Nell'83 già sedici vittime di una frana in Valtellina

Nell'83 già sedici vittime di una frana in Valtellina Nell'83 già sedici vittime di una frana in Valtellina SONDRIO — L'incubo del maltempo pesa da anni sulla Valtellina. Molti •campanelli d'allarme» e qualche tragedia scandiscono una storia che si inserisce nel generale dissesto idrogeologico dell'Italia. Nel maggio del 1983. dopo trenta giorni di piogge ininterrotte, la sciagura più grave: una frana di terriccio e roccia si stacca dalla montagna lungo un fronte di cento metri e si abbate su Tresenda, una frazione di 600 abitanti nel Comune di Teglio a 16 chilometri da Sondrio lungo la strada che sale allo Stelvio. Poche ore dopo un secondo, inatteso, smottamento a Valgella. un chilometro in linea d'aria dal primo: in una zona che incautamente si era definita 'Sicura». Interi borghi sono travolti: 16 persone perdono la vita sotto la gigantesca massa di terriccio; un centinaio i feriti; migliaia gli evacuati dalla zona. La massa franosa interrompe la statale per Tirano e Bormio al diciassettesimo chilometro da Sondrio; viene sfiorata anche la ferrovia che corre parallela alla strada. La provincia di Sondrio vive ore d'angoscia. Le 11 vittime «del primo smottamento sono state sorprese mentre erano sedute a tavola: alle 12.30 della domenica. I soccorsi scattano immediatamente: accorrono Vigili del fuoco e anche uomini della Forestale e del Soccorso alpino con 1 cani antivalanghe. Tentativi di salvare qualche vita, resi ancora più angosciosi e difficili dalla pioggia che continua a cadere. Tre anni diopo, fine aprile '86. un'altra sciagura, che solo per caso non assume A conseguenze altrettanto drammatiche. Dopo una settimana di pioggia, cade un'enorme valanga che si ferma a pochi metri dalle case del Comune di Pedemonte, n prefetto di Sondrio — in collaborazione con ì sindaci e con la Protezione civile — dispone immediatamente l'evacuazione delle abitazioni -a rischio», su un vasto fronte che comprende, oltre a Pedemonte, i centri di Piazzistolo, Sant'Antonio Moriglione e Cepina. il dissesto di parte del territorio della Valtellina è noto da tempo: nel "75 era già stato segnalato il pericolo di possibili frane e slavine proprio in quelle zone che poi sarebbero state travolte. Perché non è stato preso nessun provvedimento? Perché non si è fatto nulla nemmeno dopo questi disastri e questi morti?