Alatri, Ferentino e Anagni dove l'arte sta in fortezza

Alatri, Ferentino e Anagni dove l'arte sta in fortezza Alatri, Ferentino e Anagni dove l'arte sta in fortezza Visti i resti impressionanti dell'antichità non dimenticare il timballo alla Bonifacio Vili al momento di mettersi a tavola NEL Lazio ci sono città millenarie con acropoli e cinte murarie. Alatri. Ferentino e Anagni sono magnifici esempi di città-fortezze. Sono In provincia di Fresinone e da Roma si possono visitaee In uno. due giorni. Chi arriva ad Alatri, davanti alle mura ciclopiche del IV secolo a. C. si sente colto di sorpresa, incredulo di trovarsi davanti a un monumento di tale importanza. Il Gregorovius scrisse nell'opera * Pellegrinaggi in Italia- di avere provato di fronte a questi monumenti eterni tanta ammirazione per ia loro forza quanta non ne aveva suscitata in lui neppure 11 Colosseo. All'acropoli si accede dalla via Gregoriana che ne fa il giro completo. La strada fu aperta nel 1843 in occasione di una visita di papa Gregorio XVI e si racconta che ci vollero dieci giorni e duemila uomini per liberare l'area archeologica da rovine e rampicanti. Nella cinta si aprono due porte: Porta Minore e Porta Civita. L'ingresso è stupefacente sia per posizione, a ridosso dell'altissimo spigolo Sud-Est della fortezza con 14 filari di massi poligonali, sia per dimensioni E' alta quattro metri e mezzo, larga quasi tre. ha per architrave un monolito di oltre cinque metri. La parte superiore dell'acropoli è un vasto piazzalegiardino a forma trapezoidale, occupato soltanto dall'Episcopio e dal Duomo, costruito Intorno al Mille, nel posto In cui sorgeva un antico tempio pagano, di cui si scorgono 1 resti di due gradoni. Viene spontaneo chiedersi chi furono 1 costruttori di queste acropoli: con quali mezzi fu possibile col- Ceccano Carpineto Romano Il Palazzo dei Papi ad Anagnlocare massi tanto grandi gli uni sugli altri; perché architetture simili non si trovano in Italia. Si pensa alla Grecia. all'Asia Minore, ai divini Pelassi mentre lo sguardo indugia tra le montagne degli E mici e dei Le pi ni: nelle valli verdissime; tra i tetti di Alatri, digradanti entro le mura fino alle cinque porte della città, una delle quali. San Benedetto, scoperta nel 1958. La vista invoglia a camminare per le anguste vie, tra palazzi con porte e finestre In stile gotico-romano; fontanelle dalle acque freschissime, la chiesa di San Francesco, infine Santa Maria Maggiore, nella Piazza Centrale. Luogo di ritrovo vivo, piacevole, con la Fonte Pia al centro, negozi, bar, gelaterie. Ci attende Ferentino, a circa dodici chilometri da Alatri. Lungo la strada si Intravede 11 Castello di Fumone, in cui mori Celestino agni, ora sede di un asilo-convento di hé si alengli le tti ro ue le omie, eo; ean ta zola zi, a da si uno V, e presto appare la città, cinta ancora in parte da mura pelasgiche. La visita si comincia dall'acropoli. C'è da affrontare una bella salita, prendendo momenti di respiro con l'alibi del bel paesaggio. Sullo spiazzo della rocca il Duomo ha un'austera facciata, l'interno è rallegrato da un pavimento a decorazioni policrome. Si entra nel paese e ci si trova davanti un ampio voltone che Immette nel Mercato Romano. I palazzi hanno un tono di grande decoro, la città ospitò spesso 1 pontefici Nella parte bassa dell'abitato, In fondo a via Cavour, appare l'elegante Chiesa di Santa Maria Maggiore in stile goticocistercense. Un peccato che davanti al monumento si ammucchino rifiuti Da questo punto conviene raggiungere gli archi di Porta Casamari, esemplo di difesa romana, e completare la passeggiata percorrendo la Circonvallazione, per Porta S. Croce. Lasciamo Ferentino. Con una breve deviazione verso Fresinone passiamo dalle Terme di Pompeo aperte da maggio a settembre, erano dette un tempo Acquapazza, forse un modo per Indicarne le qualità terapeutiche. La zona vanta numerose fonti della salute, il centro più noto è Fiuggi. Anche ad Anagni c'erano terme romane nel luogo in cui oggi si trova ria Piscina. E' la città dei Papi, ve ne nacquero quattro: Innocenzo III, Gregorio IX, Alessandro IV, Bonifacio Vm, quest'ultimo noto per avere indetto il primo Anno Santo nel 1300 e per avere subito nel suo palazzo la violenza degli Sciarra e di Guglielmo di Nogaret, insomma il famoso schiaffo di Anagni. L'episodio viene rievocato con ricchezza di particolari dalla suora che fa da cicerone per le sale del Palazzo di Bonifacio Vm, sede di un asilo-convento e di un piccolo museo (visite su richiesta, suonare alle suore). Legato alla presenza dei pontefici l'assetto urbano che è elegante con 11 duecentesco Palazzo Comunale, Casa Bamekow. Ci sono anche resti di mura di età romana (a massi quadrati) e l'acropoli, dove sorge la Cattedrale, che è un bellissimo edificio romanico, con elementi gotici, affreschi nella cripta e pavimento di Cosmo di Iacopo. In questa chiesa fu scomunicato Federico Barbarossa. Memorie, paesaggi Incantevoli sul monti Lepini, la Valle del Sacco accompagnano l'itinerario che si svolge lontano dalle folle e pare di essere fuori dal tempo, da queste parti le strade sono quasi deserte, la gente è poco abituata ai turisti. SI vedono molti anziani, Lpesso raccolti nel bar a giocare a carte. Al momento di sedere a una tavola ben Imbandita, ricordarsi del timballo alla Bonifacio vm, che si trova un po' dappertutto. Buone anche le fettuccine e 1 bucatini con pepe e formaggio. Le gioie della Ciociaria. Marisella Riccettf

Persone citate: Alessandro Iv, Bonifacio Vili, Bonifacio Vm, Federico Barbarossa, Fonte Pia, Gregorio Ix, Innocenzo Iii, Sacco