministero dei Lavori Pubblici sta preparando il progetto di un ponte: un ponte che potrebbe passare sui 2 chilometri e 800 della diga naturale. Altro progetto è quello di una teleferica — costo 2 miliardi — che almeno garantirebbe il trasporto di materiali e rifornimenti per Bormio. Ma tutti 1 progetti sono vincolati a quelle che saranno le conclusioni dei geologi e della Commissione grandi rischi della Protezione civile. Insomma, a cinque giorni dalla frana di Morignone, il tempo — con previsioni che si alternano e si contraddicono in poche ore — continua a condizionare la fine dell'emergenza e la ricostruzione della Valtellina. E i geologi, più di tutti, sono tempestati di domande. .La situazione può evolversi in qualsiasi momento — dice Presbitero —. Non vi è rischio immediato, e certamente i margini di sicurezza possono aumentare se il bel tempo rimane stabile. Se il tempo rimane cosi, senza pioggia, in due o tre giorni prevediamo di poterci meglio preparare ■. Michele Presbitero è certo che la frana di Val Torreggio, .prima o poi., verrà giù. Bisogna capire come e quando. Il torrente Torreggio sta scavando il piede della montagna: .Per il momento l'unico intervento possibile è quello di rafforzare gli argini e creare protezioni per i paesi che sono sulle rive.. Sotto osservazione, ma a distanza, la frana di Morignone che continua a muoversi. .Quattro di noi, accompagnati da due guide alpine, si sono avvicinati alla zona e stanno studiando le strutture geologiche.. I geologi sono d'accordo con l'allarme del sindaco di Sondrio, condividono la decisione di affiggere 11 manifesto con le disposizioni per l'eventuale evacuazione della città. .Forse — osserva però Presbitero — quel messaggio doveva essere calibrato meglio, magari da un sociologo o da uno psicologo. I valtellinesi, comunque, l'hanno capito., g. e

Persone citate: Lago Pola, Michele Presbitero, Presbitero

Luoghi citati: Bormio, Lombardia, Milano, Pola, Sondalo, Sondrio