Corfù, verde paradiso terrestre la più greca delle isole greche

Corf ù, verde paradiso terrestre la più greca delle isole greche Corf ù, verde paradiso terrestre la più greca delle isole greche Corfù, uno dei caratteristici vicoli della capitale dell'isola, con le taverne dove la specialità è l'aragosta (illustrazione di Guido Fumagalli tratta da «GenteViaggi) dell'anno. E' un paradiso terrestre di vecchi alberi e foreste, erbe selvatiche e fiori, farfalle e uccelli rari. Per 2500 anni si sono avvicendati sul suo territorio romani e crociati, veneziani, francesi, russi e inglesi. Mai però 1 turchi. E Corfù è fierissima di essere l'unica isola greca in cui, nei 500 anni di dominazione turca, la bandiera dell'Islam non è mai sventolata sui santuari della Chiesa ortodossa. Al mattino presto, una nebbiolina copre come un lago bianco tutta la pianura, ma appena arriva il sole si dissolve e scopre uno Le montagne delle vacanze estive delpresidente della Repubblica ai frantoi hanno le facce più belle dell'isola, come se l'olio che lavorano regalasse loro una pelle eternamente giovane. Ancora più intrigante è guardare le donne che pigiano il vino, indossando sulle braccia nude lunghi guanti di vespe, troppo ubriache per avere ancora la forza di pungere o di lasciarsi cadere nei tini dove il mosto fermenta. Non c'è villaggio di collina che sia uguale all'altro, a Corfù. Ognuno è fiero e fieramente diverso. A Kombitsi abita una antica colonia di Albanesi, montanari di Zuli che resistettero ai tur¬ splendido paesaggio di olivi e cipressi, abeti, querce e oleandri. Questi boschi sono un'eredità dei veneziani i quali, spaventati all'idea che le capre divorassero la corteccia di tutti gU alberi e lasciassero l'isola pelata come molte altre parti della Grecia, ordinarono a ogni abitante dell'isola di piantare un olivo a ogni nascita e un cipresso a ogni morte. Unici fra i Greci, gli abitanti di Corfù non tagliano 1 rami degli olivi carichi di frutti, ma aspettano che le olive mature cadano da sole nelle reti distese sul terreno. Le donne che lavorano ,, fiso di V**Falntego chi, si nascosero in quest'isola e diventarono la fedele guardia del corpo di Lord Byron nella battaglia di Missoiunghi. I giovani lasciano il villaggio per lavorare come marinai o poliziotti, camerieri o baristi. Ma da vecchi ritornano sempre e passano le giornate seduti sulla porta della taverna accanto alla chiesa, dove si comprano l'uzo e la retsina, il pane, U candeggina, i fiammiferi e le bombole del gas. Corfù potè resistere ai turchi grazie all'aiuto di Venezia. La grande cittadella sulla rocca domina ancora il porto e la città. Sotto i portici della strada principale, ecco i caffè più belli, che danno sulla tribuna militare e sul campo da cricket, eredità di altri invasori, gli inglesi. Trovare ospitalità nei villaggi è facilissimo, perché le orde dei turisti raramente lasciano le loro spiagge. GU anziani sono sempre curiosi delle storte dei viaggiatori e si sentono onorati dalla loro visita. Comunicare con loro non è però facile, perché conoscono solo la loro lingua. Si può provare con i gesti o affidarsi a qualche giovane che, masticando un po' d'in¬

Persone citate: Albanesi, Greci, Guido Fumagalli, Lord Byron

Luoghi citati: Corfù, Grecia, Venezia