Cassaintegrati: in città si soffre di più di Alberto Gaino

Un'indagine su come viene vissuto il «non lavoro» a Torino e in Valle Scrivia Un'indagine su come viene vissuto il «non lavoro» a Torino e in Valle Scrivia Cassaintegrati: in città si soffre di più ••Otto ore di fabbrica ti gestiscono una vita intera.. Da questa testimonianza di un'operata trentaduenne della cintura torinese in cassa Integrazione straordinaria e da molte altre di uomini e donne di ogni età nella stessa condizione di non lavoro un gruppo di ricercatori dell'Università di Torino, coordinati dal sociologo Filippo Barbano, ha tratto un'Indagine ponderosa («L'ombra del lavoro», Angeli editore), fra le più Interessanti per spessore e originalità che siano state sinora pubblicate su questo .tempo di attesa e di incertezza.. 'Ponderosa perché ha affrontato un ampio specchio di problematiche, attraversando l'Intero percorso del cassintegrato a zero ore. E originale per aver messo a confronto le reazioni e 1 comportamenti successivi in due contesti assai diversi: quella di una realtà metro¬ *2 politana, 'diffusamente pervasa dalla cultura industriale., Torino, e il tessuto socioeconomico più composito della Vaile Scrivia (a Sud di Alessandria), in cui il lavoro in fabbrica continua a non essere completamente alternativo a quello nei campi. L'Impatto con 1 riflessi nella vita di tutti i giorni provocati dalla nuova condizione è stato decisamente più soft in questa seconda zona. La ricerca è indirettamente diventata un pamphlet contro la qualità della vita nella grande città. 'Il mio lavoro mi piaceva. Ero autonoma, vedevo gente. Tempo libero? Non lo desideravo — ha raccontato un'operaia Fiat di 38 anni — tanto in casa riuscivo a fare tutto lo stesso.. Sono state le donne con gli uomini ultraquarantenni e gli immigrati a ritrovarsi privi di identità con tanto «tempo libero a disposizione». In particolare 1 capifamiglia hanno non di rado vissuto questa loro condizione come una diminuzione della loro autorevolezza in famiglia, un segno di quanto la cassa integrazione straordinaria sia stata accettata dai più con uno spiccato senso di colpa. .Non sapevo cosa fare, ha dichiarato di aver provato «subito dopo. l'81,5 per cento degli Intervistati nell'area torinese contro il 46,8 di quelli sentiti in Valle Serivia. Lo smarrimento si è accompagnato da una parte alla .percezione, di trovarsi in una condizione anomala che pregiudicava, più era bassa l'autostima delle persone, la propria 'immagine pubblica., mentre, dall'altro. si è presto tradotto In un maggiore realismo, sorretto da una rete di relazioni più forte in famiglia e fuori. Non a caso in provincia la svolta della cassa integrazione si è tradotta in un «ritor¬ no a casa vissuto meno traumaticamente, come risorsa per fare tante cose., dai lavori domestici a quelli agricoli, anche part-time, che prima 'richiedevano l'investimento di un sovrappiù di energie psichiche e fisiche.. La cultura del .darsi una mano. fra vicini e parenti è diventata spesso l'occasione per nuovi lavoretti e anche In una dimensione molto individuale la caccia e la pesca sono state rivalutate come un aspetto del rapporto con se stessi, gli spazi e la natura. Non cosi in città, dove il «raddoppio della domesticità., ossia del tempo trascorso fra le pareti domestiche, ha avuto effetti più destabilizzanti. 'Considerando fra i riflessi negativi di tipo psicologico quelli relativi al futuro dei figli e ai rapporti di coppia come indici di disagio — documenta 11 rapporto di ricerca —, si ritrova una percentuale di intervistati coinvolti del 55,4% a Torino e del 40,8% in Valle Scrivia.. Non per nulla in provincia si ritiene quello economico, ribaltato sui livelli di consumo ridotti, il primo effetto negativo, mentre .l'insicurezza e il disorientamento caratterizzano il disagio urbano.. C'è da ricordare che nella realtà metropolitana la cassintegrazione è stata seguita dalla perdita di contatti, spesso esclusivi, con 1 compagni di lavoro e dal crescere di una dimensione di isolamento delle persone, «il fatto che questa fase di intensa ristrutturazione — si legge nelle conclusioni — appaia per molti versi in via di esaurimento non esonera dal riconsiderare condizioni e conseguenze di quelle trasformazioni, che sono ben lungi dall'essere state riassorbite e metabolizzate interamente nei comportamenti e nelle immagini sociali.. Alberto Gaino

Persone citate: Filippo Barbano, Vaile

Luoghi citati: Alessandria, Torino